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Rita Ebel: “nonna Lego” delle rampe contro le barriere architettoniche

Rita Ebel ha creato delle rampe contro le barriere architettoniche coi mattoncini Lego: ecco la sua storia e com'è nata la lodevole iniziativa

È conosciuta come la “nonna Lego” (“Lego Grandma”) in quanto usa i famosi mattoncini per costruire rampe contro le barriere architettoniche. Stiamo parlando di Rita Ebel, una signora tedesca 62enne che vive ad Hanau, in Germania. Da 25 anni, Ebel si muove con una carrozzina a causa di un incidente stradale e, accortasi della grave inaccessibilità presente nella sua città, ha pensato bene di proporre una soluzione.

Mattoncini contro le barriere architettoniche: ecco come Rita Ebel ha fatto

L’inaccessibilità è ovunque in giro per il mondo, ed è spesso sinonimo di una mancanza di empatia sociale nei confronti delle categorie definite svantaggiate. Capita anche in Germania, dove Rita Ebel si è accorta di non poter entrare all’interno degli esercizi commerciali senza l’aiuto di qualcuno, in quanto all’entrata ci sono sempre gradini che, senza l’ausilio della rampa, diventano insormontabili.

Così la donna si è armata di ingegno e ha iniziato a costruire degli scivoli colorati con più di 100 mattoncini e 8 tubetti di colla da donare ai negozi della propria città. In questo modo non solo sensibilizza la popolazione locale sull’importanza di tutelare l’accessibilità delle persone con disabilità, ma permette anche di attirare l’attenzione di tantissime persone.

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Credit: account instagram @die_lego_oma

L’iniziativa ha fatto il giro del web, tanto che ora Rita Ebel ha richieste da ogni parte del mondo, come Stati Uniti, Austria, Spagna e Svizzera. Insomma, l’idea è senza confini e applicabile in varie circostanze, tanto che la stessa Ebel ha messo a disposizioni istruzioni precise in inglese, tedesco, spagnolo, italiano e francese per costruire queste particolari rampe.

Rita Ebel: “Voglio sensibilizzare le persone”

“Nessuno oltrepassa una delle mie rampe di Lego senza incuriosirsi – ha dichiarato Ebel in un’intervista a Freeda -, che si tratti di bambini che cercano di tirare via i mattoncini o di adulti che tirano fuori i cellulari per fare delle foto. Ed è proprio questo il punto, semplicemente cercare di sensibilizzare un po’ le persone. Vorrei che pensassero ‘Se fossi su una sedia a rotelle o avessi bisogno delle stampelle allora comincerei ad avere problemi a raggiungere alcuni posti’. Queste sono le mie ragioni personali e la mia motivazione”.

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Ultima modifica: 26/05/2021

Angelo Andrea Vegliante

Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.