Caro affitti: dati e testimonianze di instabilità e insicurezza

Redazione:

Caro affitti. Da settimane ormai prime pagine di giornali, testate giornalistiche e social media non fanno altro che parlarne. Questo argomento ha assunto un rilievo centrale nelle nostre quotidianità ed è stato capace di attirare attenzione, suscitare polemiche e – perché no – rabbia. 

L’aumento – ormai possiamo definirlo vertiginoso – dei prezzi degli affitti in Italia riguarda tutti, certamente non solo i giovani, ma sarebbe inadeguato non sottolineare e riconoscere che sono proprio loro a risentirne maggiormente.

Giovani uomini e donne che si stanno affacciando alla vita hanno, di conseguenza, necessità e desiderio di un’indipendenza che gli permetta di staccarsi dal nucleo famigliare potendo contare sulle proprie capacità. E possibilità. 

Ed è questa la difficoltà: lavori precari, salari bassi e costo della casa – a volte anche di una sola stanza – sono, insieme, artefici di una condizione di instabilità ed insicurezza che spaventa, destabilizza. Sarò mai in grado di vivere da solo? Tra quanto tempo? Potrò mai permettermi di pagare l’affitto?

Qualche dato sul caro affitti in Italia

A conferma di questa condizione, i dati di un’analisi svolta da Idealista mostrano la variazione dei costi degli affitti in Italia. Stando a quanto riportato dallo studio, ad aprile 2023 in Italia si è registrata una variazione del +3,1% dei canoni di locazione, rispetto ad una media di +2,5% nei tre mesi precedenti. Questa variazione si aggira intorno al +10,1% su base annuale e, nello stesso mese, il prezzo al metro quadro è arrivato a 12,5 euro.

Un focus sulle regioni

Le regioni italiane che, ad aprile 2023, hanno risentito maggiormente dell’aumento del costo degli affitti sono: Calabria (9,4%), Marche (7,4%), Liguria (5,1%), Valle d’Aosta (4,1%), Lazio (3,6%), Sardegna e Puglia (3,3%). Al contrario, Trentino-Alto Adige (-3%), Molise (-1,4%), Basilicata (-1,3%), Friuli-Venezia-Giulia (-0,9%) e Umbria (-0,1%) hanno registrato una riduzione dei prezzi.

La Valle d’Aosta risulta la regione più cara della nostra penisola, contando 18,2 euro/m2, seguita dalla Toscana con 16,8 euro/m2 e la Lombardia, con 16,6 euro/m2. La regione più economica è invece il Molise, con i suoi 6 euro mensili. 

Le città italiane

Le città italiane che, nel mese di aprile, hanno risentito di un maggiore aumento dei prezzi degli affitti sono Pesaro (16%), Massa (14,5%) e Ragusa (9,4%), mentre quelle con una riduzione Arezzo (-9,3%), Cesena (-5,6%) e Lecce (-3,9%). Le 5 città le cui richieste dei proprietari sono rimaste invariate nell’ultimo mese sono Bolzano, Cosenza, Reggio Calabria, Venezia e Livorno.

Leggi anche: Caro bollette ed energia: quali sono le cause e perché i costi aumentano

dati caro affitti
By zelmab da Envato Elements

Le conseguenze del caro affitti: la “protesta delle tende”

Sono gli studenti universitari fuori sede a risentire maggiormente del caro affitti che, come sopra riportato, sta interessando tutto il paese. L’aumento considerevole dei prezzi degli affitti ha infatti scatenato, in tutta Italia, proteste e manifestazioni da parte di studenti che hanno voluto gridare a gran voce difficoltà e disagi causati da questa situazione.

Ad inizio maggio, la studentessa bergamasca Ilaria Lamera, iscritta al corso di Ingegneria ambientale al Politecnico di Milano, si è accampata davanti alla sede centrale dell’ateneo di Piazza Leonardo da Vinci, contestando i prezzi di una città dove una stanza singola può lievitare anche oltre l’asticella degli 800 e 900 euro mensili. 

