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È morta Monica Vitti, aveva 90 anni: storia e lotta contro la malattia

Monica Vitti è morta il 2 febbraio 2022 all'età di 90 anni. Da anni combatteva contro una malattia degenerativa di cui non si sapeva molto

La celebre stella del cinema italiano Monica Vitti (pseudonimo di Maria Luisa Ceciarelli) è morta all’età di 90 anni. Nata il 3 novembre 1931, dagli anni Novanta l’attrice si era allontanata dai riflettori, principalmente a causa delle sue condizioni di salute aggravate da una malattia neurodegenerativa – di cui si vociferava fosse simile all’Alzheimer. Al momento non è ancora chiaro se sia stata questa patologia la causa della sua scomparsa.

L’annuncio è stato dato dal marito della stella, Roberto Russo, attraverso l’ex sindaco di Roma Walter Veltroni su Twitter: “Roberto Russo, il suo compagno di tutti questi anni, mi chiede di comunicare che Monica Vitti non c’è più. Lo faccio con dolore, affetto, rimpianto”. L’ultima apparizione in pubblico di Monica Vitti risale al marzo 2002, alla prima teatrale italiana di “Notre-Dame de Paris”, periodo nel quale concederà anche la sua ultima intervista. Un anno prima invece fu ricevuta al Quirinale per i David di Donatello.

È morta Monica Vitti: chi era la celebre attrice italiana

La carriera di Monica Vitti è stata particolarmente straordinaria: basti pensare ai 5 David di Donatello come migliore attrice protagonista, ai 3 Nastri d’Argento, ai 12 Globi d’oro, un Ciak d’oro alla carriera, un Leone d’oro alla carriera, un Orso d’argento, una Cocha de Plata e una candidatura al premio BAFTA.

A parlare poi, ovviamente, il suo lavoro: il debutto nel 1952 con la commedia teatrale “La nemica” di Dario Niccodemi, e poi “L’avventura” (1960), “La notte” (1961), “L’eclisse” (1962) e “Deserto rosso” (1964), film realizzati dal regista Michelangelo Antonioni, che vedrà in Vitti una vera e propria musa, condividendo persino una relazione. Nel 1968, con Mario Monicelli e “La ragazza con la pistola” comincia a dedicarsi alla commedia: qui crea un sodalizio con Alberto Sordi, iniziato nel film “Polvere di stelle” (1973).

In questi anni Vitti si dedica anche alla televisione, tanto che nel 1974 si esibisce con il brano “Bellezze al bagno” durante il varietà “Milleluci”, assieme a Raffaella Carrà e Mina. Dagli anni Ottanta poi la stessa attrice comincia lentamente a uscire di scena, lavorando solo nei film dov’era coinvolto il suo futuro marito, Roberto Russo (prima fotografo di scena, poi regista): i due si sposano nel 2000 in Campidoglio, e nel corso dei successivi anni Russo dimostra una premura senza eguali nei confronti della moglie, andando a scardinare moltissime fake news riguardanti la stella del cinema italiano.

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Complessivamente, Monica Vitti ha lavorato in 55 film. Altre pellicole da menzionare sono “Amore mio aiutami” (1969), “Le coppie” (1970), “Il fantasma della libertà” (1974) e “L’anatra all’arancia” (1975). A lei si devono alcune frasi celebri, come “Mi fanno male i capelli” e “Ma ‘ndo hawaii se la banana non ce l’hai”.

Oltre alla collaborazione con Sordi, Vitti ebbe l’occasione di lavorare anche con Gigi Proietti in “La Tosca” (1973), film tratto dall’omonimo dramma di Victorien Sardou, reinterpretato in chiave comico-musicale. Morta Monica Vitti, morta un’intera generazione cinematografica italiana, che rimarranno per sempre incastonate nel tempo della cultura nostrana.

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Ultima modifica: 03/11/2023

Angelo Andrea Vegliante

Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.