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Maria Josè Giorio: biografia e storia dell’atleta paralimpica

Maria Josè Giorio è un atleta paralimpica con acondroplasia molto impegnata nel sociale. Scopriamo la sua storia e la sua vita

“I limiti sono soltanto delle illusioni, supera te stesso e supererai il mondo.” Con questa frase Maria Josè Giorio si presenta nel video che abbiamo realizzato nella campagna #rimettitingioco per conto del Comitato Italiano Paralimpico.

Una giovane atleta paralimpica, nel lancio del disco e getto del peso, che applica questa filosofia di vita nello sport e nella quotidianità attraverso opere di volontariato ed iniziative personali in cui si dedica agli altri. Scopriamo la sua storia.

Chi è Maria Josè Giorio?

Betulia Espinoza è al quinto mese di gravidanza quando le viene consigliato di abortire: la bambina che ha nel grembo è Maria ed ha la Sindrome di Acondroplasia. Betulia rifiuta di avere l’aborto ed il 7 settembre 1998, a Maracaibo (Venezuela), nonostante qualche problema fra cui un’ipossia perinatale, Maria Josè Giorio viene al mondo.

Durante la sua infanzia frequenta alcuni centri di stimolazione e riabilitazione dove diverse figure mediche, un genetista, esperti fra neurologi, psicologi, endocrinologi e logopedisti si prendono cura di lei: Maria non cammina fino ai 4 anni e comincia a parlare solo all’età di 5 anni.

Solitamente chi ha acondroplasia subisce una serie di interventi di allungamento degli arti: un percorso di operazioni chirurgiche che molti cominciano a partire dall’età di 6 anni e che, in maniera alternata, termina intorno ai 16-18 anni e riguarda l’allungamento ortopedico chirurgico di tibie, femori ed arti superiori, trasformazioni che richiedono un costante supporto psicologico.

Non c’è un’età fissa in cui intraprenderlo, molti aspettano che il bambino possa decidere al posto dei genitori. Parliamo di un metodo che esiste da almeno 40 anni, una pratica anche molto dolorosa che i genitori di Maria decisero di non intraprendere.

Giovanni Giorio, il papà di Maria, era un italiano di origine piemontese emigrato in Venezuela che in quei tempi era un paese ricco ed accogliente. Il 23 ottobre del 2003, nel tardo pomeriggio, Giovanni sorprese dei ladri con cattive intenzioni nella loro fattoria. Quella notte Giovanni perse la vita a causa di un proiettile nel femore. Non fece in tempo a realizzare il suo sogno: riportare tutta la sua famiglia in Italia.

Il sogno di Giovanni venne però concretizzato dalla stessa Maria anni dopo: la famiglia si trasferì quindi a Bojano, in Molise: “Un paese tranquillo e piccolo” dice Maria, nonostante né lei né la famiglia non abbiano origini molisane. Se inizialmente però questa importante novità creava in lei timori e paure, la pratica dello sport le permise di aprirsi al mondo e di “lanciare via” preoccupazioni ed insicurezze dettate anche dal passato.

La paura lanciata via, il nostro video per il Comitato Italiano Paralimpico

Abbiamo avuto il piacere di raccontare la storia e la biografia di Maria Josè Giorio nella campagna che abbiamo realizzato per il CIP nel 2021: Ambra Sabatini, Asia Pellizzari, Martina Vozza, Maria, Emanuele Padoan, Giorgia Marchi e Matteo Orsi sono ragazze e ragazzi che nel loro percorso hanno incontrato degli ostacoli.

Ognuno ha dovuto affrontare una sfida, tutte diverse tra loro; sono persone che hanno riconosciuto lo sport come strumento per dare vita ai propri sogni e continuare ad alimentare i propri desideri rimettendosi in gioco, dando alle loro vite nuove ed esaltanti prospettive.

“Mi piace un sacco aiutare gli altri”

Oltre a frequentare l’Università degli Studi del Molise, Maria si dedica quasi quotidianamente alla sua più grande passione, ciò che più la rende felice insieme allo sport: aiutare il prossimo, sia emotivamente che con azioni importanti, piccoli e grandi gesti, Maria è attiva nel sociale sia in Italia che, ormai a distanza, anche in Venezuela.

Ad esempio, fa parte dell’associazione LIONS CLUB “MARACAIBO CACIQUE MARA” nella sua città e, nonostante la distanza, continua ad aiutarli: dall’anno scorso è stata eletta la presidente dei giovani LEO portando coperte e accessori di igiene ai meno fortunati negli ospedali, dando da mangiare alle persone più bisognose in mezzo alla strada oppure occupandosi degli anziani delle case di riposo, un’attività che prevedeva anche il fermarsi ai semafori per l’educazione stradale attiva ai cittadini, pulire alcune zone della città e raccogliere plastica, oppure portare giocattoli ai bambini dei riparti oncologici, comprare libri agli studenti nei quartieri meno abbienti, visitare i pazienti ricoverati negli ospedali, realizzare campagne che promuovono le persone, realizzare delle giornate insieme ai medici e far visitare le persone gratuitamente.

