La Lingua dei Segni

Redazione:

Lingua dei segniLa Lingua dei Segni Italiana è una vera lingua dal punto di vista sociologico, in quanto espressione di una comunità, quella dei sordi italiani. Anche a livello sportivo esiste la FSSI, la Federazione Sport Sordi Italiana, ricca di tanti e bravi atleti a livello nazionale ed internazionale. Un incontro molto interessante è stato quello che noi di AbilityChannel abbiamo avuto con questa Federazione e che ci ha stimolato a conoscere questo nuovo mondo ed una lingua in grado di veicolare i propri significati attraverso un sistema codificato di segni delle mani, espressioni del viso e movimenti del corpo.

L’origine della Lingua dei Segni: William C. Stokoe

L’erede della famiglia della Langue des Signes Francaise, LSF, è La Lingua dei Segni Italiana, conosciuta come la LIS. Solo da pochi decenni si sono sviluppate ricerche linguistiche sulla Lingua dei Segni Italiana nonostante la lingua stessa esista da secoli. Tutto ebbe inizio nel 1960, quando William C. Stokoe scrisse un libro dove riconosceva la natura linguistica dell’alfabeto dei segni. Suddividendola in unità minime, ognuna con un proprio lessico e una sua grammatica, dimostrò che questo modo di comunicare fosse in grado di esprimere qualsiasi messaggio, dando il via alle ricerche sulla lingua visiva in ogni paese del mondo.

La comunicazione della Lingua dei Segni

Lingua dei segniCome tutte le lingue parlate, il linguaggio dei segni è una comunicazione che contiene aspetti verbali (i segni), e aspetti non verbali, ad esempio tutti i modi per esprimere l’intonazione. Si producono quelli che sembrano dei banali gesti, ma che sono in realtà precisi segni compiuti con una o entrambe le mani, che hanno uno specifico significato, come avviene per le parole.
La lingua dei segni sfrutta il canale visivo-gestuale, perciò il messaggio viene espresso con il corpo e percepito con la vista. Le parole di una lingua vocale sono formate sulla base della combinazione di un certo numeri di suoni, fonemi, e sono formati attraverso la combinazione di quattro parametri formazionali. Il lessico della Lingua dei Segni è il risultato dalla combinazione di questi quattro parametri.

Struttura e sintassi della Lingua dei Segni

La LIS è spesso differente dall’italiano ma può avere numerose similitudini con altre lingue orali e quindi ha una vera e propria struttura e sintassi. Vediamo alcune caratteristiche:

  • I verbi non si coniugano in base al tempo, ma devono concordare sia con il soggetto, sia con l’oggetto dell’azione;
  • La concordanza di verbi, aggettivi e nomi non è basata sul genere, maschile e femminile, ma sulla posizione nello spazio in cui il segno viene realizzato;
  • Ci sono varie forme per il plurale normale e il plurale distributivo, cosa sconosciuta alle lingue europee, ma note in quelle oceaniche;

Il segno di ogni lingua può essere scomposto in 4 componenti manuali:

  • movimento
  • configurazione
  • orientamento
  • luogo

e componenti non manuali:

  • espressione facciale
  • postura
  • componenti orali

L’espressione del viso, quindi, sostituisce il tono della voce: abbiamo un’espressione per le domande dirette e una per quelle complesse, una per gli imperativi e altre per indicare le frasi relative.

Paese che vai, lingua che trovi

Il linguaggio dei segni varia di paese in paese: tra le più note, ognuna con le sue caratteristiche strutturali ricordiamo:

  • LSF – La Langue des signes française
  • LIS – Lingua dei segni italiana
  • BSL – British sign language
  • ASL – l’American sign language

All’interno di una stessa nazione di solito viene utilizzata la stessa lingua dei segni, ma possono anche coesistere dialetti o perfino lingue dei segni diverse. Ad esempio, In Italia è possibile che alcuni segni presentino variazioni da una città all’altra. Non esiste una lingua dei segni universale.

Riconoscimento della Lingua dei Segni Italiana

alfabeto Lingua dei segniRiportiamo alcune frasi significative sul mancato riconoscimento da parte del Governo Italiano della Lingua dei Segni Italiana:

“La convenzione dell’ONU sui diritti delle persone con disabilità del 2006, riconosceva la LIS promuovendone l’acquisizione e l’uso. Riteniamo che il mancato riconoscimento ufficiale della LIS da parte dell’Italia sia un’inadempienza alla avvenuta ratifica italiana di questa Convenzione.”

“Il riconoscimento della LIS come una vera e propria lingua garantirebbe la libertà di un sordo di scegliere come comunicare ed integrarsi: un effettivo e illimitato accesso all’informazione, alla comunicazione, alla cultura, all’educazione, ai servizi, alla vita sociale, lavorativa e perfino ricreativa; un’equa rappresentazione politica e giuridica, l’accesso all’istruzione…la dignità.”

“La LIS non è un linguaggio mimico gestuale, è una vera e propria lingua, con la sua storia, grammatica e cultura; imparare la LIS non limita l’acquisizione della lingua vocale anzi la supporta, così come molti studi in merito ormai hanno comprovato. Si chiama Lingua dei Segni italiana e si scrive LIS, non accettiamo altri acronimi o significati, la vogliamo così, come seconda lingua nazionale.”

La differenza con il linguaggio dei segni

La lingua dei segni e il linguaggio dei segni, non devono essere confusi, anche se apparentemente equivalenti. Con il termine “linguaggio”, si indica la capacità innata degli esseri umani di comunicare tra di loro in una o più di una lingua, indipendentemente dal fatto che si usi la voce o il corpo per veicolare tale lingua. Il termine “lingua” designa quindi un sottoinsieme ben specifico dei vari “linguaggi”.

Corsi per imparare la Lingua dei Segni Italiana

LISDiversi Enti tengono i corsi in Lingua dei Segni, ma quelli più affidabili e di alta qualità, sono svolti dall’associazione Ente Nazionale Sordi Onlus, ENS, in quanto i docenti dei corsi sono dei madrelingua LIS, hanno seguito dei corsi di formazione, sostenuto degli esami in merito alla loro professione e, inoltre, sono iscritti nel Registro Nazionale Docenti Sordi.

I corsi tenuti dall’ENS sono divisi in tre livelli: corso base 1° livello, corso LIS 2° livello, corso LIS 3° livello. Un livello dura più o meno un anno, con la frequenza obbligatoria di due giorni a settimana circa. Al termine del livello si sostiene un esame per poter accedere al successivo. Durante i corsi LIS, infine, si è istruiti sulla fonologia, morfologia, semantica, sintassi della LIS, e sulle competenze metodologico-didattiche e psico-pedagogiche per stabilire un’interazione ottimale con allievi sordi.

Se sei interessato ai corsi in Lingua dei Segni contatta la sede ENS provinciale più vicina!

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