La cervicale: sintomi, cause e cosa fare

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La cervicalgia, termine tecnico per indicare un dolore alla cervicale, è uno dei disturbi più comuni al mondo. In Italia ne soffrono circa 6 persone su 10. Si tratta quasi sempre di una infiammazione che colpisce le vertebre superiori della colonna vertebrale (quelle che sostengono il collo e la testa).

Questo dolore può causare irrigidimento nel collo e una notevole limitazione delle capacità di movimento. Col passare degli anni, la cervicale può estendersi anche a spalle e braccia e può sfociare in mal di testa, vertigini, nausea e problemi alla vista e all’udito.

Cause della cervicale

Individuare con esattezza le cause del dolore alla cervicale non è semplice. Sono davvero tanti i fattori che possono farlo emergere: stress, ansia, esercizio fisico poco performante, postura errata, traumi connessi a un incidente o a un movimento brusco e infortuni causati da un’attività sportiva logorante.

In tantissimi casi, il dolore alla cervicale nasce da una postura sbagliata sul divano. Spesso infatti ci si addormenta in maniera innaturale e il collo non assume la forma corretta: questo compromette il naturale rilassamento delle vertebre dietro al collo. Individuare le cause è fondamentale: solo in questo modo sarà possibile facilitare l’attenuarsi (e la scomparsa) del disturbo che molte volte può risolversi dopo una settimana.

Quando il disturbo invece si manifesta con una certa ciclicità e con una sintomatologia sempre più grave (dolori, mal di testa, indolenzimenti vari e capogiri) la cosa migliore è rivolgersi immediatamente al proprio medico. Trascurare i sintomi o curarli in maniera sbagliata infatti può essere deleterio.

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cause della cervicale

Cervicale: dove fa male?

La colonna vertebrale è suddivisa in 4 regioni: il sacro-coccige, la regione lombare, la regione toracica e la regione cervicale. Si parla di cervicalgia nell’ultimo caso: dal punto di vista medico, è denominata rachide cervicale. Essa è composta da 7 vertebre che sono il principale sostegno al collo e alla testa. Un fattore scatenante del dolore alla rachide cervicale può essere lo stress: esso infatti determina una tensione muscolare eccessiva.

La colonna vertebrale ha una connessione importante con la cervicale: scoliosi, cifosi dorsale e lordosi lombare infatti possono connettersi al dolore alla rachide e dare vita a patologie più gravi come sciatalgie o lombosciatalgie. Inoltre ci sono diverse malattie che trovano terreno fertile in questa zona del corpo: artrite reumatoide, osteoartrosi ed ernia del disco. I dischi invertebrali infatti, col passare degli anni, si logorano e possono causare dolori e rigidità.

Quali sono i sintomi della cervicale infiammata

Il dolore percepito dai pazienti affetti da cervicale è difficile da individuare in maniera chiara. Non è facile individuare la zona in cui ha origine il problema e non è neanche facile capire se sono coinvolti i nervi o se è solo un’infiammazione muscolare. In base alla zona in cui compare il dolore, possiamo distinguere tre tipologie:

  • cervicalgia: dolore al collo e alla zona circostante. Spesso confusa col semplice torcicollo
  • sindrome cervico-brachiale: i dolori (e i formicolii) arrivano anche a spalle, braccia e mano. Coinvolti anche i nervi cervicali
  • sindrome cervico-cefalica: i sintomi sfociano in emicrania, vertigini, disturbi alla vista e all’udito, nausea e vomito

Quando i dolori sono di origine traumatica (allenamento, movimenti bruschi, postura sbagliata) i dolori scompaiono in pochi giorni (spesso senza l’ausilio di farmaci). Se invece i dolori persistono per più di tre settimane, bisogna scongiurare che possano tramutarsi in cronici. La cosa migliore è rivolgersi a un medico specialistica (ortopedico o fisiatra) che prescriverà questi esami: radiografia, TAC, risonanza magnetica e elettromiografia.

cosa fare con la cervicale

Esercizi per la cervicale

Il tratto cervicale è composto da 7 vertebre che consentono di compiere movimenti rotatori, flessori ed estensori della testa. Sono vertebre fondamentali per il movimento del corpo: la lesione del midollo spinale infatti porta alla paralisi degli arti inferiori e superiori (tetraplegia).

