Ci sono persone che sono nate per fare la storia, per lasciare il segno, per vivere per sempre. Ci sono persone, come Ray Charles, che nascono con un dono, quella capacità innata ed inspiegabile di saper fare qualcosa di meraviglioso in un modo unico e perfetto, qualcosa in grado di trasmettere un’emozione così forte da farci rimanere senza fiato, sospesi a mezz’aria.
Chi era Ray Charles
Soprannominato da alcuni “Il padre del soul“, dal altri “The Genius” per il suo straordinario talento artistico, senza dubbio Ray Charles è stato uno dei più grandi musicisti di tutti i tempi ed il primo a portare la musica nera ad un pubblico bianco. Suoni e ritmi diversi prendono vita nella sua musica, dal soul al country, dal jazz al gospel, passando per il blues. Ray ama la musica, indipendentemente dal genere, la ama semplicemente per il fatto di esistere.
“Io sono nato con la musica dentro di me. E’ l’unica spiegazione che conosco per quello che ho realizzato nella vita.”
Raymond Charles Robinson nasce nel 1930 ad Albany, in Georgia, da una famiglia dalle umili origini: la madre, la donna più importante della sua vita, lavora in una segheria, mentre il padre è meccanico, operaio nonché manutentore delle ferrovie. I genitori di Ray non sono sposati ed il padre, avendo altre tre famiglie, decide ben presto di abbandonare la moglie ed i suoi due figli che da quel momento si trasferiranno in Florida.
Aretha Williams, questo il nome della madre, è una donna affettuosa e piena di premure che, nonostante le difficoltà, farà di tutto per non far mancare nulla ai suoi figli. Purtroppo però, quando Ray ha appena cinque anni, si trova ad assistere impotente alla morte del fratello minore George, che annega in una tinozza per il bucato mentre lui cerca disperatamente di salvarlo chiamando aiuto.
In un suo primo contatto con la Chiesa Battista vicino casa si avvicina non solo alla religione, ma anche alla musica. Sente vibrare le note dentro di sé, ma è ancora troppo piccolo ed inesperto per comprenderle appieno.
E’ intorno ai sei anni che inizia ad avere problemi di vista, per diventare completamente cieco due anni dopo. Lui stesso non troverà mai il vero motivo del suo handicap, secondo alcune ipotesi conseguente ad un glaucoma, secondo altre dovuto ad un’infezione provocata da una sostanza chimica (forse sapone) e mal curata. Da quel momento in poi Ray frequenta il St. Augustin, una scuola per studenti ciechi distante oltre 160 chilometri da casa. E’ qui che impara a scrivere la musica, a suonare il pianoforte, il sassofono e il clarinetto. Appartiene a band diverse, ognuna con un suo sound ed un suo stile, sempre attratto dai generi musicali più disparati. Ma la sua passione non è solo la musica, Ray adora giocare a scacchi.
All’età di 15 anni, dopo aver perso entrambi i genitori, abbandona la scuola ed inizia a lavorare come musicista itinerante.
Si sposerà due volte, Ray Charles, ed avrà 12 figli da 7 donne diverse ad ognuno dei quali, poco prima di morire, lascerà un milione di dollari.
Nel 1975 viene arrestato per possesso di eroina, droga dalla quale sarà dipendente per circa vent’anni. Appare nel film “The Blues Brothers“, in famosi show televisivi e in pubblicità come quella della Pepsi.
Dieci anni più tardi, a seguito di alcuni problemi al timpano che poi riesce a risolvere, si avvicina ed entra a far parte di associazioni internazionali che lavorano per aiutare persone disabili con questo tipo di problemi, facendo numerose donazioni e raccogliendo fondi considerevoli.
Nel 2002 viene a Roma dove, insieme ad altri artisti, prende parte ad un concerto in favore della pace che si svolge nel Colosseo: si tratta dell’unico evento organizzato nell’anfiteatro dal lontano 404 d.C.
Muore nel 2004 a causa di un tumore al fegato.
La musica, la sua vita
Ray Charles ha un modello artistico a cui ispirarsi, colui che è stato il vero apripista della musica soul: Nat King Cole, il gigante della musica che, in qualche modo, gli ha insegnato a trasformare qualsiasi canzone in un’esperienza intima e interiore.
E’ nel 1947 che la carriera musicale di Ray Charles prende il via; dopo essersi trasferito a Seattle dove, con l’etichetta Swingtime Records incide il suo primo disco, grazie al quale il brano “Confession Blues” raggiunge il secondo posto della classifica Rock&Blues.
Suona Ray Charles, e continuerà a farlo per il resto della sua vita. I suo strumenti sono modificati, lo aiutano a superare alcune difficoltà; i tasti neri del suo pianoforte sono più rialzati ed appuntiti rispetto agli altri, quelli bianchi sono più bassi e perfettamente lisci.
Stipulato un contratto con la Atlantic Records, Charles inizia a pubblicare le sue prime canzoni, tra le quali It Should Have Been Me e Mess Around. Ma è il singolo “I Got a Woman” a portare Ray Charles al successo nazionale.
Tra i suoi maggiori successi si annoverano anche:
- What’d I Say
- Hit the road Jack
- Unchain my heart
- You don’t know me
- I can’t stop loving you
- Night time is the right time
- Georgia on my mind, che nel 1979 è proclamata canzone ufficiale della Georgia.
Nel 1990 partecipa al Festival di Sanremo dove, interpretando in coppia con Toto Cotugno la canzone Gli amori, si classifica al secondo posto.
Nel 2004 la Rolling Stone Magazine lo nomina decimo tra i 100 più grandi artisti di tutti i tempi e secondo nella classifica del 2008 dei 100 cantanti più grandi di sempre.
Due mesi dopo la sua morte, nel 2004, è uscito il suo ultimo lavoro, un disco di duetti dal titolo “Genius Loves Company” dove duetta con tanti amici musicisti, tra i quali B.B. King, Van Morrison, Willie Nelson, James Taylor, Natalie Cole, Elton John, Bonnie Raitt, e Norah Jones. L’album ha vinto ben dieci Grammy.
Ray, il film
Ray, pellicola del 2004 diretta da Taylor Hackford e interamente finanziata da Philip Anschutz, racconta i colori della vita del grande musicista, a partire dalla sua infanzia. Il film affronta temi prevalentemente legati alla cultura e ad un periodo storico di un paese come quello americano.