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Scuola Futuro Lavoro per Asperger (e non solo) a Milano: intervista

La Scuola Futuro Lavoro per Asperger è realtà ed è a Milano: è un centro di studi professionalizzante inclusivo. La nostra intervista

Una scuola per Asperger, la Scuola Futuro Lavoro, a Milano che sia un polo importante di apprendimento e un ponte nevralgico per l’inserimento lavorativo. Sono questi i due principi base su cui poggia il primo progetto italiano dedicato alla realizzazione di un istituto che accoglie ragazze e ragazzi con la Sindrome di Asperger assieme ai normodotati, pensato dall’imprenditore Massimo Montini, presidente della fondazione Un futuro per l’Asperger.

Non è un caso il nome scelto per il centro d’istruzione professionalizzante: si chiamerà Scuola Futuro Lavoro proprio perché, come ci spiega Montini al telefono, “il percorso non termina con gli studi, bensì quando gli studenti saranno inseriti nel mondo del lavoro. Siamo in contatto con tante aziende, vogliamo essere un ponte che li traghetti”.

Questa realtà è l’attrazione principale della giornata odierna, sabato 7 settembre 2019: a Milano, infatti, precisamente a via Ondina Valla 2 (angolo viale Cassala 48/1), a partire dalle 15:00, si svolgerà l’inaugurazione della sede ufficiale.

Come nasce l’idea di Scuola Futuro Lavoro?

“Dal fatto che sono genitore di un ragazzo con la Sindrome di Asperger. Mi sono messo nella posizione di pensare al suo futuro, come fanno tutti i genitori, e ho visto che mancava un’offerta del genere per uno dei periodi più problematici per loro, quando finisce la scuola dell’obbligo. Terminato questo cammino, ciò che rappresenta maggiore difficoltà è il passaggio al mondo dell’università e del lavoro.

Per fare un esempio calzante, un ragazzo con l’Asperger, che potrebbe essere molto performante per svolgere alcune mansioni, non verrebbe mai assunto perché in un colloquio cadrebbe sulle sue maggiori difficoltà, a livello di interazioni sociali ed empatiche. Ho pensato quindi di realizzare una scuola basata sull’insegnamento, sulla didattica e sui luoghi per introdurli nel mondo del lavoro.”

Il nome della scuola per Asperger, Scuola Futuro Lavoro, mette già da sé un ponte tra le due dimensioni.

“Esatto. È importante sottolineare che abbiamo pensato a dei corsi informatici su una piattaforma digitale, perché è una componente abbastanza prevalente nel mondo Asperger. È anche un ponte nel mondo del lavoro perché noi facciamo rete con le imprese – che vogliamo sviluppare ancor di più  – per ottenere informazioni da loro sulle figure lavorative che stanno richiedendo.

In questo modo svolgiamo dei corsi di formazione pensati e richiesti dal mondo del lavoro, per avere maggiori possibilità di essere inseriti successivamente al termine del cammino studentesco.”

L’offerta formativa da cosa sarà composta?

“Sono sei corsi base: Web Design, Videomaking, Game Design, IT per l’Industria 4.0 e Digital Fabrication. Oltre a questi, ci saranno dei corsi complementari e di formazione personale. Ad esempio come si conduce un colloquio di lavoro e come si sta in un ambiente di lavoro, rivolti ai ragazzi che parteciperanno al nostro percorso e presso le aziende, per poterli accogliere al meglio.”

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Da chi sarà formato il corpo docente?

“Al corpo docente saranno messi a disposizione degli specialisti sull’Asperger, per insegnargli quali sono anche le modalità di insegnamento prevalenti e adatte per questi ragazzi. Tutti i docenti provengono dal mondo del lavoro o dell’insegnamento, scelti in base alle maggiori esperienze che hanno condotto fino a oggi. Sono tutti esperti e professionisti del settore, a cui si aggiungono psicologici specializzati sull’autismo.”

La Scuola Futuro Lavoro a quale fascia d’età è indirizzata?

“Dai 18 anni in su.”

Come fosse un’alternativa all’università.

“Esattamente. Siccome è inclusiva, è rivolta sia all’universo Asperger sia all’universo normodotato. Contiamo di offrire un percorso studentesco e scolastico più breve di quello universitario, con chiaramente costi molto inferiori. Il tutto per garantire ottime possibilità per formare in tempi brevi la figura professionale ed essere inseriti in azienda.”

Quindi la Scuola Futuro Lavoro è aperta anche ai normodotati?

“Certo, non vogliamo ghettizzare. Anche perché questa diversità, secondo me, si sposa bene tra normodotati e Asperger. Presumo che alcuni soggetti con questa sindrome siano più performanti rispetto ai normo.

Ad esempio, una caratteristica degli Asperger è che loro sviluppano tantissimo abilità e interessi. Se un normo lavoro circa 5/6 ore al pc, e questo diventa interessante per un Asperger, tale tempo viene presumibilmente raddoppiato. Fondamentalmente, crediamo che questa mescolanza di diversità possa essere un fattore positivo per lo sviluppo di tutti.”

Immagino ci siano già degli iscritti. Da dove arrivano?

“Per quanto riguarda le manifestazioni di interesse, sono state oltre 200 da tutte le parti d’Italia (dato di fine luglio). Si tratta di un progetto pilota, ma auspico che si possa sviluppare da altre parti, non solo a Milano.

Ciò che stiamo cercando di capire, in base al numero di iscritti, è se si potrà replicare alcuni dei corsi anche al pomeriggio – al momento sono pensati solo sulla fascia mattutina. In questo modo, raddoppieremo l’offerta per i ragazzi. Per quanto riguarda gli iscritti, invece, al momento sono previsti 70/80 studenti.”

So che ci sono numerose personalità che si sono interessate al progetto, e che saranno presenti all’inaugurazione. Quant’è importante la loro attenzione in realtà come la vostra?

“C’è il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, l’assessora a Politiche del lavoro di Milano, Cristina Tajani, e come testimonial Enzo Iacchetti. Ritengo che sia importante, per noi è nevralgico renderci visibili, per far presente che c’è questa offerta, altrimenti nessuno lo saprebbe.

Basti pensare che sono 20 anni che la Sindrome di Asperger è riconosciuta, ma molti si ritrovano a brancolare nel buio solamente per capire la diagnosi di questa condizione. Avere maggiore visibilità possibile rende alla portata di tutti la conoscenza che ci siano queste offerte.”

Visto che lei è un imprenditore, quant’è rilevante investire su pezzi della società che molte volte non sono considerati, come la disabilità?

“Per quanto riguarda il mio investimento, parte da un’esigenza familiare, anche se non riguarda direttamente la mia sfera personale, in quanto non so se mio figlio vorrà frequentare questi corsi o prenderà la sua strada. Dipende da individuo a individuo.

Ciò che cercherò di fare è rendere questa struttura autofinanziata sulle proprie capacità e risorse, senza dipendere dalla volontà del singolo. Il mio auspicio è che possa essere basata su un piano di autosostentamento, e prevedo che succederà.”

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Ultima modifica: 15/07/2021

Angelo Andrea Vegliante

Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.