Il dolore cervicale o cervicalgia è un disturbo piuttosto comune. Ogni giorno, infatti, almeno 7 persone su 10 nel mondo provano dolori in questa zona. Una serie di esercizi mirati, se praticati con costanza e con determinazione, possono aiutare a sciogliere la tensione accumulata in questa zona del corpo. L’efficacia di questi movimenti sta nel modo in cui vengono effettuati: bisogna farli in modo lento e preciso e mai in modo veloce o brusco.

Il primo esercizio (base) è la flessione dei muscoli del collo: bisogna flettere la testa a destra e sinistra (lentamente) avvicinando l’orecchio alla spalla per dieci volte. Il secondo esercizio è flettere il capo in avanti con le mani incrociate sopra la nuca: l’obiettivo è avvicinarsi il più possibile al petto (bisogna rimanerci per almeno 10 secondi).

Il terzo esercizio prevede una flessione indietro del collo (per almeno 10 secondi) e il ritorno alla posizione iniziale. Un quarto esercizio consiste nella rotazione della testa a destra e sinistra allineando il mento alla spalla (mantenendo la testa eretta). Il quinto invece consiste nell’allungamento: tenendo la testa ben eretta, bisogna spingere il mento in avanti per almeno 10 secondi.

L’importanza del massaggio

Per ridurre l’infiammazione può essere utile massaggiare la zona. Già posare le mani calde sulla zona dolente può dare un po’ di sollievo. L’obiettivo del messaggio cervicale è decontrarre i muscoli e sciogliere i muscoli infiammati che causano il dolore. Si può iniziare stirando le braccia in maniera lenta e poi si può salire lungo le spalle fermandosi ai trapezi.

Quando si percepisce che la muscolatura è tesa bisogna scaldare la zona e aumentare la pressione (sempre senza esagerare). Dopo bisogna passare alla zona della nuca e del collo: qui bisogna agire in maniera molto delicata ed evitare di premere sulle vertebre. Per i massaggi alla zona, si possono usare oli essenziali in grado di rilassare e di scaldare (olio alla lavanda, olio al rosmarino e olio al basilico).

rimedi cervicale

Rimedi naturali per la cervicale

Il primo rimedio naturale per la cervicale è il riposo: nei casi più gravi infatti, un po’ di riposo nella giusta posizione può consentire alla vertebre di trovare un po’ di sollievo. In questi casi, è sconsigliabile l’utilizzo di un cuscino morbido e piatto: la schiena e il collo infatti dovrebbero essere in linea fra di loro. Esistono inoltre cuscini appositi per la cervicale che sono pensati per offrire massimo sostegno e comfort alleviando i fastidi a testa, collo e spalle. Sono consigliati anche i cuscini di noccioli che assorbono la penetrazione di energia fredda e umida che spesso accompagna la cervicalgia.

Nei casi più gravi, il medico può consigliare il collare cervicale. Non è molto comodo da indossare, ma è l’unica soluzione per trovare sollievo a una malattia cronica o a un caso di trauma (incidente o movimento brusco). Esistono due tipi di collare cervicale: quello morbido e quello rigido. Sarà il medico a consigliare quello più adeguato e il minutaggio (non è obbligatorio infatti indossarlo tutto il giorno).

Come curare la cervicale con i farmaci

Se la cervicale è di lieve entità, la cervicale può essere curata con farmaci antidolorifici da assumere per via orale. Se invece il dolore è più forte, il medico può consigliare iniezioni di analgesici o di corticosteroidei. Negli ultimi anni ha preso piede anche la crioterapia (o terapia del ghiaccio): consiste nel mettere borse o sacchetti del ghiaccio entro i primi 2-3 giorni dal trauma.

Dopo la terapia del ghiaccio, bisogna passare alla terapia del calore: in quel caso, bisogna intervenire con docce calde e impacchi di acqua calda sul collo. La chirurgia interviene solo nei casi gravi quando il dolore cervicale diventa invalidante.

Angelo Dino Surano
Giornalista, addetto stampa e web copywriter con una passione particolare per le storie di successo. Esperto in scrittura vincente e comunicazione digitale, è innamorato della parola e delle sue innumerevoli sfaccettature dal 1983. La vita gli ha messo davanti sfide titaniche e lui ha risposto con le sue armi più potenti: resilienza e spirito di abnegazione. Secondo la sua forma mentis, il contenuto migliore è quello che deve ancora scrivere.

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