La riforma dello Sport – Claudio Barbaro

La riforma dello Sport. Un cambiamento epocale se passerà la manovra finanziaria del governo Lega-M5S. Il senatore Claudio Barbaro, presidente dell’ente di promozione sportiva ASI Nazionale ti spiega come cambierà il mondo dello sport in questa intervista esclusiva.

Il ruolo del CONI e dello Stato

“La grande novità della manovra finanziaria di quest’anno è costituita dal nuovo ordinamento sportivo – sottolinea Claudio Barbaro – Una grandissima novità perché di fatto va a rivedere le competenze del CONI e attribuisce allo Stato una centralità che nello sport che non ha mai avuto”.

“Ad oggi uno dei principali problemi della pratica sportiva nel nostro paese è che non parte dal basso, ossia non parte dalla scuola. In questo, ovviamente, le responsabilità del CONI sono relative ma va detto che, in ogni caso, un modo di comprendere lo sport che è quello che è stato alimentato nel corso degli anni soltanto dall’esistenza del CONI non ha favorito la nascita di politiche sportive scolastiche che prevedessero l’inserimento all’interno dei nostri curriculum scolastici di attività sportive alla pari di quello che accade in tutti gli altri paesi evoluti sotto il profilo sportivo”.

Sport & Salute

“La proposta del governo, contenuta all’interno della manovra finanziaria – prosegue Claudio Barbaro – è quella di destinare parte dei proventi che annualmente venivano destinati al CONI, 410 milioni per l’esattezza che è la cifra annua che lo Stato da al CONI…di destinare parte di questi proventi, 370 milioni per l’esattezza, al coordinamento delle attività sportive ordinarie e quindi la vita delle federazioni e degli altri soggetti che fanno capo al CONI non più attraverso un criterio di distribuzione che veniva individuato dal CONI ma che, se dovesse passare questa manovra, verrà attribuita ad un nuovo soggetto che si chiamerà “Sport & Salute”.

Il Comitato Paralimpico

“Il CIP continuerà a vivere una vita propria e non avrà nessun tipo di sconvolgimento…diciamo che se volessimo utilizzare una sorta di parallelo sarà il CONI che diventerà come il CIP perchè si spoglierà di tutte quelle problematiche che sono riconducibili all’erogazione dei contributi e diventerà quasi esclusivamente un ente che sovra intenderà alla preparazione olimpica e allo sport di alto livello”.

Federazioni e atleti: cosa (non) cambia

Per le federazioni non cambia assolutamente nulla se non l’individuazione dei criteri che non saranno più regolamentati dal CONI ma saranno regolamentati dal nuovo soggetto. E’ evidente che con questo nuovo sistema in qualche modo si va a rispondere a quell’esigenza di trasparenza che da più parti si era manifestata nel mondo dello sport che faceva esplicito riferimento alle modalità elettive dei vertici del CONI”.

Per gli atleti non cambia assolutamente niente, nella maniera più assoluta perché continueranno ad avere rapporti con la federazione nella stessa misura che hanno avuto precedentemente e quando dovranno partecipare alle Olimpiadi avranno a che fare con il CONI esclusivamente per quello che riguarda l’alta preparazione e la preparazione olimpica”.

“Nel corso degli anni c’è stato un eccesso di delega che lo Stato ha conferito al CONI che il CONI ha giustamente esercitato nei modi e nei termini che riteneva giusti anche perché nessuno gli faceva notare il contrario. Per la prima volta c’è stato qualcuno che gli ha fatto notare che forse il modello sportivo italiano è eccessivamente sbilanciato sull’organizzazione di attività sportive tese all’agonismo e non al benessere – conclude Barbaro. Ecco, il concetto del benessere forse rappresenta la principale delle novità che sarà introdotta…”

 

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