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Carlo Calcagni

Nasce il 30.10.1968

Vive a Salice Salentino in Puglia

LA DISABILITA’

Nel 1996, come esperto elicotterista dell’Esercito Italiano, durante il servizio di evacuazione medico sanitaria MEDEVAC in Bosnia-Erzegovina, respira polveri sottili composte da nanoparticelle di metalli pesanti che si sono formate in seguito all’esplosione di ordigni devastanti. E’ il 2002 quando, durante un ricovero per accertamenti, nel suo corpo vengono riscontrate tracce di acciaio, zinco, rame, mercurio, piombo, nichel argento… Nel 2007 viene riformato e la sua infermità viene riconosciuta nella prima categoria della tabella A nella misura massima a vita. Le cure che ogni giorno deve affrontare vanno al di là di ogni umana immaginazione. Il suo quadro clinico tenderebbe ad una situazione di permanenza a letto in attesa della morte ma lui NON SI ARRENDE e quotidianamente si impegna in immancabili allenamenti a bordo del suo triciclo

SUCCESSI SPORTIVI

Ha praticato attività sportiva agonistica fin da ragazzo e i suoi successi sono numerosi.

Nel 2001 viene premiato dal Capo di Stato Maggiore della Difesa come MIGLIORE ATLETA DELL’ESERCITO ITALIANO. Con la Nazionale di Ciclismo Paralimpico della Federazione Ciclistica Italiana e con il GSPD, nel 2015, vince 2 medaglie d’oro in Coppa del Mondo (cronometro individuale e gara in linea). Agli INVICTUS GAMES nel 2016 il bottino è di 3 medaglie, cronometro individuale, gara in linea e canottaggio indoor.

IL FILM

La storia umana di Carlo Calcagni ha colpito profondamente il regista e fotografo Michelangelo Gratton, ideatore del portale sulla disabilità www.abilitychannel.tv, che ha voluto raccontare in un docufilm dal titolo “Io sono il colonnello” sia il dramma e la tragedia di un uomo senza speranza, condannato a vita ad assumere farmaci e a sottoporsi a terapie

dolorosissime, sia il coraggio, l’onestà, la fedeltà di uno sportivo e militare che vuole essere da esempio e da stimolo per tutti coloro che quotidianamente lottano contro un destino avverso.

Il film è stato premiato come miglior film al Migrarti Film Fest di Sabah Benziadi organizzato con il contributo del MIBACT, e come miglior film sullo sport al Vertical Film Festival di Roma

HEYOKA

…proprio perché vivo sulla mia pelle il dolore, la sofferenza e non parlo solo di dolore fisico ma parlo di dolore dell’anima, io posso capire il tuo dolore, posso aiutarti, prenderti per mano e farti vivere ancora emozioni straordinarie

E se fossi io il tuo Heyoka?