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Roma, trasporto disabili: parola all’utente con disabilità

Prima puntata della nostra inchiesta sul trasporto disabili della rete pubblica di Roma Capitale. Oggi conosciamo un utente con disabilità

Il trasporto disabili è un tema caldissimo nella Capitale. Più in generale, parlare dei servizi legati alla mobilità pubblica di Atac (Agenzia del trasporto autoferrotranviario del Comune di Roma) è un argomento quantomai dibattuto, quotidiano e sfiancante. Non è infatti un segreto che numerosi cittadini locali vivono situazioni esasperanti, causate dai disservizi ormai divenuti noti in tutta Italia. Un tema nel quale si inserisce anche il trasporto disabili, appunto, sulla rete pubblica, molto spesso dimenticato. Basti pensare, ad esempio, a quanto accaduto il 18 luglio scorso a piazzale Flaminio, quando un prete con disabilità ha bloccato una linea di superficie dopo aver visto tre bus passargli davanti senza pedana d’accesso al mezzo. “Non siamo spazzatura”, ha urlato lo sfortunato protagonista.

Trasporto disabili, la parola agli utenti

Il discorso è ampio e complesso, e tira in ballo numerosi attori. Perciò, abbiamo deciso di iniziare un viaggio all’interno di questo modo, realizzando un’inchiesta a puntate con il punto di vista di ogni protagonista coinvolto e una chiosa finale sulle possibilità che in tutto ciò si possa realizzare la Disabilità Positiva. Nel corso delle prossime settimane, infatti, ogni lunedì Ability Channel divulgherà interviste e approfondimenti legati al tema del trasporto disabili sulla rete pubblica capitolina.

In questa prima puntata, conosciamo l’utenza con disabilità, rappresentata da Mauro Bacchiocchi, cittadino romano di 61 anni con distrofia muscolare progressiva, abituale utente della linea Roma-Lido. La scelta di Mauro non è casuale, ma è figlia di due motivi: primo, Mauro documenta spesso le carenze del servizio sui propri social; secondo, la Roma-Lido ha vinto il Premio Caronte per il quarto anno consecutivo, un ‘riconoscimento’ assegnato alla linea dove si viaggia peggio in Italia.

Quali sono le criticità maggiori che incontri su questa tratta?

“Sicuramente gli ascensori. Sono guasti a ogni stagione. In una settimana, può capitare che per 5 giorni è fermo. Contemporaneamente può funzionare a Lido Nord, ma non a Vitinia. Funziona a Bernocchi e non a Lido Centro. Anche se, va detto, a Lido Centro hanno messo la copertura a un ascensore esterno, perché ci pioveva dentro. A Cristoforo Colombo, però, l’ascensore non c’è. A Castel Fusano è rotto da circa due anni e mezzo”.

Ti capita mai di prendere le autovetture?

“Ti dico la verità, gli autobus li prendo un pochino meno. Tuttavia mi è capitato un episodio negativo fuori il centro commerciale Euroma2, cinque mesi fa (marzo, ndr). Ero uscito da lì che erano le 17:30, sono arrivato a casa ad Acilia alle 21:30. Come mai ci ho messo così tanto? Fuori al centro commerciale ho aspettato gli autobus che, purtroppo, non passavano. Le uniche 4 vetture che sono arrivate alla mia fermata non avevano la pedana funzionante. Gli autisti mi dissero che i bus con pedane funzionanti erano bloccati nel deposito. Arrivato il quinto mezzo, l’autista di turno prese un ferretto o un coltellino, non so bene cosa, e sbloccò la pedana, così finalmente riuscii a prendere il bus.

Quando sono arrivato alla prima fermata utile della Metro B, però, incontrai un altro intoppo. Devi sapere che se non ti avvicini al marciapiede con il mezzo, la pedana risulta troppo ripida per chi è in carrozzina. Capitolerei in indietro o in avanti. Quand’è così, esiste una funzione che rende meno ripida l’inclinazione della pedana. Però non funzionava. Il tecnico Atac, chiamato per risolvere la situazione, non riuscì a trovare una soluzione. Disse solamente che bisognava far portare via il mezzo. E io ero ancora sopra. Alla fine, cinque o sei persone mi hanno preso di peso e mi hanno fatto scendere”.

