FABRIZIO RIZZI E IL SOGNO DI COIDA

Esistono uomini che la mattina si alzano con l’intento di aiutare le persone come nel mondo della disabilità anche se loro sono persone normali che hanno avuto un caso in famiglia o tra gli amici. Uno di questi uomini è Fabrizio Rizzi.

COIDA: UN LAVORO, UN PROGETTO, UN SOGNO…COS’E’?

“Per me Coida è un sogno – confessa Fabrizio Rizzi a Riccarda Ambrosi di Ability Channel – …innanzi tutto…un sogno alquanto grande, molto grande…potrei dire unico al mondo. Secondo…diventerà un lavoro per me ma anche per tantissime altre persone. Terzo…è un sogno che se tutto va bene, già questo mese potrebbe partire. Coida vuol dire Centro Olimpico Italiano Diversamente Abili e… Normodotati…questo l’ho aggiunto dopo…Ciò vuol dire che io voglio mettere i disabili con i normodotati…un disabile riesce a far vedere a un normodotato delle cose che sono…fuori di testa, come la mia!”

GLI OSTACOLI

“Oh Madonna! Quella è una roba normale! Questo succede quando c’è l’invidia al di sopra del capello, non sotto…ma proprio al di sopra. Era previsto che succedesse una cosa del genere…ma io continuo lo stesso. Mi hanno indagato, mi hanno denunciato, mi hanno dato del ladro, del miscredente, di tutti i colori…hanno scritto di tutto e di più sui giornali…ma mi fa venir da ridere…”

LA TENACIA – AIUTARE CHI HA BISOGNO

“La cosa che sento dentro è una cosa che voglio fare e basta! afferma Fabrizio Rizzi . Non so come dire…non so come spiegare… Vedendo che non solo in Italia, non dico solo in Germania o in Francia, in tutto il mondo ci sono una enormità di disabili che non hanno nulla, assolutamente nulla! E nessuno fa niente per aiutarli…”

L’ESPERIENZA FAMILIARE

“Nel 1974, se mio fratello viveva rimaneva paralizzato – racconta Fabrizio Rizzi –  da lì è partito il progetto Coida..me lo sentivo dentro. Poi da lì ero troppo giovane…tutti ti promettevano, era una bellissima idea, bravo, vai avanti, ti diamo una mano…tutte chiacchere… Dopo invece, sei anni fà sono arrivato nelle Marche, mi sono innamorato delle Marche dove ho conosciuto delle persone veramente a modo e che ci tengono a sviluppare progetti del genere. Nel 2010 sono arrivato qui a Bolzano dove ho conosciuto dei personaggi che mi sembravano adatti per costituire un’associazione e da lì son partito e adesso non mi fermo più! Devono ammazzarmi se mi vogliono fermare…”

UN CONTRIBUTO AL FRATELLO SEVERINO

“A breve il primo mattone, spero, spero, entro la fine di questo mese o l’inizio di Aprile di iniziare…”

“Eh si! Devo ammettere che proprio quella è stata la molla che ha fatto scattare il tutto – prosegue Fabrizio Rizzi –  dopo ci sono stati altri amici che, purtroppo, si sono trovati anche loro sulla sedia a rotelle e anche con disabilità diverse dalla sedia a rotelle…tutto aiuta a dare una mano per andare avanti. Adesso piano piano vedo che c’è della gente che comincia ad interessarsi, a farsi avanti, a dare un pò d’aiuto, speriamo che non siano solo chiacchere…ma che ci siano anche i fatti. Invece giù nelle Marche ho già fatto delle proposte d’acquisto per due aziende e un borgo intero dove fare il centro e ci sta dando una grande mano l’architetto Renzo Gennaro con tutto il suo studio. Ha fatto il pre-progetto, ha fatto diversi sopralluoghi…tutto gratis… Naturalmente anche lui ci tiene che parta il progetto Coida perchè ci tiene non solo per la sua professionalità ma ci tiene proprio per la bellezza del progetto. In questo progetto c’è dentro tutto…a 360° lo sport, sia per i normodotati, sia per i disabili…e verrà seguito a rotazione dai migliori specialisti al mondo, rotazione e cambio di tecnici che insegneranno, studieranno, spiegheranno…”

UN PROGETTO PER FARE FELICI TANTE PERSONE

“Si, lo penso anch’io…e anche dalle mail che mi stanno arrivando c’è della gente che veramente ci tiene, ma non normodotati, sempre disabili. Ci tengono e vogliono vedere l’inizio cantiere, che verrà dotato di webcam, otto ore giornaliere…tutte le donazioni che verranno fatte al Centro Coida, ogni donatore potrà cliccare sul computer – conclude Fabrizio Rizzi –  e vedere dove vanno i soldi…”

Buon lavoro e in bocca al lupo Fabrizio!

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