Ogni anno l’Italia partecipa all’Eurovision Song Contest, manifestazione europea nata proprio su un’intuizione di un italiano, Sergio Pugliese, e sostenuta da Marcel Bezencon, all’epoca il presidente dell’EBU, l’European Broadcasting Union, noto in Italia come l’Unione europea di radiodiffusione.
Insomma, si potrebbe pensare che la ragione precisa per quale la nostra nazione non deve mai affrontare le semifinali dell’Eurovision Song Contest, ma può accedere tranquillamente alla finale, sia per la sua storia nella kermesse. Non è l’unico motivo.
Di fatto l’Italia accede ogni anno alla finale della manifestazione canora in quanto rientra nel gruppo dei Big Five, cioè quelle nazioni che, in base al regolamento dell’Eurovision, le vedono già a contendersi il titolo di migliore canzone europea dell’anno. Oltre all’Italia, ci sono Germania, Regno Unito, Francia e Spagna.
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L’aneddoto dell’Italia in finale all’Eurovision Song Contest
Ma come ci è finita l’Italia tra i Big Five? Nonostante il Bel Paese sia uno dei più importanti partecipanti della kermesse, visto che rientra nelle nazioni che investono di più nell’Unione Europea di Radiodiffusione, ci sono stati diversi anni in cui non ha preso parte alla manifestazione canora.
In particolare l’Italia è stata assente dal 1994 al 2010, con una pausa per un’unica edizione, quella del 1997. Dopo questa lunga pausa, il nostro Paese tornò sul palco dell’Eurovision Song Contest, anche grazie all’endorsment dell’allora responsabile dell’Eurovision Svante Stockselius, il quale aveva dichiarato che, nel caso di un ritorno italiano, sarebbe entrata di diritto a far parte dei Big Five.
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