Paraplegia e sessualità nelle parole di Patrizia Saccà, campionessa di tennistavolo in carrozzina che è stata operatrice presso il consultorio di sessuologia dell’Ospedale Mauriziano di Torino, e Giuseppe Inghilterra, giovane atleta paraplegico.
Paraplegia e sessualità : la patologia
“La paraplegia è un trauma alla colonna vertebrale: se è a livello cervicale sei tetraplegico se è a livello dorsale sei paraplegico. Io sono paraplegica a livello dorsale, dodicesima dorsale e prima lombare…”
Paraplegia e sessualità : la sensibilità
“Le conseguenze della paraplegia – spiega Patrizia – sono innumerevoli: oltre a non camminare – è un po come il filo dell’elettricità, se lo tagli non passa più la corrente, la stessa cosa accade al midollo spinale che una volta che viene interrotto non c’è più passaggio – nello stesso tempo accade anche che non c’è più la sensibilità da dove c’è il trauma, lo schiacciamento del midollo. Nel mio caso, avendo lo schiacciamento alla prima lombare, quindi al livello del pube, non ho più la sensibilità a tutte e due le gambe”.
Paraplegia e sessualità : un modo nuovo di fare l’amore
“I problemi nell’ambito della paraplegia e sessualità sono legati – afferma Giuseppe – soprattutto alla perdita della sensibilità e quindi si perde tanto del rapporto con l’altra persona, ma questo non compromette la possibilità di fare l’amore con una donna…anche se si perde un po della meccanica è un modo diverso di fare l’amore e si ha soddisfazione allo stesso livello”.
Paraplegia e sessualità : accettare il proprio corpo
“Abbiamo sempre detto che bisogna fare la differenza tra lesione completa e incompleta nella paraplegia e sessualità, noi parliamo per noi due – sottolinea Patrizia Saccà – non possiamo parlare per tutto il mondo della tetraplegia e paraplegia, così come ognuno di noi è un individuo, lo è anche all’interno del trauma. Nel momento in cui mi sono ritrovata su una carrozzina gestire tutta una serie di cosa fra cui anche la sensibilità ho dovuto io per prima accettare il mio corpo: quando toccavo le mie gambe non avevo la percezione e ho dovuto ri-imparare a volermi bene, a sentire le mie gambe in una maniera differente e questa cosa ho dovuto trasmetterla al mio fidanzato… Se io tocco la gamba di Giuseppe lui non lo sente ma comunque nella paraplegia e sessualità c’è il gesto e l’attenzione nei suoi confronti e si sviluppa quindi la vista”.
Paraplegia e sessualità : sedurre in carrozzina
“Posso confermare – dice Giuseppe – che c’è una attenzione maggiore da parte delle donne, ma sono anche cambiato io, mi sento meno bloccato e ti fai meno paranoie nell’avvicinare una ragazza…mi sento più libero per avvicinarmi…”
Paraplegia e sessualità : la donna rimane donna
Nella paraplegia e sessualità la donna può avere la vita che avrebbe avuto prima, certamente se ha un uomo con una certa sensibilità vicino…sono stata sposata, ora ho un nuovo compagno, sono felicemente innamorata, faccio l’amore come tutti. Non ho avuto figli per scelta, ma se avvesi voluto avrei potuto, come hanno fatto tante mie compagne che hanno figli e gestiscono la loro vita e la loro famiglia…addirittura anche donne tetraplegiche.
Paraplegia e sessualità : avere figli
“Anche un uomo può avere un figlio, ho incontrato in ospedale persone paraplegiche che hanno una famiglia con dei figli…la compagna deve avere una certa sensibilità e non deve fermarsi all’aspetto fisico e più materialista…perchè l’eiaculazione nel maschio è differente rispetto a prima, quindi per avere un figlio…nella paraplegia e sessualità non è proprio con il rapporto fatto in modo normale…deve essere preso il seme…c’è un’inseminazione…”
Paraplegia e sessualità : anche la donna è sessualmente appetibile
“Gli uomini – conclude Patrizia Saccà – hanno questo fascino in più della sedia a rotelle che magari affascina la donna…al contrario l’uomo è più spaventato della donna in carrozzina perchè forse la vede sessualmente meno appetibile, ma non è così…”