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Calcio a 5 per ciechi e ipovedenti

Il Calcio a 5 per persone con disabilità visiva è un’altra variante di questo sport presente alle Paralimpiadi, oltre al Goalball. In questo caso, rispecchia le regole previste dalla FIFA, ma con qualche adattamento. Può essere praticato sia da persone cieche che ipovedenti, che possono anche partecipare alle stesse gare (in base a precise regole).

Il calcio a 5 per ciechi e ipovedenti si è diffuso rapidamente a livello mondiale, grazie soprattutto alla grande popolarità del calcio stesso. Il movimento, partito dall’Europa, si è diffuso a macchia d’olio in diverse parti del mondo, tanto che da diversi anni fa parte della rassegna paralimpica.

All’interno di questa guida, scopriamo la storia completa del Calcio a 5 per ciechi e ipovedenti, quali sono le regole, quali persone con disabilità possono praticare tale disciplina, le classificazioni funzionali e dove si può praticare in Italia.

Storia del calcio a 5 per ciechi e ipovedenti

Il calcio a 5 per ciechi e ipovedenti nasce in Spagna negli anni Venti del 900 e si sviluppa negli anni Sessanta in Brasile. Inizialmente non esisteva un organo internazionale che potesse definire le regole e le categorie di questo sport, così ogni Paese sviluppò il proprio regolamento, le proprie misure del campo e le proprie superfici di gioco.

Il movimento iniziò a prendere maggiore forma e coesione verso gli anni Settanta, quando iniziarono i primi tornei nazionali. Ad esempio nel 1974 si tenne il primo Campionato nazionale in Brasile di calcio a 5 per persone con disabilità visiva.

Dal 1996 la gestione del calcio a 5 per ciechi e ipovedenti fu data alla International Blind Sports Federation (IBSA), che nel corso degli anni ha portato avanti due discipline: una dedicata esclusivamente al calcio a 5 per ciechi; l’altra dedicata esclusivamente al calcio a 5 per ipovedenti.

A seguito di questo cambiamento, i primi tornei mondiali ed europei iniziarono ad avere regole fisse e uguali per tutti. A cominciare dal primo Campionato Europeo per ipovedenti e il primo Campionato Europeo per ciechi, due competizioni che si svolsero entrambe nel 1997 a Barcellona, in Spagna. La squadra di casa vinse entrambi i tornei.

Sempre nel 1997 a Asuncion, Paraguay, debuttarono i primi Campionati americani di calcio per ciechi, con la vittoria del Brasile. Nel 1998 invece fu organizzato il primo Campionato Mondiale di calcio per ciechi, che vide ancora una volta trionfare la squadra brasiliana. Poi ci furono i Campionati del Mondo del calcio per ipovedenti a Campinhas, e sorprendentemente furono vinti dalla Bielorussia.

Negli anni Duemila il calcio per persone con disabilità visiva si diffuse anche in Asia. Nel 2005 furono allestiti i primi Campionati asiatici a Ho Chi Mihn, Vietnam, vinti dal Giappone. Nel 2015 si aggiunse anche l’Africa, con il primo Campionato continentale per persone con disabilità visiva a Douala, Camerun, vinto dal Marocco.

In mezzo, poi, l’inserimento della disciplina sportiva nella rassegna dei Giochi paralimpici, avvenuta alle Paralimpiadi di Atene 2004, con la celebre vittoria del Brasile ai danni dell’Argentina.

Al momento le competizioni sono aperte solo alle gare maschili, ma dal 2017 il movimento internazionale del calcio per persone con disabilità visiva sta sviluppando questo sport anche per le gare femminili: ad esempio, nel 2017 a Vienna (Austria) è stato organizzato un torneo con 60 giocatrici provenienti da 9 nazioni, esperimento replicato poi due anni dopo.

Regole del calcio a 5 per ciechi e ipovedenti

Come detto precedentemente, il calcio a 5 per persone con disabilità visiva si divide in due categorie: per ciechi e per ipovedenti. Entrambe le discipline si basano sulle regole della FIFA, sebbene con alcune modifiche per accogliere le disabilità.

Tra le due, il Calcio a 5 per persone cieche è presente alle Paralimpiadi. Durante il gioco, gli atleti devono calciare un pallone sonoro che consente alle persone in campo di regolare la traiettoria del passaggio e la posizione della sfera in campo.

