Scuole aperte d’estate 2024: dalla petizione al piano del Governo Meloni

Redazione:

Scuole aperte d’estate, non solo a discrezione dell’istituto scolastico, ma come riforma strutturale del sistema scolastico italiano. O almeno è questo quello che vorrebbe una petizione online che sta facendo il giro del web, aprendo un profondo dibattito sull’esigenza o meno di ridurre le vacanze estive degli studenti, fissate attualmente a 14 settimane.

In mezzo poi c’è il Piano Estate 2024 del Governo Meloni, con il ministro Valditara che ha sbloccato alcune importanti risorse per la prossima stagione. In questo approfondimento mettiamo in ordine le ultime notizie riguardanti le scuole aperte d’estate, cosa dice la petizione di cui tanto si sta parlando e come il Governo attualmente in carica sta preparando gli istituti scolastici alle prossime vacanze estive.

Scuole aperte d’estate: cosa dice la petizione online?

L’organizzazione no profit We World, in collaborazione con il duo Mammedimerda composto da Francesca Fiore e Sara Malnerich, vorrebbe rimodulare le vacanze estive degli studenti di scuola italiana, che da tanti anni durano ben 14 settimane.

Come si legge nella petizione, l’Italia ha la pausa estiva più lunga in Europa, rispetto ad altri Paesi che prevedono un periodo di riposo inferiore, come Malta (12 settimane), Croazia (10), Francia (8), Germania (6) e Regno Unito (6).

Secondo i protagonisti di questa richiesta, le 14 settimane di pausa estiva sarebbero negative, in quanto si trasformerebbero “in perdita di competenze, aumento di disuguaglianze e casi di abbandono scolastico”. A fronte anche del fatto che, durante l’estate, non tutti i bambini hanno la possibilità “di partecipare ad attività ricreative e di socializzazione nei tre lunghi mesi di pausa e i centri estivi sono sempre pieni e sempre più costosi“.

Oltretutto questo lungo periodo di vacanza è una sfida anche per i genitori, che hanno “una maggiore difficoltà nel conciliare i tempi di vita e lavoro, attività che spesso grava esclusivamente sulle madri”. Perciò, We World e Mammedimerda propongono di:

  • Rimodulare il calendario scolastico a due mesi (luglio e agosto) e l’inserimento di pause distribuite in maniera più uniforme e bilanciata durante l’anno scolastico;
  • Introduzione del Dirigente del tempo extra-scuola incaricato al potenziamento e al coordinamento dell’offerta formativa e dell’organizzazione delle attività extracurriculari;
  • Estendere l’obbligo di istruzione dai 6-16 anni ai 3-18 anni.

Scuole aperte d’estate 2024: qual è il piano del Governo Meloni?

Molto probabilmente sarà difficile vedere questa proposta accolta dall’attuale Governo, anche perché l’11 aprile 2024 il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha firmato il decreto che stanzia 400 milioni di euro per il Piano Estate del biennio 2023/2024 e 2024/2025 al fine di “finanziare attività di inclusione, socialità e potenziamento delle competenze per il periodo di sospensione estiva delle lezioni”. Sono ben 80 milioni di euro in più rispetto al biennio 2021/2022 e 2022/2023.

I destinatari di questi progetti e la durata dei percorsi sarà decisa dalle scuole in accordo con gli enti locali, università, organizzazioni di volontariato e terzo settore, associazioni sportive e le famiglie. Le attività che possono essere finanziate riguardano progetti ricreativi, sportivi, musicali, teatrali, a tema ambientale e di potenziamento disciplinare, al fine anche di garantire inclusione, aggregazione e socialità. I docenti possono aderire a questa iniziativa su base volontaria, e in alcuni casi potranno essere persino remunerati.

Ma non è tutto qui, in quanto il Piano estate prevede che, oltre ai 400 milioni stanziati, le scuole potranno accedere ai 750 milioni di euro del PNRR destinati al contrato alla dispersione scolastica e al superamento dei divari territoriali e ai 600 milioni, sempre del PNRR, per azioni di potenziamento delle competenze STEM.

Leggi anche: Covid scuola 2024: quali sono le regole per chi è positivo?

Angelo Andrea Vegliante
Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.

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