News sullo sport per disabili

Ci stiamo perdendo tanti talenti sportivi con disabilità: è ora di agire

Facciamo un gioco narrativo, inventiamo una storia. Come protagonisti abbiamo Anna e Marco, due giovanissimi con disabilità, con alle spalle una famiglia amorevole, una piena vita scolastica e tanti amici leali e fidati. Anna e Marco però hanno un piccolo sogno nel cassetto: praticare una disciplina sportiva.

Ora, se foste nei panni di Anna e Marco, a chi chiedereste aiuto? Semplice, ai genitori e alla propria famiglia, che inevitabilmente chiederebbero informazioni in più alle scuole, alla comunità di riferimento e, dulcis in fundo, a internet.

Purtroppo però la famiglia di Anna e Marco rischiano di trovarsi di fronte a un vicolo cieco: informazioni sommarie e irraggiungibili, scuole impreparate di fronte alle esigenze dei due bambini, percorsi di accesso sportivo relegati esclusivamente a realtà che magari non hanno sede nella propria comunità territoriale.

Sebbene questo sia solo un esercizio di fantasia, Anna e Marco rappresentano le vite di tantissimi ragazze e ragazzi con disabilità che faticano a trovare una strada per accedere all’attività sportiva. E, come abbiamo visto, i motivi sono i più disparati.

E ormai questa dinamica non è più in segreto, meno invece lo sono le conseguenze, tracciate su un doppio binario: da una parte, i ragazzi con disabilità non possono godere dei benefici della pratica sportiva, come il miglioramento delle proprie capacità psicofisiche, il rafforzamento della propria autonomia e crescita personale e la creazione di spazi dove poter creare nuove relazioni sociali; dall’altra, il movimento italiano paralimpico rischia di perdere potenziali talenti su cui investire in diverse occasioni, come le Paralimpiadi.

In questo contesto, poi, a perderci è anche il territorio e la comunità di riferimento, che in questo modo non riesce a valorizzare e a far crescere talenti cristallini. E questo si traduce in un’occasione mancata anche in termini sociali, culturali e sportivi, con il rischio di aumentare le barriere e non raggiungere l’inclusione e l’emancipazione, perpetrando pregiudizi e stereotipi.

Ma, questione ancora più importante, qui si tratta di realizzare il sogno di Anna e Marco, o semplicemente di dare loro una possibilità per provarci. Insomma, è ora di agire. Ed è proprio con questo obiettivo che nasce “Formazione del Talento“, un progetto di FISPES e Unicredit per promuovere il diritto allo sport per tutti.

Il programma di “Formazione del Talento” prevede la creazione di sei Poli Interregionali distribuiti su tutto il territorio nazionale con il chiaro obiettivo di offrire percorsi di avviamento e perfezionamento dell’atletica paralimpica.

A rendere molto innovativo questo progetto è l’istituzione di questi sei Poli Interregionali a Roma, Monza, Padova, Livorno, Molfetta e Palermo per l’avviamento e la specializzazione sportiva, all’interno di impianti di gioco già vissuti da altre realtà sportive e associative, aprendo le porte anche alle ragazze e ai ragazzi del territorio di riferimento senza disabilità in età scolare, al fine di promuovere maggiore inclusione, sensibilizzazione e socializzazione. Tutto ciò renderà lo sport uno strumento concreto di inclusione e sviluppo personale.

Questa scuola però non riguarda unicamente le persone con disabilità, ma anche le figure che ruotano attorno al sistema paralimpico italiano: famiglie, volontari, tecnici e guide sportive.

E noi di Ability Channel vi racconteremo tutte le tappe di questo incredibile progetto, a cominciare dalla presentazione di questa Scuola di avviamento e perfezionamento dell’atletica paralimpica, che si terrà l’11 luglio 2025 a Grosseto.

Ultima modifica: 04/07/2025

Angelo Andrea Vegliante

Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.