Elezioni politiche 2022

Rosatellum: cosa prevede la legge elettorale e come funziona il voto

La legge elettorale Rosatellum, entrata in vigore nel 2017, deve il suo nome a Ettore Rosato. Scopriamo come si vota e com'è nata

La legge elettorale Rosatellum, entrata in vigore nel 2017, deve il suo nome a Ettore Rosato, l’attuale vicepresidente della Camera dei Deputati. Gli italiani sono stati chiamati già alle urne a votare attraverso questa normativa, che alcuni hanno definito complessa da comprendere. In questo articolo vi spieghiamo cosa c’è da sapere.

Storia della legge elettorale Rosatellum

Per comprendere come si è arrivati all’attuale legge elettorale, è opportuno tornare alla fine dell’anno 2016, quando la Riforma Renzi fu bocciata da un referendum costituzionale. Un mese dopo, la Corte costituzionale respinse il ballottaggio dell’Italicum, la legge in vigore per la Camera. Nel marzo dello stesso anno il Partito Democratico (Pd) rilanciò il Mattarellum, una legge in vigore dal 1993 al 2005, ma senza ottenere i numeri in Senato. 

Due mesi dopo venne emanato il Rosatellum, che deve il suo nome ad Ettore Rosato, capogruppo del Pd ed attuale vicepresidente della Camera dei Deputati. In linea generale, questa legge prevede metà collegi maggioritari e metà proporzionali. 

Nel giugno venne portato in aula l’accordo tra Pd, Fi, M5S e Lega sul Fianum, un proporzionale molto simile al sistema in uso per il Senato tra il 1948 e il 1992. Tale iniziativa, però, ebbe vita breve: Movimento 5 Stelle, Forza Italia e Alternativa Popolare di Alfano ritennero che la legge fosse eccessivamente sbilanciata verso il sistema maggioritario e che ne servisse una più proporzionale. Quindi, il Pd avanzò un’ulteriore proposta nota come Rosatellum 2.0 o Rosatellum bis, che prevede due terzi dei seggi assegnati con metodo proporzionale ed un terzo di maggioritario. 

Questo nuovo sistema misto trovò il supporto di un’ampia maggioranza, dal Partito Democratico a Forza Italia, dalla Lega Nord ad Alternativa Popolare di Alfano ad Ala di Denis Verdini, tanto che venne approvato in un solo mese. 

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Fonte: orcearo by Envato

Cosa prevede il Rosatellum?

L’attuale legge elettorale Rosatellum è un mix di maggioritario e proporzionale. In particolare, un terzo dei seggi di Camera e Senato è assegnato con un sistema maggioritario, ovvero chi prende più voti vince nel collegio, e gli altri due terzi con un sistema proporzionale tramite un meccanismo di listini definiti “bloccati”. A questi vanno aggiunti un 2% di voti dipesi dalle circoscrizioni estere.

Nei collegi uninominali vince il candidato che raccoglie più voti, secondo il sistema uninominale secco, e saranno 221: 147 per Montecitorio e 74 per palazzo Madama. Gli altri 367 parlamentari, di cui 245 deputati e 122 senatori, vengono eletti in proporzione ai voti ricevuti dai singoli partiti a livello nazionale. I numeri sono condizionati dalla legge sul taglio dei parlamentari, che con le elezioni politiche 2022 riduce ufficialmente il numero di rappresentanti facenti parte dell’esecutivo (scopri quali documenti servono per votare).

Rosatellum: ecco come si vota

Anzitutto, è importante specificare, grazie a questa legge, non è prevista la regola dei 25 anni per votare al Senato. Ogni elettore riceve una scheda per la Camera e una per il Senato, nella quale in alto vi è il nome del candidato nel collegio uninominale e sotto, accanto ai simboli dei partiti della coalizione, i nomi dei candidati che saranno eletti con il sistema proporzionale. 

Per il sistema maggioritario e quello proporzionale si usa la stessa scheda, perciò l’elettore dà un voto soltanto. Si vota mettendo una croce, con la matita copiativa fornita dal seggio, sul nome del candidato all’uninominale o del partito scelto. In particolare:

  • Se si indica il nome del candidato all’uninominale, il voto passa anche alla lista;
  • Se si barra il simbolo di un partito, si vota la lista e anche il candidato all’uninominale collegato;
  • Si possono anche barrare nome del candidato e simbolo del partito.

Nel proporzionale non bisogna scegliere uno dei candidati del listino, perché l’elenco dei candidati (da 2 a 4) per ogni partito al proporzionale è bloccato: sono eletti in ordine di presentazione in base ai voti ottenuti. 

Infine, la stessa persona può presentarsi in un collegio uninominale e in collegi plurinominali, fino a 5, per la parte proporzionale. Se il candidato vince nell’uninominale viene eletto lì, se vince in più collegi plurinominali viene eletto nel collegio plurinominale dove la sua lista ha preso la percentuale minore di voti.

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Ultima modifica: 07/09/2022

Annalisa Bencivenni

Dottoressa magistrale in organizzazione e marketing per la comunicazione d’impresa presso l’università degli studi di Roma “La Sapienza”. Da sempre appassionata di comunicazione, marketing e scrittura fa parte della redazione di Abilitychannel come copywriter.