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Topolino Magazine, ecco il papero disabile Ray: intervista

Topolino Magazine è un fumetto noto per affrontare questioni legate alla diversità e all’integrazione sociale. Anche nel campo della disabilità. Basti pensare che il 30 aprile 1996, su Topolino 2109, apparve un ragazzo cieco, nella storia “Topolino e l’uomo dei sogni“.

Idee e concetti che, comunque, trovarono spazio anche in collane parallele: ricordiamo, ad esempio, “Le Giovani Marmoette e un ragazzo come tutti“, storia pubblicata nel volume 9 di “GM – Giovani Marmotte”, dove facemmo la conoscenza di un giovane in carrozzina.

Recentemente, però, il settimanale è tornato a parlare delle persone disabili, dando vita a un nuovo personaggio disabile: stiamo parlando di Ray, un ragazzo che – oltre a sedere su una carrozzina – ha diverse passioni appartenenti all’universo nerd, ed entrerà in stretti rapporti con Qua, uno dei nipotini di Paperino.

La prima apparizione di Ray avviene ufficialmente in Topolino 3355, nell’11 marzo 2020, nell’episodio 1 di un ciclo di storie intitolato “Area 15 – Qui Quo Qua e il potente grandioso club”, ma non sarà l’unica.

Topolino: intervista al creatore di Ray, Roberto Gagnor

Insomma, la disabilità torna su Topolino Magazine. Tuttavia, per comprendere approfonditamente in che modo il settimanale abbia voluto affrontare la disabilità, abbiamo contattato telefonicamente lo sceneggiatore della storia, Roberto Gagnor, che, assieme al disegnatore Claudio Sciarrone, ha creato Ray.

Come mai la scelta di creare il papero disabile Ray?

“Alex Bertani, direttore di Topolino Magazine, mi ha chiesto di pensare a un ciclo di storie su Qui Quo Qua e il mondo nerd. Così, ho deciso di mettere Qua in una situazione diversa, con un nuovo giro di persone che, in un modo o nell’altro, fossero diversi dal tipo di ragazzi che c’erano nella sua scuola, come Mooz, cioè quelli che piacciono a tutti.

Volevo inserirlo in un mondo di persone diverse da lui, che però hanno delle passioni e degli interessi. E ho pensato che fosse bello parlare finalmente di disabilità in una chiave diversa dal solito. Volevo farla diventare una caratteristica che c’è nella quotidianità, senza spiegare o raccontare troppo. Ray è un personaggio che non si contraddistingue per la sua disabilità, ma perché è una persona con un sacco di interessi e passioni. Quest’idea è piaciuta anche al mio editor Davide Catenacci, alla Disney e a Claudio Sciarrone, che gli ha trovato un’idea grafica”.

Fin da subito, Ray è centrale nella storia, in quanto aiuta Qua a fermare i piani di pericolosi banditi. Nei prossimi episodi dobbiamo aspettarci qualche altro colpo di scena?

“Non posso dirvi molto, ma c’è un’evoluzione. Vedremo Ray e Qua scoprire le loro passioni. Lo approfondiremo più degli altri, perché è un personaggio interessante. Tra l’altro, ho visto gli sport per disabili e gli sport paralimpici, sono animati da spiriti micidiali. Ho visto anche il basket in carrozzina, è una cosa incredibile. Con Ray voglio raccontare questa vitalità”.

In generale, il mondo del fumetto può essere un’arma importante per raggiungere l’equità sociale nella realtà?

“Secondo me ci vuole un approccio diverso. Esiste un po’ l’idea di mettere in risalto la diversità per dire di non essere diversi. Invece bisognerebbe dire che la diversità c’è già, e non c’è neanche da pensarci: quindi esiste, ma di fatto non esiste.

Per Topolino Magazine io curo anche dei laboratori e ho con me classi multietniche: l’integrazione vera non è mettere una luce su questi ragazzi e dire loro che sono diversi, ma far loro notare che sono già perfettamente integrati. Il medium deve far passare qualcosa di più rispetto al messaggio di uguaglianza: bisogna affermare che la diversità c’è già e non è da mettere in discussione, perché esiste e deve andare avanti così”.

Ultima modifica: 26/10/2020

Angelo Andrea Vegliante

Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.