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Tetraplegico usa pensiero per camminare con esoscheletro per disabili

A Grenoble un 28enne tetraplegico è tornato a camminare grazie a un esoscheletro per disabili di ultima generazione guidato dal pensiero

Il 21 luglio 2019, a Grenoble (Francia), Thibault, un ragazzo di 28 anni, da quattro tetraplegico a causa di una caduta, ha utilizzato un esoscheletro per disabili per camminare impiegando solamente il proprio pensiero. L’innovativa ricerca tecnologica è stata pubblicata su The Lancet Neuroloy.

Esoscheletro per disabili: i 480 passi di Thibault

Ci sono voluti due anni di ricerca e sperimentazione per ottenere questo sorprendente risultato. Thibault è riuscito a camminare manovrando un esoscheletro per disabili col pensiero per ben 145 metri, facendo 480 passi distribuiti in 39 sessioni, racconta il Corriere della Sera.

E non è tutto, in quanto, grazie a questa innovazione tecnologica, il paziente è riuscito ad afferrare anche diversi oggetti lungo il percorso, come un bicchiere. “Non pensavo di arrivare così lontano – ha affermato Thibault -, sono felice di avere fatto avanzare la scienza. È un messaggio di speranza per le persone nelle mie stesse condizioni. Qualcosa si può fare, anche se si è colpiti da un handicap grave”.

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Come funziona l’esoscheletro per disabili guidato col pensiero

Circa due anni fa, Thibault si è fatto impiantare nel cranio (tra il cervello e la pelle) due dispositivi di registrazione senza fili, di 64 elettrodi cadauno. Le due ‘placche’ sono state posizionate sopra la regione della corteccia sensomotrica del cervello, cioè quella deputata al controllo della sensazione e della funzione motoria. Questi elettrodi raccoglievano i segnali celebrali del ragazzo e li condividevano a un algoritmo di decodifica. Così facendo, il sistema poteva tradurre i pensieri di Thibault e convertili in azioni.

Per arrivare a questo incredibile finale, c’è voluto tanto allenamento. Dal 12 giugno 2017, infatti, il ragazzo ha iniziato a esercitare le placche su un simulatore: in pratica, trasmetteva i propri segnali a un avatar su uno schermo, così da recuperare la capacità di controllo del movimento.

Come ha spiegato il professor Alim-Louis Benabid, responsabile dello studio, la ricerca si basa sul fatto che “il cervello è sempre in grado di generare gli ordini che di solito fanno muovere braccia e gambe, ma questi ordini si perdono perché il collegamento con gli arti è interrotto”. Perciò, il team ha dimostrato che è possibile captare questi ordini sotto forma di impulsi elettrici e trasmetterli per via wireless.

A completare l’esoscheletro per disabili, troviamo un impianto che copre tutto il corpo e un’imbracatura dal soffitto per mantenere l’equilibrio. Al momento, tale esoscheletro non è utilizzabile per “un’applicazione clinica”, a detta dei ricercatori (Reuters). Tuttavia, è sicuramente un tassello importante verso una nuova frontiera della tecnologia.

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Fonte immagini: Wired

Ultima modifica: 26/10/2020

Angelo Andrea Vegliante

Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.