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Perché il Primo Maggio è la Festa dei Lavoratori: origine e storia

Scopriamo la storia e le vicende che hanno portato al 1° maggio come Festa del Lavoro e dei Lavoratori (che partono da Chicago)

Ogni anno il 1° Maggio ricorre la Festa dei Lavoratori, nota anche come Festa del Lavoro. È una delle tante ricorrenze internazionali che nel nostro Paese rientra nelle feste nazionali, e dunque non è un giorno lavorativo. Anzi, proprio in virtù del tema, il Primo Maggio diventa un’occasione fondamentale per parlare di determinati argomenti, come sicurezza sul posto di lavoro e salari.

Lo scopo di questa data è ricordare le lotte sociali e lavorative portate avanti dalla comunità per ottenere e difendere determinate conquiste ottenute negli anni. È anche una spinta di responsabilità collettiva a non perdere quei diritti guadagnati, oltre che a lottare contro le nuove forme di sopruso attualmente esistenti. In giro per l’Italia vengono anche organizzati eventi a tema, come il Concertone del Primo Maggio a Roma.

Ma come mai il Primo Maggio è la Festa dei Lavoratori? Perché proprio oggi si celebra la Festa dei Lavoratori? In questa sede scopriremo cosa dice la storia e quali sono le origini di questa celebrazione.

Come nasce la Festa dei Lavoratori il Primo Maggio nel mondo?

Il 1° Maggio è la Festa dei Lavoratori, un’occasione fondamentale per sensibilizzare la società e la comunità su svariate questioni relative al mondo del lavoro e ai diritti dei lavoratori.

Il Primo Maggio è una ricorrenza internazionale. La prima data da ricordare è proprio il 1° maggio, ma del 1866: a Chicago in Illinois, fu approvata la prima legge sulle 8 ore lavorative, contro le 16 ore giornaliere fino a quel momento in vigore. Una vera e propria svolta per il sistema lavorativo dell’epoca.

L’allora normativa sarebbe stata introdotta solo un anno dopo, cioè il 1° maggio 1867. E in quello stesso giorno fu organizzata un’imponente manifestazione, che coinvolse circa 10mila partecipanti.

Fu un’adesione massiccia, resa possibile anche dal contesto dell’epoca, in quanto le manifestazioni per i diritti degli operai delle fabbriche erano molto diffuse negli USA durante la Rivoluzione industriale, ed erano guidata dall’Associazione all’Ordine dei Cavalieri del Lavoro americani, i Knights of Labor.

Diversi anni dopo, il 1° maggio 1886, la Federation of Organized Trades and Labour Unions decise che quella data sarebbe stata la scadenza ultima per estendere la legge su tutto il territorio statunitense, altrimenti ci sarebbe stato un lungo astensionismo da lavoro. Ci furono 12mila fabbriche ferme e 400mila lavoratori in sciopero.

Il 3 maggio dello stesso anno però la protesta finì in tragedia. Allo scopo di disperdere i manifestanti, le forze dell’ordine spararono sulla folla, causando morti e feriti. Il giorno dopo gli anarchici locali si diedero appuntamento nei pressi dell’Haymarket Square, da dove lanciarono un ordigno che uccise un poliziotto. Di conseguenza, la polizia aprì il fuoco: 11 persone, tra cui 7 agenti, morirono. Nell’agosto 1887 gli anarchici colpevoli furono condannati a morte: oggi sono noti come i “Martiri di Chicago“.

Questi eventi scossero gran parte delle nazioni nel mondo, provocando diverse conseguenze. Ad esempio al Congresso Internazionale di Parigi del 1889, il 1° Maggio fu dichiarata Festa Internazionale dei Lavoratori, adottata da diversi paesi. In Canada arrivò nel 1984, anche se in questo caso la Festa si riferisce alle marce dei lavoratori del 1872 svolte a Toronto e Ottawa.

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Perché il primo Maggio è la Festa dei Lavoratori in Italia?

Inizialmente il Primo Maggio divenne il simbolo della Festa dei Lavoratori a livello internazionale, grazie ai fatti di Chicago. Questa dinamica influenzerà l’Italia a partire dal 1888, con un episodio passato alla storia.

Celebre infatti è la reazione dei livornesi che andarono contro le navi statunitensi ancorate al porto e contro la Questura della Città, poiché si credeva che tenesse rifugiato il console degli Stati Uniti d’America. Bisognerà attendere il Regio decreto legge n. 692 del 1923 del Governo Mussolini per avere legali le 8 ore lavorative.

Per quanto riguarda la ratificazione della giornata, l’Italia la adotterà nel 1891. Sarà poi sospesa durante il ventennio fascista, a partire dal 1924, quando venne sostituita dalla Festa del Lavoro del 21 aprile, giorno del Natale di Roma. Con la fine del regime e la conclusione della Seconda Guerra Mondiale, la ricorrenza tornò al 1° maggio nel 1947.

Ultima modifica: 30/04/2025

Angelo Andrea Vegliante

Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.