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Tokyo 2020, l’idea: 300 stanze d’hotel per gli atleti con Covid

In vista dei Giochi estivi di Tokyo 2020, il comitato organizzatore sta provando a redere disponibile un hotel per atleti contagiati

In vista delle Olimpiadi e Paralimpiadi di Tokyo 2020, il comitato organizzatore giapponese sta pensando di rendere disponibile un hotel con 300 stanze per accogliere gli atleti e i membri dello staff sportivo che risulteranno positivi al Covid, in particolare se presenteranno sintomi minori o se saranno individui del tutto asintomatici.

Tokyo 2020, la strategia: Covid Hotel e quarantena obbligatoria

A pochi mesi dall’inizio dei prossimi Giochi estivi (come sappiamo rinviati causa pandemia da Coronavirus), il comitato organizzatore del Giappone starebbe pensando di utilizzare un hotel da 300 stanze per accogliere le persone che durante la manifestazione risulteranno asintomatiche o lievemente positive, così da contenere al meglio la situazione Covid.

Al momento, però, non si tratta di una strategia ufficiale, bensì di un’ipotesi rilanciata da Kyodo News, che cita funzionari anonimi del comitato organizzatore. In pratica, il Covid Hotel sarebbe pronto a isolare atleti e membri di uno staff con Covid 24 ore su 24 nel momento in cui risulteranno positivi, e saranno poi costretti a restare in quarantena per circa 10 giorni.

Non è stata ancora identificata una struttura che possa garantire la fattibilità del piano, ma si sta ipotizzando di utilizzare un intero edificio alberghiero a pochi chilometri di distanza dal villaggio degli atleti, che si troverà nel quartiere Harumi di Tokyo.

Infine il comitato starebbe lavorando anche alla realizzazione di 30 veicoli speciali per il trasporto delle persone contagiate, che saranno progettate in modo tale da garantire la salvaguardia dei conducenti delle vetture.

Leggi anche: Programma delle Paralimpiadi di Tokyo 2020 spostate al 2021

Ultima modifica: 12/04/2021

Angelo Andrea Vegliante

Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.