Arresto cardiaco: che cos’è, sintomi, cause, diagnosi e cura

Redazione:

L’arresto cardiaco improvviso o morte cardiaca improvvisa è una grave situazione di emergenza durante la quale il cuore batte a un ritmo così elevato (alterazione del ritmo sinusale, cioè aritmia) al punto da vibrare, per poi cessare di pompare il sangue al corpo e al cervello.

In pratica, il cuore cessa improvvisamente di pompare sangue, da cui segue la perdita di conoscenza e l’assenza di respiro. Se non si interviene immediatamente e tempestivamente, il soggetto colpito può andare incontro a danni permanente al cervello oppure a morte certa.

Cosa significa andare in arresto cardiaco (e differenza con l’attacco di cuore)

Durante l’arresto cardiaco il cuore cessa la propria attività elettrica cardiaca, si ferma e il sangue non viene più pompato al cervello e al resto del corpo. Non si tratta dell’attacco di cuore, noto anche come infarto, in quanto in questo caso abbiamo un’interruzione del flusso di sangue diretto al miocardio.

In base a quanto riporta mypersonaltrainer, in paesi come l’Italia e gli USA questa situazione ha un’incidenza annuale di un caso ogni 1000 abitanti. Inoltre, il tasso di sopravvivenza è stimato al 2%, per cui la mortalità è elevatissima. In genere colpisce più frequentemente persone con età quasi anziana e di sesso maschile. Tra i soggetti più esposti troviamo anche:

  • chi ha già avuto un attacco cardiaco
  • chi ha scompenso cardiaco
  • anamnesi familiare di arresto cardiaco
  • bassa frazione di eiezione

Quali possono essere le cause di un arresto cardiaco?

L’arresto cardiaco è dovuto a una cessazione della propria attività elettrica cardiaca, che si verifica quando il cuore comincia a battere a una velocità impressionante tanto da vibrare: dopo di che, il cuore cessa di pompare sangue al corpo e al cervello. Perciò la causa è l’aritmia, cioè l’alterazione del ritmo sinusale, ma può anche essere causato da:

  • infarto
  • scompenso cardiaco terminale
  • tamponamento cardiaco
  • grave miocardite
  • insufficienza respiratoria
  • disturbi del cuore (coronaropatie, attacco di cuore, cardiomiopatia dilatativa, anomalie delle valvole cardiache, anomalie congenite del cuore, sindrome di Brugada, sindrome del QT lungo)

Oltre alle cause note, è bene specificare che esistono anche dei fattori di rischio:

  • abuso di fumo, droghe e alcol
  • ipertensione
  • obesità
  • diabete
  • vita sedentaria
  • chi ha già avuto un attacco cardiaco
  • chi ha scompenso cardiaco
  • anamnesi familiare di arresto cardiaco
  • bassa frazione di eiezione

Quali sono i sintomi prima di un arresto cardiaco?

Tra i sintomi che appaiono improvvisamente possiamo trovare:

  • batticuore improvviso
  • cianola pallida
  • senso di vertigine
  • assenza di polso e di respiro
  • perdita di conoscenza
  • convulsioni
  • collasso cardiocircolatorio

In rari casi però possiamo riscontrare segni antecedenti alla situazione di emergenza, come:

  • palpitazioni
  • vomito
  • respiro corto
  • dolore toracico
  • vertigini
  • difficoltà respiratoria
  • senso di svenimento
  • fatica
  • perdita dei sensi

A subire le peggiori cause dell’arresto cardiaco è il cervello: bastano 4-6 minuti dall’emergenza per subire dei danni permanenti. È raro invece trovare qualcuno vivo dopo 10 minuti dall’episodio.

Cosa fare in caso di arresto cardiaco?

In caso di arresto cardiaco, bisogna chiamare immediatamente il 118 in quanto l’intervento sanitario è l’unica possibilità di trattamento. Chi invece è abilitato, può tentare la rianimazione cardiopolmonare. Prevedere l’arrivo di questa situazione però è molto difficile.

Diagnosi di arresto cardiaco

Attraverso la diagnosi il medico può valutare il rischio di insorgenza dell’arresto. Gli strumenti che si possono utilizzare sono:

  • Ecocardiogramma
  • Elettrocardiogramma (ECG)
  • Radiografia del torace
  • Test da sforzo
  • Cateterismo cardiaco
  • esami del sangue

Leggi anche: Pressione bassa: che cos’è, valori, cause, sintomi e rimedi

Angelo Andrea Vegliante
Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.

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