Il diabete mellito è una malattia caratterizzata dall'incapacità del pancreas di produrre insulina in modo sufficiente o in assoluto
Il diabete mellito, comunemente chiamato diabete, è una malattia caratterizzata dall’incapacità del pancreas di produrre insulina in modo sufficiente o, nei casi più gravi, di produrla in assoluto. È caratterizzato da alti livelli di zucchero (glucosio) nel sangue. Il medico usa il termine “diabete mellito” quando deve differenziarlo dal diabete insipido, una forma rara che non inficia sui livelli di zucchero nel sangue.
L’insulina è l’ormone che consente al glucosio di essere trasformato ed utilizzato dall’organismo per tutte le sue necessità energetiche. Se l’insulina non riesce a metabolizzare gli zuccheri che assumiamo attraverso l’alimentazione, il livello di glucosio nel sangue può crescere in modo abnorme e pericoloso, alterando in modo incontrollato il tasso di glicemia.
Gli zuccheri non più trasformati vengono direttamente eliminati attraverso le urine; in questo modo l’organismo perde una delle sue maggiori fonti di energia, necessaria al suo normale funzionamento ed al suo mantenimento. Infine, le persone con diabete rientrano anche nei benefici difesi dalla Legge 104/1992, nel caso in cui però lo stato d’invalidità venga riconosciuta superiore al 41%.
La causa all’origine dell’insorgenza del diabete mellito non è ancora stata definita in modo chiaro, anche se è opinione medica comune che vi siano diversi fattori di rischio che interagiscano nella genesi di questa malattia, come:
Ci sono poi dei fattori di rischio che possono determinare la comparsa del diabete mellito, come:
Non a caso è importante che le persone affette da questa patologia seguano una dieta specifica al fine di assicurare che la persona assuma specifiche quantità di zuccheri.
Attualmente possiamo riconoscere due forme di diabete mellito: tipo 1 e tipo 2.
Questa forma di diabete, chiamata anche insulino-dipendente o giovanile, è considerata una malattia autoimmune caratterizzata dall’assenza pressoché totale di produzione di insulina da parte del pancreas, condizione che comporta la necessità di quotidiane e ripetute in iniezioni di questo ormone.
Viene considerata una malattia autoimmune perché è causata dalla produzione di autoanticorpi (anticorpi che distruggono tessuti ed organi propri non riconoscendoli come appartenenti al copro ma come organi esterni) che attaccano le cellule Beta che all’interno del pancreas sono deputate alla produzione di insulina. Può presentarsi a tutte le età, ma si sviluppa con maggiore frequenza nei giovani adulti e nei bambini (circa il 10% dei casi).
Tra i sintomi del diabete mellito di tipo 1, che spesso compaiono improvvisamente, riconosciamo:
Oggi non esiste una cura definitiva del diabete mellito di tipo 1. La cura attualmente disponibile è la somministrazione esogena dell’insulina, una terapia che dura per tutta la vita. Le complicanze dell’iperglicemia possono riguardare i reni, gli occhi, il sistema nervoso, il sistema neurovegetativo e il sistema cardiovascolare. L’incidenza del diabete mellito di tipo 1 in Italia è in continua crescita, a oggi si contano 300mila casi.
Il diabete mellito di tipo 2 è la manifestazione più comune di questa malattia (90 % dei casi), caratterizzata da un duplice effetto:
In entrambi i casi il risultato è lo stesso: un incremento pericoloso di glucosio nel sangue (iperglicemia). Di norma l’esordio è osservabile in persone adulte sopra i 40 anni, più frequentemente intorno ai 55 anni di età; in Italia si stima che oltre il 6% della popolazione soffra di questo tipo di Diabete.
A differenza di quanto abbiamo visto finora, un individuo con diabete mellito di tipo 2 può essere asintomatico per tanti anni prima della diagnosi. In caso di sintomi, invece, troviamo:
Le complicanze del diabete mellito di tipo 2 sono le stesse del tipo 1, tuttavia in questo caso la malattia può essere gestita in una diversa maniera, come il controllo dell’alimentazione e della dieta, fare attività fisica e monitorare i valori della glicemia.
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Questa particolare forma di diabete legata unicamente alla gravidanza colpisce circa il 4-5% delle donne gravide ma, se si seguono tutti gli accorgimenti necessari, consente di portare avanti la gravidanza in tutta serenità.
Anche se la gravidanza procede normalmente e senza complicazioni, durante i nove mesi alcuni ormoni prodotti dalla placenta ostacolano l’azione dell’insulina, come dimostrato dal fatto che verso la fine della gestazione, a parità di calorie introdotte con il cibo, una donna produce una quantità di insulina 3 volte superiore a quella prodotta da una donna della stessa età ma non incinta.
Si tratta di un processo del tutto fisiologico ma può accadere che in alcune donne, con determinate caratteristiche genetiche, il pancreas non riesca a far fronte alla necessità di produrre più insulina ed i valori della glicemia superano quelli considerati normali: si tratta del diabete gestazionale.
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Ci sono diversi modi per effettuare una diagnosi di diabete mellito:
Come abbiamo visto precedentemente, soprattutto nel caso di tipo 2, l’alimentazione può essere un’importante alleata per contrastare il peggioramento della condizione. Tra i cibi ideali per la prevenzione e per un controllo della malattia troviamo:
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Ultima modifica: 06/04/2021