Però tu hai una carrozzina elettrica, non hanno rispettato la tua dignità personale.

“Bravo, è quello per cui mi sto battendo. Sono avvelenato per queste cose”.

Cosa significa per te non poter usufruire tranquillamente dei mezzi pubblici di Roma?

“Significa restare a casa, non potermi muovere liberamente e non poter fare tutto ciò che fanno le persone normodotate. È una cosa che mi fa avvilire. Esco e vedo le altre persone che prendono serenamente gli autobus, mentre io ricevo il cenno dell’autista che mi indica che il trasporto disabili non funziona perché non c’è la pedana. Così resto fermo ad aspettare chissà quanto. Non è bella questa cosa. La farei provare a chi sta al governo, con una carrozzina, a fare tutto ciò che faccio io”.

Per quanto riguarda entrare nella metro, come fai?

“Sulla Roma-Lido, adesso, è stata risolta. Mi sono battuto moltissimo al X Municipio di Roma per far mettere delle pedane per salire, sono state installate ad aprile e funzionano benissimo. Hanno dotato i 20 treni presenti sulla tratta di due pedane ciascuno, una a testa e una a coda delle motrici. È tipo una valigetta: se sei una persona con disabilità che aspetta in banchina, loro la aprono, la posizionano sopra lo spazio che intercorre tra treno e banchina e ti fanno salire”.

Invece come valuti entrare o uscire dalla stazione?

“Entrare nelle stazioni è comodo e facile, almeno ad Acilia, Lido Centro e Cristoforo Colombo. Ma se vai verso il centro di Roma, diventa più complicato”.

Se dovessi prendere la Metro A, B o C, ti sentiresti tranquillo ad andare da solo?

“No, per carità, quello no. È successo anche che una pedana o un montascale non funzionasse per uscire da Numidio Quadrato. Sono stato costretto a riprendere il treno e scendere alla fermata successiva. Pensa, prima di andare via, ho detto al personale di riferimento che sarei tornato per riprendere il montascale (usufruibile solo con l’ausilio dei lavoratori ATAC, ndr). L’addetto mi rispose che non sarebbe stato possibile perché alle 14 chiudevano. Di fronte al mio ‘E io come faccio?’, mi è stato risposto di prendere i bus”.

Secondo te, cosa servirebbe per migliorare questa situazione?

“Qua manca la testa di chi governa, più che altro”.

E vale per tutte le amministrazioni. Ora, poi, la Roma-Lido passerà da Atac e Cotral. Tu come hai preso questa notizia?

“Molto di sorpresa. Non ho mai fatto uso del servizio Cotral, non so cosa cambierà anche in termini di orari. Non so darne un giudizio, non so se sarà meglio o peggio”.

Se i mezzi pubblici di Roma funzionassero meglio, la tua qualità della vita sarebbe migliore?

“Molto migliore, certo. Perché potrei fare come tutte le altre persone normodotate. Ad esempio, prendere la domenica la Roma-Lido, scendere a Piramide, fare una passeggiata al centro, arrivare al Colosseo, che non ci sono mai stato. La mia vita cambierebbe dal 30% al 100%”.

La Disabilità Positiva di Mauro Bacchiocchi

Fine della prima puntata riguardo il trasporto disabili di Roma. Come anticipato, nelle prossime settimane, usciranno altri punti di vista di attori legati al tema, fino ad arrivare alla conclusione. In questa storia, la Disabilità Positiva espressa da Mauro Bacchiocchi ci ricorda che bisogna lottare per i propri diritti. Anche grazie a questo attivismo sociale è possibile ottenere risultati importanti, come una pedana sui treni. Comunque, ecco cosa ci aspetta nelle prossime settimane:

L’intervista a Mauro Biacchiocchi è stata realizzata mercoledì 31 luglio 2019. Eventuali aggiornamenti in merito all’accessibilità sulle tratte affrontate non sono state tenute in considerazione. Se siete stati sfortunati protagonisti di vicende simili oppure avete riscontrato delle migliorie, raccontateci la vostra testimonianza a redazione@abilitychannel.tv.

Ultima modifica: 01/06/2020

Angelo Andrea Vegliante

Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.