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Eurostat, disabili a rischio povertà: Italia sopra media Ue

Secondo gli ultimi dati di Eurostat i disabili sono persone a rischio povertà, e in Italia la percentuale è maggiore della media europea

Secondo una ricerca di Eurostat pubblicata l’8 febbraio 2021, le persone disabili a rischio povertà o esclusione in Europa sono 3 su 10, con percentuali maggiori rispetto ai normodotati. Le statistiche – che si riferiscono all’anno 2019, quindi pre-pandemia da Covid – hanno registrato numeri inquietanti per le persone con disabilità a cui non viene garantita inclusione e integrazione sociale.

Eurostat e disabili: ecco i dati

La media dell’eurozona segnalata da Eurostat traccia un quadro abbastanza preoccupante. Le persone disabili (di età pari o superiore a 16 anni) a rischio di povertà o esclusione sociale sono il 28,4%, il 10% in più (18,4%) degli individui normodotati. L’Italia supera addirittura questo dato, toccando il 29,5% (mentre chi non presenta limitazioni è al 24,1%).

Queste statistiche raccontano una situazione allarmante di iniquità sociale per una buona fetta della popolazione, che pesa ulteriormente sulle spalle di chi presenta delle limitazioni d’attività.

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Come possiamo notare dal grafico, il trend è costante e simile in ogni paese europeo, seppur con percentuali diverse. Nel 2019 gli Stati membri che hanno registrato la percentuale più alta di persone disabili a rischio povertà sono di Bulgaria (50,7%), Lettonia (42,1%), Estonia (40,0%), Lituania (39,9%) e Irlanda (37,8%). Viceversa, le percentuali più basse sono di Slovacchia (19,2%), Danimarca (20,3%), Austria (22,2%), Finlandia (22,5%) e Francia (22,9%).

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Ultima modifica: 10/02/2021

Angelo Andrea Vegliante

Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.