Vedevo tante stelle, Arjola Dedaj

Arjola Dedaj è un’atleta paralimpica non vedente specializzata nel salto in lungo. Per la serie “A World of Athletics” racconta la storia della sua vita, una bellissima avventura umana e sportiva. Sarà una delle protagoniste azzurre ai prossimi campionati europei di Grosseto 2016.

Il salto in lungo

“Io adoro il salto in lungo – racconta Arjola Dedaj – peggio dei bambini, potrei stare nella sabbia a saltare, a saltare all’infinito. Una specialità che richiede molta concentrazione, perchè tu sei da solo, in pedana e devi correre, devi stare attenta alla direzione, devi stare attenta al conteggio dei passi, devi stare attenta al gesto. Quando sei così tanto concentrata, dopo un pò, ovviamente, il sistema nervoso non ce la fa più. Però, la voglia, siccome la passione è tanta, la voglia c’è di continuare all’infinito, anche se non ti alzi più da terra, insomma”.

L’arrivo in Italia di Arjola Dedaj

“Quando io sono arrivata in Italia, a 17 anni, ci siamo ritrovati, ovviamente nella casualità, in un gommone – prosegue Arjola Dedaj. In realtà, non era previsto, perchè noi dovevamo partire in traghetto, poi ci siamo ritrovati d’inganno in questo gommone, molto impauriti con mio papà e mio fratello, ero terrorizzata, perchè io non so nuotare, quindi il mio terrore era…”Dio se cado in acqua è finita!” E faceva molto freddo perchè era dicembre, però riuscivo a vedere ancora un pò, e quindi quello che mi ha tranquillizzato, oltre all’affetto dei miei, e l’abbraccio di mio fratello e di mio papà, è quello di vedere che l’acqua, che il mare era calmo, come se fosse un mare d’olio, tranquillissimo, e poi vedevo tante stelle, le vedevo in maniera un pò circolare, come se fosse una spirale verso l’alto, una foto che mi rimane ancora nella mente oggi, ed è bellissima”.

L’amore e il Kinder

“Penso che l’amore è cieco, proprio perchè non c’è bisogno di guardare una persona per innamorarsi, quando ti innamori di una persona è il feeling, è l’intendersi tra le due persone, ma non solo l’innamorarsi di una coppia, ma anche l’amore tra le persone, l’amore tra amici, tra conoscenti, tra compagni di squadra. Ci siamo conosciuti proprio qui, proprio il sabato, non so se era il 19 o comunque era l’identico, lo stesso weekend di tre anni fa, lo stesso luogo, e quello che ci ha messo in contatto, eravamo vicino alle ringhiere della pista, vicini a vedere le gare, avevamo finito entrambi di competere, e lui era lì con me che stava cercando di approcciarsi, Emanuele, e ad un certo punto mi dice:”Vuoi un Kinder?” – “Ok, grazie!”

Dialogo nel buio

“- Dialogo nel buio – è una mostra al buio, dove io ho lavorato per sette anni, si trova all’Istituto dei Ciechi di Milano, ed è un percorso multisensoriale, ci sono cinque ambienti di vita quotidiana, che sono rappresentati al buio, dove si invertono un pò i ruoli, perchè le guide sono non vedenti, o ipovedenti, e i visitatori sono vedenti, o comunque sono tutte quelle persone che vogliono provare questa esperienza”.

La danza

“Per me la danza è tutto, no, ti senti leggera, ti senti volare, ti senti sospesa dalla realtà, non pensi a nulla, ti lasci andare ascoltando proprio il partner, ascoltando la musica”.

L’atletica

“L’atletica è la parte, è lo sport che, attualmente, mi prende più tempo, alla quale io dedico tutti i miei giorni, ed è la priorità su tutto, attualmente, infatti, proprio per questo, anche il lavoro mi ha dato delle grandi opportunità, di poterlo praticare, perchè mi ha messo in condizioni di essere diciamo libera nell’allenarmi con i tempi adeguati, con i giusti ritmi, e quindi mi supporta, quindi io ringrazio davvero Allianz, Global Assistance, per questa opportunità che mi ha dato e che continua ad accompagnarmi e a supportarmi fino ad arrivare, ovviamente, a Rio”.

La coppia dei sogni

“La nostra pagina, mia e di emanuele, si chiama – La coppia dei sogni – e l’abbiamo fatta proprio insieme, perchè insieme seguiamo questo progetto che ci accompagnerà ovunque, che noi vogliamo che ci accompagni fino a Rio, con l’obiettivo di entrambi di essere e fare parte della Nazionale in partenza per Rio, e in questo progetto – conclude Arjola Dedaj – le cose che ci accomunano sono l’amore, la passione, e il fatto che condividiamo insieme lo stesso sport”!

Redazione - Ability Channel
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