Cosa sappiamo sul virus B scimmie che ha colpito un uomo di Hong Kong

Redazione:

Il dipartimento dei servizi di laboratorio di sanità pubblica del Centro per la protezione della salute di Hong Kong ha reso noto che il 37enne colpito dal virus B delle scimmie è attualmente in terapia intensiva con febbre e “diminuzione del livello di coscienza”. Ma cos’è questo virus, quali sono i sintomi e quant’è pericolosa per l’uomo?

Cos’è successo all’uomo di Hong Kong colpito dal virus B delle scimmie?

In base a quanto riporta Hong Kong Free Press, il giovane era stato ferito da macachi selvatici a fine febbraio 2024 durante una visita al Kam Shan Country Park, noto anche come Monkey Mountain.

Una volta ferito, l’uomo sarebbe rimasto infetto dal virus B delle scimmie, che esiste naturalmente nella salive, nelle urine e nelle feci dei macachi di Hong Kong. Il passaggio dell’infezione da scimmia a uomo resta molto rara a livello globale, tuttavia le conseguenze possono essere catastrofiche, tra cui gravi danni cerebrali o morte se il paziente non viene immediatamente trattato. Addirittura, secondo alcuni studi, il tasso di mortalità di questa infezione se non trattata è del 70-80%.

Che cos’è il virus B delle scimmie e quali sono i sintomi?

Secondo quanto spiega il Centers for Disease Control and Prevention, l’infezione da virus B delle scimmie avviene quando un essere umano viene morso o graffiato da un macaco infetto, oppure se entrano in contatto con gli occhi, il naso o la bocca della scimmia. Nel mondo è stato documentato un solo caso di trasmissione del virus da persona a persona. Fu scoperto per la prima volta nel 1932 da 50 persone che avevano contratto il virus, di cui 21 morirono.

In genere i sintomi dell’infezione possono apparire dopo 3/7 giorni oppure dopo un mese dall’esposizione al virus B, e sono tipicamente simil-influenzali: febbre, brividi, fatica, mal di testa, dolore muscolare, piccole vesciche sulla ferita, fiato corto, nausea, vomito, singhiozzo e dolore addominale.

Le conseguenze di questa infezione possono essere devastanti se non addirittura letale per l’essere umano, e possono includere: dolore, prurito e intorpidimento vicino la ferita; problemi con la coordinazione muscolare; danni cerebrali; danni gravi al sistema nervoso; morte.

Quali sono le cause del virus B delle scimmie e con quanta frequenza colpisce l’uomo?

Come detto precedentemente, il virus B delle scimmie dipende dai macachi, che sono comunemente infettate da questa tipologia di virus, ma i sintomi da loro mostrati sono molto lievi. Altre scimmie invece, come gli scimpanzè e i cebi, possono addirittura morire a causa di questa infezione. Tuttavia l’infezione di questo virus nelle persone è molto rara.

Prevenzione e cura del virus B delle scimmie

Per qualsiasi trattamento riguardo a questo virus, bisogna sempre rivolgersi a un medico. Attualmente non esiste un vaccino che possa proteggerci da una potenziale infezione del virus B delle scimmie.

In caso di incontro ravvicinato con un macaco, è necessario evitare di essere morso o graffiato, o comunque di entrarci in contatto tale da toccarlo o dargli da mangiare. Se invece entri in contatto con questa scimmia, è necessario lavarsi immediatamente la ferita e l’area del corpo che è entrata in contatto con il macaco e consultare immediatamente un medico.

Leggi anche: Vaiolo delle scimmie: cos’è, sintomi, trasmissione e cura

Angelo Andrea Vegliante
Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.

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