Meningite e vaccinazioni – Dott.ssa Chiara De Waure

La Dott.ssa Chiara De Waure, epidemiologa dell’Istituto Superiore di Sanità, in occasione della manifestazione “Decisamente Abili” organizzata dal Comune di Trevignano Romano e dall’associazione Lago per Tutti onlus che ha visto come ospite Federica Maspero, biamputata a causa della meningite fulminante, spiega l’importanza delle vaccinazioni, quali sono le categorie più a rischio e quale sia il comportamento migliore da adottare per prevenire questa grave patologia. 

Quando vaccinarsi

Per le malattie infettive in generale c’è tutta la componente delle pratiche igieniche, ad esempio sappiamo che per arginare il ‘pericolo influenza’ basta lavarsi le mani, starnutire con la mano davanti la bocca e così via, però poi l’arma più importante rimane il vaccino perché è quello che ci permette di avere una risposta immunitaria che anticipa il contatto con la gente e quindi ci permette di essere pronti nel momento in cui entriamo in contatto con il virus. 

Ci sono dei momenti della vita in cui è consigliato sottoporsi ad alcune vaccinazioni ma non per motivi di sicurezza, ma di efficacia o comunque di natura epidemiologica. Ad esempio il discorso di ricorrere al vaccino contro il meningococco B sotto l’anno di vita è legato al fatto che questo tipo di malattia, purtroppo, si manifesta proprio nei neonati anche molto precocemente. 

L’allarme Toscana

L’allarmismo c’è stato in buona parte perché i media hanno voluto dare attenzione alla problematica e poi perché c’è stato il discorso dell’epidemia in Toscana, una realtà che è rimasta del tutto limitata in particolar modo ad alcune aree della regione e che tra l’altro è dovuta al meningococco C per il quale si vaccina ormai da anni, tanto che la Toscana è stata la prima regione a proporre questo tipo di vaccinazione. Probabilmente è stato anche questo a fare scalpore e a destare l’attenzione, per quanto sì in Toscana si tratta di un’epidemia causata da un ceppo specifico e resistente però i casi contati sono pochi perché comunque stiamo parlando di una malattia rara, quindi diciamo che anche pochi casi possono determinare un’epidemia. 

Sono stata a diversi eventi organizzati in Toscana ma anche i colleghi di lì non riescono a darsi ancora una spiegazione sul perché questo fenomeno si sia manifestato proprio lì. Sicuramente tra le cause vi è il ceppo stesso del meningococco che sembra essere molto tenace e la sopravvivenza all’esterno non è una caratteristica comune ai batteri e poi c’è stato il discorso di una campagna vaccinale iniziata molto precocemente, iniziata sotto l’anno di vita…Probabilmente c’è proprio una storia vaccinale diversa della popolazione toscana che starà ai posteri giudicare se è stata in parte responsabile. Oggi sappiamo che il richiamo è importante e magari in Toscana è successo che vaccinando da più tempo si è poi ritrovata ‘scoperta’.

Il nuovo piano di prevenzione

E’ stato firmato il nuovo piano di prevenzione che comprende tutta l’offerta vaccinale per la popolazione italiana e ci sono grandi novità ad esempio riguardo al vaccino per il meningococco B, reso disponibile nel 2014 e da quel momento in poi è entrato in maniera incontrollata nelle regioni italiane, chi l’ha offerto facendo pagare, chi gratuitamente. Diciamo che il nuovo piano ha messo un po’ le carte in regola sistemando la situazione perché ha introdotto questo vaccino in forma gratuita nel primo anno di vita dando una possibilità di prevenzione in più per tutti in maniera controllata e uguale in tutta Italia che è molto importante. Inoltre per le meningiti è stata definita l’importanza del richiamo che era già comunque stata recepita in molte realtà ma nel nuovo piano è stata messa nero su bianco.

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