La storia di Michael J Fox e il morbo di Parkinson

Redazione:

Nel 1991, all’età di 30 anni, Michael J Fox scoprì di avere il morbo di Parkinson. Il primo segnale apparì durante le riprese del film “Doc Hollywood – Dottore in carriera”: l’attore di origini canadese si accorse di un tremolio alle mani senza che potesse controllarlo. La diagnosi fu resa pubblica 7 anni dopo.

Cos’ha detto Michael J Fox sul morbo di Parkinson

La lotta alla malattia portarono il produttore cinematografico alla fondazione nel 2001 della The Michael J Fox Foundation for Parkinson’s Research. Il celebre attore di “Ritorno al Futuro” da 20 anni è sceso in campo per aiutare la medicina a trovare una cura contro questa malattia.

In più di un’occasione, Michael J. Fox ha parlato apertamente del morbo di Parkinson. A Rolling Stone, ad esempio, ha dichiarato di aver trovato un equilibrio interiore con la propria condizione: “Non avrei passato quello che ho passato e non avrei fatto le esperienze che ho fatto. Ce la faccio ancora. In fin dei conti riesco ancora a fare uno show. E allora che cosa ho perso? Il punto è che abbiamo tutti il nostro carico di sfighe. Abbiamo tutti la nostra merda. È come quella storia su quel gruppo di persone e ognuno mette al centro i suoi peggiori problemi e alla fine ognuno sceglie di riprendersi i propri. Funziona cosi. Preferiresti sempre i tuoi problemi a quelli di un altro”.

I suoi, di problemi, li ha affrontati e raccontati in diverse autobiografie, tra cui ricordiamo “Lucky Man“. Tuttavia, nel 2018, Michael J. Fox fu nuovamente messo alla prova. Come ha raccontato in una recente intervista a People, in quell’anno dovette subire un intervento a causa di un tumore benigno alla spina dorsale che gli procurava molto dolore. Se non fosse andato sotto i ferri, avrebbe rischiato la paralisi.

michael j fox parkinson
Michael J. Fox (Credit: account ufficiale Instagram di Michael J. Fox @realmikejfox)

L’operazione fu un successo, ma durante le riprese di cameo per un film di Stan Lee a New York, Fox cadde e si ruppe un braccio: “Quello fu definitivamente il mio momento più buio. Persi la testa. Mentre aspettavo l’ambulanza mi chiesi: ‘Può andare peggio di così?’. Cominciai a dubitare di tutto, non riuscivo più a mettere un sorriso sulla mia faccia, a vedere un lato positivo. Provavo solo dolore e rammarico”.

Durante la degenza ospedaliera, comunque, Michael J. Fox ritrovò le forse per lottare: “L’ottimismo è davvero radicato nella gratitudine. Accettare che questa cosa è accaduta e l’accetti per quello che è. Non significa che non puoi sforzarti di cambiare. Non significa che devi accettarlo come una punizione o una penitenza, ma semplicemente metterlo al posto giusto. Poi vedi quanto devi prosperare nel resto della tua vita, e poi puoi andare avanti”.

Come sta oggi Michael J. Fox?

In occasione dell’uscita del suo nuovo libro, “No Time Like The Future“, il 59enne Michael J. Fox è tornato a parlare pubblicamente del suo morbo di Parkinson, spiegando che la malattia sta progredendo inesorabilmente e che forse, nel 2021, dovrà dare l’addio definitivo alle scene.

Fox, infatti, parla di un “secondo pensionamentonell’intervista a People del 18 novembre 2020. “Se sono alla fine della mia carriera, così sia”. E ammette che il morbo di Parkinson sta ormai ponendo fine alla sua carriera: “Per me il tempo di lavorare dodici ore al giorno e imparare a memoria sette pagine di dialoghi, è passato”. Anche perché, “la mia memoria a breve termine sta sparendo. Recitare è quasi impossibile”. E poi, “il mio modo di suonare la chitarra non va bene. I miei schizzi non vanno più bene, il mio ballo non è mai stato bello, e la recitazione sta diventando più difficile da fare”.

L’attore affronta la propria condizione anche nella sua nuova autobiografia: “La nascente diminuzione della mia capacità di studiare le parole e ripeterle alla lettere è solo l’ultima increspatura dello stagno. Ci sono dei motivi per i miei errori di memorizzazioni – siano età, problemi cognitivi con la malattia, distrazione dalle continue sensazioni di Parkinson o mancanza di sensibilità a causa della colonna vertebrale – ma l’ho letto come un messaggio, un indicatore”. Di seguito, il video dell’intervista di Michael J. Fox a People.

Angelo Andrea Vegliante
Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.

ARTICOLI CORRELATI

Resta aggiornato

Riceverai nella tua e-mail tutti gli aggiornamenti sul mondo di Ability Channel.

 

Carrozzine per disabili: tutto quello che c’è da sapere

Contenuto sponsorizzato
 

Autonomia e Libertà sinonimi di viaggio

Contenuto sponsorizzato