E proprio questa sua iniziativa ha dato il via ad una serie di proteste portate avanti da altri giovani studenti che, come lei, denunciano la condizione precaria nella quale si trovano. Da Venezia a Bari, la mobilitazione ha coinvolto le principali città italiane, hanno assistito al muro di tende piantate negli atenei universitari come simbolo di dissenso contro il caro affitti. 

Leggi ancheBonus bollette 2023: come funziona e chi lo può richiedere

testimonianze caro affitti
By iLixe48 da Envato Elements

Caro affitti e bonus giovani: di cosa si tratta?

Come abbiamo spiegato, la questione del caro affitti coinvolge direttamente i giovani italiani che non vogliono rinunciare alla propria indipendenza. A tal proposito, quest’anno i giovani compresi tra i 20 ed i 31 anni hanno la possibilità di richiedere un bonus dedicato. Si tratta di un importante aiuto rivolto a coloro che hanno residenza in una struttura in affitto. Nello specifico, questo sostegno è destinato:

  • a chi è in affitto in una singola stanza
  • a chi paga l’affitto per l’intera casa.

Sono due le condizionali fondamentali perché si possa usufruire di questa agevolazione:

  • è necessario ricevere un reddito non superiore ai 15.493,71 euro annui.
  • il bonus non può essere assegnato se il richiedente paga l’affitto ad un altro membro della famiglia.

Il bonus under 31 può essere richiesto tramite la dichiarazione dei redditi presentando il documento che riporti le spese sostenute l’anno precedente per l’affitto. I documenti da presentare sono:

  • il modello 730 alla sezione V rigo E71;
  • la certificazione della residenza presso l’abitazione;
  • il contratto di affitto;
  • le spese mensili sostenute.

Se è una coppia a sostenere le spese per l’affitto, la detrazione viene divisa tra i beneficiari che rispettano i requisiti sopra riportati.

Leggi ancheBonus affitti giovani 2022 under 31: quali requisiti e come funziona

caro affitti giovani
By Mehaniq41 da Envato Elements

Caro affitti e disabilità: una testimonianza 

La questione del caro affitti diventa ancora più complessa e critica per le persone con disabilità. Fermiamoci a pensare. Quanto è difficile trovare una sistemazione che ci piaccia, che ci faccia sentire a nostro agio e che sia coerente con le nostre esigenze, economiche e non? Per chi ha delle disabilità tutto questo è amplificato. 

Le loro preoccupazioni maggiori risiedono nella difficoltà di trovare alloggi che non ostacolino la loro indipendenza e, al tempo stesso, nell’impossibilità di poter vivere con quel che resta della pensione di invalidità, a causa dei costi di bollette, cibo, assistenza e affitto. 

A conferma di tutto ciò, le dichiarazioni di Valentina Capalbo, una giovane studentessa fuorisede della Calabria con diparesi spastica, che lo scorso mese si è laureata in Antropologia culturale presso La Sapienza, a Roma. L’abbiamo incontrata e ci siamo fatti raccontare come vive la situazione del caro affitti. 

Queste le sue parole: “Non riesco a trovare un alloggio accessibile dove posso gestire la mia vita autonoma”. Inoltre, ha aggiunto la ragazza, “se io ho una pensione di 800 euro mensili, non posso pretendere di dare tutto all’affittuario”.

In queste sue dichiarazioni, tanto brevi quanto dirette, emerge tutta la difficoltà e, di conseguenza, la paura di una giovane donna di dover vivere alla giornata, con la prospettiva di un futuro incerto causata dalle troppe poche certezze che, chi come lei, si ritrova a cercare costantemente.

Annalisa Bencivenni
Dottoressa magistrale in organizzazione e marketing per la comunicazione d’impresa presso l’università degli studi di Roma “La Sapienza”. Da sempre appassionata di comunicazione, marketing e scrittura fa parte della redazione di Abilitychannel come copywriter.

ARTICOLI CORRELATI

Resta aggiornato

Riceverai nella tua e-mail tutti gli aggiornamenti sul mondo di Ability Channel.

 

Carrozzine per disabili: tutto quello che c’è da sapere

Contenuto sponsorizzato
 

Autonomia e Libertà sinonimi di viaggio

Contenuto sponsorizzato