Che cos’è l’ICF, a cosa serve e perché è così importante

Redazione:

L’ICF è una sigla che indica la Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute, in inglese nota come International Classification of Functioning, Disability and Health, e rappresenta una revisione della Classificazione Internazionale delle Menomazioni, delle Disabilità e degli Handicap (ICIDH), pubblicata nel 1980 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Il testo dell’ICF fu approvato per la prima volta il 22 maggio 2001 durante la 54esima World Health Assembly (WHA) e, come ogni tipo di classificazione, può essere soggetta ad aggiornamenti. In Italia la prima traduzione del documento arrivò nel 2002, mentre nel 2009 fu resa possibile una versione online e aperta al contributo degli utilizzatori. Il documento si divide in 2 parti: funzionamento e disabilità (funzioni corporee, strutture corporee, attività e partecipazione) e fattori contestuali (fattori ambientali e personali).

L’ICF è stata inserita nella Famiglia delle Classificazioni Internazionale dell’OMS con l’International Statistical Classification of Diseases and Related Health Problems 10th revisions (ICD-10), l’International Classification of Health Interventions (ICHI) e Classificazioni derivate, tra cui l’ICF per Bambini e Adolescenti (ICF-CY) approvata nel 2007 sempre dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

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icf disabilità
By AnnaStills da Envato Elements

Obiettivi e scopo dell’ICF

Il modello ICF introduce delle importanti novità concettuali in merito allo stato di salute degli individui, prima su tutte la relazione tra definizione di disabilità e ambiente circostante, fotografando la stessa disabilità come una condizione di salute inserita in un ambiente sfavorevole. Ciò permette anche di pensare alla disabilità come a un’esperienza umana universale, che tutti possono vivere in un modo o nell’altro nella propria vita.

Di fatto, la classificazione ICF aiuta a descrivere al meglio lo stato di salute di un individuo all’interno di un dato ambiente, come quello sociale, familiare, lavorativo e scolastico (basti pensare che da qualche tempo in Italia si parla di questa classificazione in relazione alla redazione del PEI, il Piano Educativo Individualizzato).

L’obiettivo è evidenziare l’unicità di ogni persona, in base alla propria condizione di salute o disabilità e in relazione a un determinato ambiente. Più nel dettaglio, la Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute introduce:

  • lo studio dell’interazione tra persona e ambiente su base scientifica;
  • un linguaggio comune per parlare di salute;
  • una semplice modalità di confronto di dati e statistiche raccolte dai diversi Paesi;
  • una modalità sistematica per codificare le informazioni nei sistemi informativi sanitari.

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Angelo Andrea Vegliante
Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.

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