Muore co-creatore di “Scooby-Doo”: Ken Spears lottava contro demenza

Redazione:

Ken Spears, uno dei co-creatori della serie animata “Scooby-Doo“, è morto all’età di 82 anni a causa di alcune complicanze dovute alla demenza da corpi di Lewy, una forma di malattia neurodegenerativa simile all’Alzheimer.

L’annuncio è stato dato dal figlio di Ken Spears, Kevin, a Variety: “Ken sarà ricordato per sempre per il suo spirito, la sua narrazione, la sua lealtà alla famiglia e la sua forte etica del lavoro. Non solo ha lasciato un’impressione duratura sulla sua famiglia, ma ha toccato la vita di molti come co-creatore di ‘Scooby-Doo.’. Ken è stato un modello per noi per tutta la vita e continuerà a vivere nei nostri cuori”.

L’annuncio è del 9 novembre, ma la morte di Spears risale a venerdì 6 novembre 2020.

Chi era Ken Spears?

Oltre a essere stato uno dei creatori della serie animata “Scooby-Doo”, Ken Spears ha fondato insieme a Joe Ruby (morto il 26 agosto 2020) la Ruby-Spears Productions.

Nato il 12 marzo 1938 a Los Angeles, in California, Spears strinse amicizia con William Hanna, il co-fondatore della casa di produzione Hanna-Barbera, con la quale iniziò a lavorare nel 1959 come montatore del suono. Qui incontrerà Ruby, con cui inizierà una fruttuosa collaborazione.

I due lavoreranno insieme a opere come “Scooby-Doo, Where Are You!”, “Alvin rock ‘n’ roll”, “Dynomutt”, “Dog Wonder” e “Jabberjaw”. Inoltre, Ken Spears assunse il ruolo di consulente di storia per la serie TV “Il pianeta delle scimmie” (1974).

Che cos’è la Demenza con corpi di Lewy?

Si tratta della terza forma di demenza più diffusa. La si può riconoscere in quanto presenta deficit riguardanti l’attenzione, la perdita di memoria e il deterioramento della capacità visiva-percettiva.

Leggi anche: Differenza tra Alzheimer e demenza senile

Angelo Andrea Vegliante
Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.

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