Generalmente il campo presenta una superficie solida, liscia, piana e non abrasiva e deve essere largo 40×20 metri. Ogni rettangolo di gioco viene circondato da kick-boards, barriere fisiche dell’altezza di 100/120 centimetri che indicano i confini del campo di gioco. Invece le porte sono larghe 3,66 metri e alte 2,14 metri.

Ogni squadra può far scendere in campo 5 giocatori, incluso il portiere. Ogni giocatore di movimento deve indossare una mascherina per gli occhi, mentre il portiere può essere vedente o ipovedente, ma non può lasciare la propria area di rigole di rigore. È possibile avere in panchina 4 giocatori come sostituti più un portiere. Il massimo delle sostituzioni disponibili sono 6.

Non c’è il fuorigioco e la rimessa laterale, ma solo i calci d’angolo. I giocatori in attacco sono aiutati da una guida che sta dietro la porta avversaria. Ogni giocatore può commettere una serie di falli: al 5° fallo deve lasciare il campo di gioco, ma può essere sostituito da un compagno di squadra; al 6° fallo viene assegnato un tiro libero. Il computo dei falli si azzera alla fine del primo tempo.

I due tempi di gioco durano complessivamente 40 minuti, e sono divisi in 20 minuti ciascuno, con un intervallo di tempo di 10 minuti. Le squadre possono richiedere un time-out di un minuto a tempo. Se la partita finisce in parità, nel caso di eventi a medaglia, si procede con i rigori.

Infine il Calcio a 5 per persone ipovedenti non fa parte delle Paralimpiadi, ma presenta comunque campionati mondiali ed europei. In questo caso, le regole sono le stesse presenti nel regolamento del futsal FIFA, ma con alcuni adattamenti: ad esempio, il colore della palla, la regolazione della luce sul campo e la limitazione dei riflessi della luce.

Classificazioni funzionali del calcio per ciechi e ipovedenti

Nel calcio a 5 per persone con disabilità visiva esistono due classificazioni funzionali (dove la B sta per Blind):

  • B1: i giocatori sono ciechi totali o quasi totali. Non devono essere in grado di percepire la luce oppure possono percepirla ma non devono riconoscere la forma di una mano
  • B2: i giocatori sono ipovedenti. Possono riconoscere la forma di una mano fino a un’acuità visiva di 2/50 o un campo visivo inferiore a 5 gradi
  • B3: i giocatori sono ipovedenti. Possono avere un’acuità visiva da 2/60 a 6/60 o un campo visivo da 5 a 20 gradi.

Nel caso di gare di calcio a 5 per ciechi, i giocatori in campo devono essere classificati con il B1, mentre il portiere deve essere B2 o B3. Alle Paralimpiadi di Parigi 2024 sono ammesse solo le gare di calcio a 5 per ciechi B1.

Chi può praticare il calcio a 5 per persone con disabilità visiva?

Come dice il nome stesso della disciplina sportiva, può essere praticato da persone con disabilità visiva, in particolare persone ciechi e ipovedenti. Alle Paralimpiadi di Parigi 2024 solo il portiere può essere vedente o ipovedente.

Classifica Paralimpiadi di Calcio a 5 per ciechi

L’Italia non ha mai partecipato con una squadra di Calcio a 5 per ciechi alle Paralimpiadi, e dunque risulta senza medaglia. Invece il Brasile detiene il record di imbattibilità, visto che ai Giochi paralimpici è l’unica squadra ad aver vinto la medaglia d’oro. Di seguito il medagliere completo, aggiornato alle Paralimpiadi di Tokyo 202:

POSIZIONEPAESEOROARGENTOBRONZOTOTALE
1Brasile5005
2Argentina0224
3Cina0101
4Francia0101
5Iran0101
6Spagna0022
7Marocco0011

Calcio a 5 per ciechi e ipovedenti in Italia

La gestione del Calcio a 5 per ciechi e ipovedenti in Italia è della Federazione Italiana Sport Paralimpici per Ipovedenti e Ciechi (FISPIC). Attualmente l’Ente si occupa di organizzare il Campionato Italiano, la Coppa Italia e la Supercoppa Italiana. Al momento l’Italia non ha mai preso parte alle Paralimpiadi.

Dove e come praticare calcio per ciechi e ipovedenti in Italia

Nel caso voleste avviare la vostra pratica sportiva in questa disciplina sportiva, potete contattare uno dei vari rappresentati della Federazione. Invece, per chi volesse recarsi in sede, l’indirizzo è Piazzale degli Archivi 40 – 42, 00144 Roma.