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Horatio Nelson, l’ammiraglio senza un braccio più famoso di sempre


“Chi comanda il mare, guida la storia”. Ed aveva ragione, Lord Horatio Nelson, sebbene proprio a lui il destino avesse riservato la beffa di soffrire di mal di mare. Ma non fu certo questo piccolo disagio, a fermarlo.
Duca di Bronte e primo visconte, Nelson è stato un importante ammiraglio britannico. 
Sesto di undici figli, nasce il 29 settembre del 1758 a Burnham Thorpe, un piccolo villaggio nel Norfolk in Inghilterra. Per le sue vittorie nelle tre grandi battaglie navali in cui era comandante in capo è ancora oggi uno dei più amati e celebrati eroi nazionali d’Inghilterra. 

I primi anni

Dopo aver perso la madre a soli nove anni, Horatio frequenta le scuole fino ai dodici per poi arruolarsi nella marina militare inglese grazie ad uno zio materno. Dopo aver fatto il suo primo viaggio nelle Indie Occidentali ed aver partecipato ad una spedizione nell’Artico, nel 1778 viene promosso capitano di vascello.
Nel 1787, durante uno dei suoi viaggi nelle Indie conosce e sposa Frances Nisbet.

Horatio Nelson, il comandante senza un braccio

Dopo aver preso il comando del vascello Agamemnon durante la guerra contro la Francia, nel 1793 durante una missione a Napoli conosce Emma Hamilton, la giovane moglie dell’ambasciatore inglese che diventa ben presto sua amante. L’anno seguente, impegnato nella conquista della Corsica, perde l’occhio destro durante un attacco.

La carriera di Nelson subisce una svolta nel 1797 quando, disobbedendo agli ordini del suo capitano, decide di compiere un’azione a dir poco audace: chiude il passaggio alla flotta spagnola ed attacca due navi nemiche, determinando così la vittoria degli inglesi nella battaglia di Cape St. Vincent. Nello stesso anno, mentre partecipa alla battaglia per la conquista di Tenerife, viene colpito al braccio destro che si frattura in più punti; divenuto incurabile gli viene amputato (dall’incidente in poi l’ammiraglio stesso chiamerà scherzosamente il suo braccio “la mia pinna”), in rispetto delle pratiche mediche del tempo.

Gli ultimi anni, i successi e la battaglia finale

Dopo alcuni mesi di assenza dal campo di battaglia, Horatio riprende a guidare le sue navi ed il 1 agosto del 1798 è responsabile di un importante trionfo contro i francesi vincendo la famosa battaglia del Nilo (conosciuta anche come la battaglia di Aboukir Bay). La vittoria di Nelson mette fine alle ambizioni di Napoleone, intenzionato a fare guerra alla Gran Bretagna per impadronirsi delle Indie.

Nel 1800, dopo esser stato nominato da Re Ferdinando Duca di Bronte, torna in Inghilterra con Emma e, poco tempo dopo, decide di separarsi dalla moglie Francis per vivere con l’amante (nominata in seguito unica depositaria del testamento dell’ammiraglio), dalla quale avrà poi una figlia, Horatia. Nonostante la sua vita privata movimentata per i tempo, la stima che l’Ammiragliato ripone in lui non muta, anzi.

Nel 1801 parte per il mar Baltico dove riporta una vittoria schiacciante sulla Danimarca e la Svezia, che sostengono economicamente la Francia. Due anni dopo, nominato comandante della flotta britannica, fa rotta verso Tolone dove i francesi si stavano preparando all’invasione dell’Inghilterra. Nelson assedia la città per due anni fino al 1805, quando le navi francesi riescono ad aprirsi un varco e a fuggire.

La battaglia per la quale l’ammiraglio verrà sempre ricordato si verificherà solo qualche anno più tardi, nel 1805. Nella famosa battaglia di Trafalgar, Nelson issa sulla sua nave la celebre frase “England expects that every man will do his duty” (l’Inghilterra si aspetta che ognuno compia il proprio dovere) e porta alla vittoria la flotta inglese. Il duello anglo-francese per il controllo degli oceani volge così al termine: l’Inghilterra avrà il predominio assoluto sui mari fino alla Prima Guerra Mondiale.

Durante la battaglia un proiettile ferisce l’ammiraglio alla spalla e perfora i polmoni, arrivando alla base della colonna vertebrale. Dopo essere rimasto cosciente per 4 ore, il 21 ottobre del 1805, il grande ammiraglio Nelson muore. Il suo corpo viene conservato in una botte di rum fino al rientro in Inghilterra mentre il proiettile che lo ha ucciso è ancora oggi esposto nella casa reale di Windsor.

Nelson’s Blood, il rum di colore rosso

E così, dopo la morte dell’ammiraglio, una volta che la ciurma ha fatto rientro in patria, si scopre che nella botte di rum nella quale il corpo di Nelson è conservato…del rum non c’è più traccia.
Forse i marinai avevano voluto brindare alle sue grandi imprese, non pensiamo male!
Dopo aver praticato un bel foro sul fondo della botte si sono bevuti tutto il rum, incuranti (o ignari?) del fatto che all’interno ci fosse il corpo del loro intrepido ammiraglio.
Ancora oggi, in memoria di quell’episodio, è prodotto un rum dal caratteristico colore rosso, il Nelson’s Blood.

Ultima modifica: 08/03/2020

Redazione - Ability Channel

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