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Imperia, Giraffe a Rotelle dona sedia tramoggia a piscina

L’attivismo nel campo della disabilità di Giraffa a Rotelle a Imperia (Liguria) è ormai noto. Tempo addietro, il caso di un’altalena per disabili creò una querelle lunghissima per il rispetto del diritto al gioco. Pochi giorni fa, invece, il nome di Giraffa a Rotelle è tornato a risuonare tra le vie del centro ligure per un’altra lodevole iniziativa. Alla piscina Cascione, infatti, l’associazione ha donato una sedia tramoggia per aiutare le persone con disabilità a entrare in vasca, evitando loro il pericolo di cadere. Giraffa a Rotelle non intende fermarsi qui e, dopo aver messo a disposizione anche una bicicletta riadattata, punta a nuovi progetti inclusivi. Ce ne ha parlato la stessa presidente, Michele Aloigi.

Cominciamo dalla notizia più recente. Che cos’ha di particolare questa sedia per disabili?

“È particolare perché serve per le disabilità gravi, cioè quelle persone che da sole non riescono a stare sedute. Perché non hanno equilibrio, perché non hanno postura. Ha un angolo molto accentuato e stretto, come se fosse un nido, per capirci. Così loro non cascano e si sentono più sicuri, più raccolti”.

Dalla notizia sono passati alcuni giorni, si sa già se qualcuno ha provato questa sedia?

“Tre ragazzi con problemi motori ci vanno il lunedì, il martedì e il venerdì. Più un bambino che prima non ci andava, perché non riusciva a stare sulla sedia. Ora, invece, ha cominciato anche lui ad andare in piscina. Siamo super contenti”.

Come mai avete voluto puntare su questo tipo di donazione?

“Io ho un figlio disabile grave, ora Matteo ha 27 anni. So cosa vuol dire provare a fare attività che fanno le altre persone. Tre nostri associati ci hanno chiamato, dicendoci che avevano paura di sedersi sulla sedia normale che aveva prima in dotazione la piscina, avevano paura di cascare. Allora ci siamo rimboccati le maniche, abbiamo venduto un po’ di uova di Pasqua, ci siamo messi d’impegno… E tutto è andato a buon fine”.

Quando a Imperia succede qualcosa legato alla disabilità, viene sempre fuori il nome di Giraffa a Rotelle. Mi ricordo della notizia dell’altalena per disabili, per esempio. La prima domanda in merito a tutto ciò è come mai nelle zone più piccole, rispetto alle grandi città, c’è sempre solo un attore che emerge rispetto agli altri?

“Se ti devo dire la verità, non lo so. So che noi veniamo da Firenze, quindi abbiamo vissuto tutta un’altra realtà. Quando ci siamo trasferiti a Imperia, ci siamo trovati proprio persi. Perché, per quanto riguarda la disabilità, stiamo a zero come cultura e inclusione. Allora ho deciso di mettere su questa associazione per provare a portare un po’ di inclusione. Ti dirò che non è facile, anche se abbiamo fatto diverse cose. Soprattutto per il tipo di disabilità che trattiamo noi, le disabilità gravissime, che vengono lasciate un po’ in disparte. Sono molto gravi, sono difficili da gestire. Le persone vengono lasciate in casa o in istituti, e questo non riuscivo ad accettarlo. Così noi stiamo provando, stiamo facendo tanto piccoli passi, però è molto dura. Anche perché la barriera più grossa che c’è qua, ma penso dappertutto, è quella mentale. Non si riesce a capire che le persone con disabilità gravissime sono prima persone, e poi hanno una disabilità. Non entra nella testa delle persone”.

Riguardo all’altalena per persone con disabilità, ricordo che prima era stata vandalizzata, poi aggiustata. Ci sono aggiornamenti?

“Ad oggi (venerdì 17 maggio 2019, nda), l’altalena è funzionante. Gli abbiamo fatto mettere dei blocchi alti particolari, così più di tanto non può muoversi. È meno divertente per i ragazzi grandi, quindi meno portati ad andarci sopra e a vandalizzarla”.

Sia l’altalena sia la sedia per la piscina rientrano nella categoria del diritto al gioco per i bambini con disabilità. L’Autorità Garante in materia, tuttavia, ha espresso enormi perplessità riguardo alla difesa di tale diritto in Italia. In merito a Imperia, tu cosa ci puoi raccontare?

“È tutta una criticità [ride]. Ti faccio un esempio: qua noi non possiamo neanche andare al cinema. Quando ho provato a dire qualcosa, mi hanno risposto ‘Eh vabbè, c’è la televisione, che problema c’è?’. Poi ti posso dire che abbiamo il problema di mettere le pedane. I negozianti non accettano le pedane”.

In questa situazione, le grandi istituzioni sono assenti.

“In realtà, con questa nuova amministrazione locale, qualcosa si smuove. Un po’ di più ci ascoltano. Poi dal parlare al fare magari ci vuole un po’ più tempo. Per lo meno ci ascoltano. Mentre l’amministrazione precedente… zero, niente. E poi quello che non riesco a capire: ci sono le leggi, perché non vengono rispettate? Il vero problema è tutto lì, quello di far rispettare delle leggi”.

A tal proposito, quali sono i prossimi obiettivi di Giraffa a Rotelle?

“Quello che partirà ora, il tempo di organizzarci, è raccogliere degli audiolibri. Qui non esistono, sempre parlando di disabilità gravissime. Per noi è anche difficile trovare audiolibri, bisogna andare a Genova. Noi vogliamo mettere su una piccola biblioteca. Chi vuole, viene, prende il libro e lo ascolta. Poi abbiamo il progetto che il Comune ci ha promesso: aprire una spiaggia accessibile. Noi raccogliamo fondi per comprare lettini rialzati per le persone in sedia a rotelle. A proposito, abbiamo anche una stupenda bicicletta per le persone con disabilità gravissime in carrozzina. Se te la vedi dal dietro, è una normalissima bicicletta con la pedalata assistita. Davanti, invece, ha una pedana in ferro dove sopra vanno le sedie a rotelle. Viene dall’Olanda, e chi vuole provare l’ebrezza del vento sul viso, ha questa bicicletta”.

La affittate?

“No, non facciamo mai pagare niente a nessuno. Chi vuole, ce lo dice e noi gliela prestiamo”.

Ultima modifica: 17/02/2020

Angelo Andrea Vegliante

Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.