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Giuseppe Campoccio

Il Tenente Colonnello Ruolo d’Onore genio guastatore Alpino Giuseppe Campoccio, nasce a San Candido (BZ) il 19-10-1966 ed appartiene al Gruppo Sportivo Paralimpico Difesa in qualità di Atleta Paralimpico della Nazionale Italiana nelle discipline del peso, disco, giavellotto categoria F33 (a causa di una cerebrolesione media). Resiede a Cassino da molti anni.

“…un grave incidente in servizio, durante un’esercitazione in Area Italiana, nel Novembre del 1991. Vengo posto in congedo per causa di servizio e successivamente mi viene riconosciuto, da parte del Ministero della Difesa, la medaglia di ferito in servizio ed il Ruolo d’Onore.”

Tutto questo non gli impedisce di continuare a fare sport ad alti livelli e di occuparsi del sociale.
Partecipa attivamente alla diffusione, tramite manifestazioni e convegni, dell’abbattimento delle barriere architettoniche e, come lui stesso afferma, soprattutto quelle mentali.

In questi anni di attività sportiva riceve parecchi attestati di benemerenza, premi di caratura nazionale, onoreficenze da parte del Comune di Cassino e da vari Enti Nazionali.
Vengono scritti diversi articoli su quotidiani nazionali e testate giornalistiche online, numerose citazioni ed articoli sul sito ministeriale della Difesa, sulla Gazzetta dello Sport, sul portale FIDAL, FISPES, CIP.
Viene citato anche su due libri, “Rivincita” e “Facce di Vita”, Cronaca Vera. Riceve diversi attestati di stima e merito da parte degli alti vertici dello Stato, fra cui il ministro Pinotti, ed un encomio scritto dal Generale C.A. Claudio Graziano capo di SMD.

Giuseppe è molto presente sui Social Network con impatto altamente mediatico anche con il suo sito www.giuseppecampoccio.it per una più ampia diffusione della cultura del mondo paralimpico, dell’importanza dello sport quale mezzo fondamentale e riabilitativo psicofisico post trauma.

Considerato, a detta dei tecnici federali paralimpici dei lanci come uno dei lanciatori più forti, categoria seduti, della storia italiana.

“Mi sono sempre considerato un soldato, un uomo di Stato, e continuo a portare alto il nome dell’Italia , dell’Esercito, delle Forze Armate e del tricolore nei vari contesti sportivi nazionali ed internazionali”.