Scienza

Afasia: cos’è, cause e cura di questo deficit del linguaggio

L'afasia è un deficit del linguaggio che rende le persone incapace di esprimersi con l'uso della parola o della scrittura, e a comprenderle

L’afasia è un deficit del linguaggio dovuto a patologie cerebrali che, in genere, viene identifica in un’alterazione della capacità di comprendere e di utilizzare sia vocaboli che espressioni verbali. In sostanza, le persone colpite da questa malattia non sono in grado di trasformare i loro pensieri in parole.

Che cos’è e cosa vuol dire afasia?

Una persona con afasia è incapace di esprimersi con l’uso della parola o della scrittura, oltre al fatto che non riesce a comprendere le parole dette o scritte da altri. Tuttavia, un afasico non è da considerare stolto o demente: le lesioni causate dall’afasia non alterano l’intelligenza nei soggetti colpiti, né tanto meno la capacità di provare sensazioni e sentimenti.

L’afasia in Italia colpisce all’incirca 150.000 persone, per lo più anziani, ed in genere affligge persone che hanno avuto un ictus dell’emisfero sinistro. I casi clinici sono in continuo aumento.  

Afasia cause: quali sono?

L’afasia può essere conseguente a ictus, trauma cranico, sclerosi multipla e morbo di Alzheimer. Un deficit cerebrale può generare afasia quando coinvolge le strutture encefaliche adibite all’elaborazione della parola.

Le aree più coinvolte riguardano per lo più l’emisfero sinistro per gli individui destrimani. Quando la patologia interessa l’emisfero destro, si parla correttamente di afasia crociata. Nella stragrande maggioranza dei casi, la causa dell’afasia risiede in una lesione vascolare: in questo caso, si parla di cerebropatia.

Quando un’arteria cerebrale si rompe o si occlude, scatena una serie di eventi: il sangue si diffonde nel cervello causando rispettivamente emorragia o ischemia, oppure in altri casi un colpo apoplettico. Tra le altre possibili cause di afasia, si ricordano: ischemia transitoria, infarti cerebrali, encefaliti e processi infettivi, crisi epilettiche parziali, attacchi di emicrania comitata.

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Afasia: come diagnosticarla?

Prima di tutto, occorre sottolineare che per una precisa diagnosi di afasia bisogna eleminare la possibilità che i sintomi esaminati siano riconducibili alla disartria o ad altri problemi di comunicazione. Altri strumenti che possono essere utilizzati, inoltre, sono i test neurologici al letto del paziente e i test neuropsicologici. Infine, c’è anche la possibilità di una diagnostica per immagini cerebrale.

In particolare, attraverso i test, è possibile anche valutare alcune caratteristiche del paziente, come la capacità di comprensione delle parole, la fluidità del linguaggio, la facoltà di individuare gli oggi nominati, l’abilità nella scrittura e via discorrendo.

Infine, l’afasia è stata riconosciuta anche in alcuni pazienti affetti da tumore cerebrale.

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Afasia e disturbi associati

Le lesioni a carico del cervello si trasmettono anche in lobi cerebrali adiacenti, intaccando dunque altre funzioni. Di conseguenza, le persone afasiche possono presentare i seguenti disturbi:

  • Disartria: incapacità o difficoltà di articolare le parole;
  • Aprassia: incapacità di controllare il movimento al fine di compiere un’azione, anche semplice come mangiare o scrivere (esprime un deficit neurologico della muscolatura volontaria);
  • Emiplagia: paralisi di metà corpo;
  • Emiparesi: perdita parziale della capacità di movimento;
  • Amnesia: non deve sembrare strano che molti pazienti affetti da afasia soffrano anche di perdita di memoria, considerato che la maggior parte dei ricordi viene impressa nella mente anche grazie alla parola. Comunque, in simili frangenti, sembra che i pazienti atassici ed amnesici tendano a ricordare quel dato evento dopo un aiuto da chi sta loro vicino: in genere, la perdita di memoria non è permanente.
  • Emianopsia: la visione viene parzialmente negata. I pazienti emianopsici non sono in grado di vedere cosa si trova al di là della loro metà destra dello spazio;
  • Attacchi epilettici associati, talvolta, a perdita di coscienza;
  • Alterazione del movimento: irritabilità, apatia, mancanza di controllo delle azioni.

Afasia: come curarla?

La cura dell’afasia è indirizzata alla radice del problema, e quindi alle sua cause. L’importante è rivolgersi a un logopedista per poter riacquistare la capacità di esprimersi. In alcuni casi, possono essere individuati anche metodi alternativi di comunicazione.

Afasia: a chi rivolgersi

Il paziente afasico può rivolgersi all’associazione ALIAS si tratta di un’organizzazione di volontari, che cerca di informare e coinvolgere la popolazione.

Un’altra federazione, l’A.IT.A – acronimo di Associazioni Italiane Afasici – è costituita da pazienti afasici, familiari, volontari e specialisti neurologi, logopedisti e terapisti. Viene finanziata sia da enti privati e pubblici sia dai soci appartenenti all’organizzazione.

Ultima modifica: 09/07/2020

Redazione - Ability Channel

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