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Manuel Bortuzzo, pro e contro della sua partecipazione al GFVip

Come se la sta cavando Manuel Bortuzzo al Grande Fratello Vip? Andrea De Chiara mostra pregi e difetti del campione di nuoto in televisione

Tutti noi conosciamo Manuel Bortuzzo, concorrente in carrozzina del GF vip 2021. Quest’ultimo ha immediatamente colpito gli spettatori, in quanto poco prima di entrare nella casa, ha dichiarato: “Ho deciso di partecipare al GF per dimostrare quali sono le principali difficoltà che le persone con disabilità devono affrontare nella loro quotidianità. Naturalmente desidero essere trattato come qualsiasi altro concorrente. Non voglio sconti di alcun tipo”.

L’avventura di Manuel Bortuzzo al Grande Fratello Vip

In effetti, Manuel Bortuzzo, almeno fino ad oggi, ha mantenuto fede alla promessa che ha fatto a se stesso e davanti a tutta l’Italia in diretta televisiva nazionale: all’interno della casa del GF vip non perde occasione per diffondere messaggi positivi e motivazionali di ogni sorta, puntualmente rilanciati da Alfonso Signorini in prime time fino quasi a rasentare l’esasperazione del loro significato.

Per converso, quando Manuel assume dei comportamenti discutibili, sembra calare un velo di omertà. Mi riferisco ai modi bruschi con cui ha trattato Lucrezia Selassi per comunicarle la fine del loro rapporto. Mi stupisce che nessuno abbia preso posizione nei confronti di Manuel, facendogli notare che il suo atteggiamento è stato fuori luogo su tutta la linea. Paradossalmente è stata solo Lulù (Lucrezia Selassiè) a passare per la ragazza immatura e oppressiva della situazione. Non trovate anche voi che sono stati usati due pesi e due misure?

Nonostante queste defaillance, la partecipazione di Manuel al GF dà la possibilità di far conoscere e far riflettere il pubblico sul tema della disabilità, che purtroppo è ancora ignoto a molti. Inoltre è comprensibile che il ragazzo commetta qualche scivolone, in fondo ha appena 22 anni ed è diventato disabile solo nel 2019, per cui non ha avuto il tempo necessario di elaborare il lutto della perdita dell’uso delle gambe.

In secondo luogo ha una conoscenza troppo limitata della realtà della disabilità per poterne parlare in termini generali. In tal senso ha commesso un’altra leggerezza, quando ha dato dimostrazione dentro la casa del GF di poter camminare con l’ausilio dei tutori e del deambulatore, millantando di essere riuscito a rimettersi in piedi (a un anno di distanza da i colpi d’arma da fuoco che lo hanno raggiunto alla schiena), grazie alla sua forza di volontà. In realtà le cose non sono così semplici.

Oggi Manuel muove qualche passo, perché Manuel ha una paralisi incompleta della spina dorsale che gli ha permesso il recupero parziale della funzionalità della deambulazione, in secondo luogo quest’ultimo ha potuto beneficiare delle cure migliori e tempestive dei centri d’avanguardia perché la sua tragica vicenda è ribalzata dai media in maniera considerevole. P

Purtroppo, nella maggioranza dei casi, molte persone che restano vittime di un incidente non possono più tornare a camminare, perché hanno una paralisi completa della spina dorsale. Inoltre prima di poter accedere alle cure presso gli ospedali bisogna aspettare di essere chiamati, poiché le liste d’attesa sono lunghissime. Nessuno vuole puntare il dito contro Manuel e né tantomeno sminuire la sua forza di volontà che lo ha portato a raggiungere questi grandi risultati, tuttavia, farebbe meglio a precisare che lui ha avuto la possibilità di migliorare, perché le condizioni fisiche glielo hanno permesso e che ha potuto beneficiare tempestivamente di tutte le cure necessarie per far sì che tutto ciò avvenisse.

Se di primo acchito questo scritto sembra che sia una crociata contro Manuel, in realtà vuole essere un’esortazione da parte degli autori del GF ad interpellare altri personaggi del mondo della disabilità in modo tale da fornirne una visione più completa, soprattutto perché il GF ha una forte cassa di risonanza, ragion per cui, al fine di favorire un cambiamento culturale radicato, sarebbe opportuno far attenzione ai messaggi che si diffondono per evitare di cadere nella trappola dell’abilismo.

Manuel Bortuzzo (foto LaPresse)

Ultima modifica: 21/12/2021

Andrea De Chiara

Relatore, blogger e speaker radiofonico da diversi anni. Crede fermamente che il saper comunicare bene il tema della disabilità favorisca il cambiamento. Mette tanta passione e impegno nel suo lavoro perché auspica che in futuro la nostra società possa diventare davvero inclusiva. Afferma che l’avvalersi del pensiero positivo rappresenta il primo passo verso questo grande obiettivo.