Maria inoltre collabora con l’associazione “San Judas Tadeo Maracaibo” (San Giuda Tadeo) dove ogni mese ci si occupa di dare da mangiare a 70 famiglie che fanno parte della sua parrocchia. In Venezuela, insieme a loro raccoglieva e vendeva vestiti usati, viaggiava con tutto il gruppo nel mese di gennaio alla “MISSIONE DEL TUKUKU“, nella città della Sierra di Perijà dove portava vestiti, alimenti e giocattoli nei luoghi dove risiedono tribù indigene.

Ha frequentato 11 anni le scuole delle suore delle “Figlie della Sacra Famiglia di Nazaret”, con cui ha sempre partecipato a molte attività di beneficienza insieme ad associazioni portate avanti dalla mamma: l’associazione “AFASOL” (Associazione di Famiglie Solidarie) e l’associazione “SAFANA” (Sacra Famiglia di Nazaret), un gruppo giovanile che frequenta la scuola e partecipa a diverse attività extrascolastiche.

Come se non bastasse, al termine del suo ultimo anno di superiori, Maria ha realizzato in un asilo dove i bambini erano di poco risorse come progetto di tirocinio. In Italia è diventata volontaria della Croce Rossa di Isernia e fa parte del Comitato Molise Pro Venezuela dove si aiutano i cittadini venezuelani rientrati in Molise.

Un calendario per motivare le persone, la nostra raccolta fondi per Maria

Con la nostra nuova APS AbilitychanneLAB, siamo riusciti ad aiutare Maria a realizzare un suo piccolo sogno: fare un calendario che la rappresentasse per motivare le persone. Ce l’abbiamo fatta, e ci siamo riusciti soprattutto grazie alla generosità dei suoi sostenitori che ora avranno i disegni di Maria realizzati dall’illustratore Francesco Carlini, a tenere loro compagnia per tutto il 2023.

Con il denaro raccolto dunque, Maria ha realizzato e continua a distribuire il suo personale calendario oltre a portare avanti le sue iniziative e buoni propositi sul territorio di Bojano, Isernia e Campobasso.

Il video per la Giornata Internazionale della disabilità

Per la Giornata Internazionale dedicata alla disabilità, che si tiene ogni anno il 3 dicembre, nel 2022 abbiamo realizzato un video sulla consapevolezza dell’altro. Una lezione di empatia in cui entriamo nei panni di Maria per il tempo di una passeggiata ed un panino insieme: un modo per provare a capire per sommi capi cosa vuol dire mettersi nei panni di un’altra persona ed avere difficoltà anche per le cose più semplici, come prelevare al bancomat, guardare un bel paesaggio al di là di un muretto o prendere la nostra ordinazione da un bancone troppo alto.

Che cos’è l’acondroplasia

L’acondroplasia è una malattia genetica che colpisce una persona ogni 20.000 circa. È caratterizzata da un mancato sviluppo armonico della cartilagine di accrescimento delle ossa lunghe degli arti. La patologia causa gravi disturbi della crescita e risulta una delle più comuni forme di nanismo, chiamato nanismo acondroplasico.

Da qualche mese è entrato in commercio un farmaco denominato Voxzogo che può essere somministrato dai 5 ai 14 e permette la crescita della cartilagine: è la prima cura per quanto riguarda l’acondroplasia. Altrimenti è prevista, su richiesta dei genitori o dei bambini stessi, la possibilità di procedere con la procedura di allungamento degli arti. A ogni modo, è sempre meglio rivolgersi a un medico o a uno specialista per avere informazioni dettagliate e precise, oltre a farsi somministrare la terapia più idonea per la propria persona.

Coloro che sono colpiti da acondroplasia sono spesso soggetti a crisi respiratorie, infezioni auricolari, mancanza di stabilità, dolori alla schiena dovuti alla stenosi (che poi viene operata). Diverse associazioni sono attive sullo scenario nazionale a supporto di famiglie e bambini con acondroplasia, come ad esempio l’associazione “Acondroplasia – insieme per crescere Onlus”, che ha sostenuto e ancora supporta decine di associati in tutta Italia, tra cui anche Maria.

Ultima modifica: 17/01/2023

Junior Ferreira

La sua esperienza nel mondo della disabilità spazia dallo sport (paralimpiadi, mondiali, europei e tornei in tutte le discipline paralimpiche) agli approfondimenti medici e scientifici riguardanti la disabilità. Con reportage di eventi, foto, riprese, montaggio video e gestione dei canali social contribuisce alla costruzione della struttura dei siti Abilitychannel.tv ed Heyoka.it