Quali sono tutte le differenze tra pandoro e panettone?

Redazione:

Come ogni Natale che si rispetti, le differenze tra pandoro e panettone sono uno degli argomenti più caldi che appassionano gli italiani sotto le feste. Il pandoro è un dolce italiano a base di latte, zucchero e foglie di pandan. Le foglie di pandan sono utilizzate per dare al dolce un’atmosfera esotica e romantica. Sebbene il panettone sia solitamente associato al Natale, in realtà è un pane dolce che si consuma tutto l’anno.

Il pandoro e il panettone sono entrambi varianti della stessa pasta, originaria dell’Italia. Quando si parla di differenze tra pandoro e panettone sta nel modo in cui vengono preparati. Il pandoro può essere farcito con vari tipi di frutta, come pere, pesche o anche albicocche, mentre il panettone invece è tradizionalmente farcito con uvetta.

Inoltre, il panettone ha tipicamente una consistenza più densa rispetto al pandoro e richiede maggiore abilità per la sua realizzazione. Tuttavia, questo non significa che il pandoro e il panettone non siano deliziosi. Esploriamo le loro differenze per sapere esattamente cosa rende uno diverso dall’altro.

Come sono fatti pandoro e panettone?

Il pandoro è un pane italiano fatto con gli stessi ingredienti ed è molto simile al panettone. Tuttavia, proprio come in Italia, esistono varianti internazionali. Il pandoro, per esempio, è un cibo molto popolare in America Centrale e Meridionale. Il pandoro (ovvero un pane molto simile) viene spesso consumato durante i mesi invernali ed è uno degli spuntini più popolari in Centro e Sud America.

Il panettone è una tipologia di dolce che si consuma tutto l’anno (anche se il boom è nel periodo natalizio) a base di farine integrali, olio di palma, zucchero, lievito, addensanti e coloranti. Sono pressoché gli stessi ingredienti del pandoro. La differenza principale fra pandoro e panettone, in linea di massima, sta nella farcitura e nella lievitazione.

Il panettone contiene solitamente uvetta e canditi, anche se negli ultimi anni sono sempre di più i panettoni che vengono proposti senza. Il pandoro invece solitamente viene venduto così com’è (per così dire, al naturale). Le variabili e le farciture, ad ogni modo, sono dietro l’angolo e prendono anche influenze regionali.

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differenze pandoro panettone
By Alex9500 da Envato Elements

Team panettone e team pandoro

In America Centrale e meridionale il pandoro è molto popolare e lo si cucina con farine integrali, noci e spezie. Inoltre viene farcito anche con melograni e uva. Una delle principali differenze fra pandoro e panettone sta nella tipologia di cottura: il pandoro può essere cotto al forno mentre il panettone richiede uno stampo di legno per essere tagliato a pezzi. Se per esaltare il pandoro si usano limone o lime freschi e spremuti, rosmarino e cumino, per il panettone si usano tamarindo e wintergreen.

Le differenze di impasto

Tecnicamente, l’impasto di pandoro e panettone è pressoché identico e le differenze tra pandoro e panettone stanno soprattutto nel metodo di lavorazione e in alcuni dettagli. Il pandoro, quello veronese tradizionale, è un dolce di alta pasticceria italiana che si prepara utilizzando le tre lavorazioni a base di lievito madre, lievito di birra, uova, burro, vaniglia e zucchero a velo. La lievitazione di questo composto è complessa e solo un dosaggio perfetto da vita a un prodotto dolce soffice e lievitato dai colori dorati e dal sapore estremamente dolce, come da tradizione.

Il panettone è un dolce a base di acqua, farina 0, sale, uova fresche, latte, burro, zucchero, arancia e cedro candito, uvetta sultanina, vaniglia e lievito madre. Anche in questo caso, la differenza sta nell’alternanza delle varie fasi di lievitazione e nella lavorazione degli ingredienti. Il sapore, solitamente, è meno dolce rispetto al pandoro.

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differenze tra pandoro e panettone
By Alex9500 da Envato Elements

Pandoro e panettone: due mondi diversi

Il panettone si distingue dal pandoro per via della sua forma tonda incorniciata da uno stampo di carta di color marrone scuro. Sulla superficie del panettone, di colore marroncino, fa capolino la “scarpatura”, il tratto distintivo di tutti i panettoni di qualità. Si tratta di un intaglio a forma di croce che si realizza prima della cottura e che da vita ad uno squarcio affascinante e unico che prende le sembianze di un fiore a quattro petali.

Il panettone assume questa forma dopo una lunga lavorazione e a fine cottura viene posto a raffreddare a testa in giù. Il pandoro nasce dall’estro di Domenico Melegatti, che brevettò la ricetta del dolce a forma di stella ad otto punte su ispirazione del pittore impressionista Angelo Dall’Oca Bianca e parendo dal Levà, un dolce tipico della zona. Il panettone invece è una storia che si mescola alla leggenda: alcuni dicono sia nato a Milano, altre strade portano in Sicilia.

Pandoro e panettone: orgoglio del Made in Italy

Pandoro e panettone sono i padroni incontrastati del Natale italiano e si dividono la posta: da una parte c’è chi ama uvetta e canditi, dall’altra chi sostiene che l’unico dolce commestibile sia il pandoro. Poi c’è chi di buon grado apprezza tutti e due e all’occorrenza sa mangiare sia l’uno sia l’altro. Non troverai mai l’unanimità, perché fra panettone e pandoro è sempre una guerra aperta.

Le differenze tra pandoro e panettone continueranno a rimanere, come quelle fra chi ama un dolce rispetto all’altro. Sono squadre differenti che solo in pochi casi trovano punti in comune.

Un’altra differenza fra panettono e pandoro sta anche negli usi alternativi in cucina: pandoro e panettone sono spesso protagonisti di ricette alternative (poco healty, nella maggior parte dei casi) che mirano al riuso e alla riduzione degli sprechi. Nello specifico il pandoro è un dolce che ben si presta ad esser riciclato per colazione quando in casa n’è avanzato parecchio dalle feste.

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Angelo Dino Surano
Giornalista, addetto stampa e web copywriter con una passione particolare per le storie di successo. Esperto in scrittura vincente e comunicazione digitale, è innamorato della parola e delle sue innumerevoli sfaccettature dal 1983. La vita gli ha messo davanti sfide titaniche e lui ha risposto con le sue armi più potenti: resilienza e spirito di abnegazione. Secondo la sua forma mentis, il contenuto migliore è quello che deve ancora scrivere.

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