DISCRIMINAZIONE DISABILI IN ITALIA: PARLA PIETRO BARBIERI, PRESIDENTE F.I.S.H. ONLUS

In occasione del convegno su disabilità e federalismo organizzato da Anffas onlus, Pietro Barbieri, il presidente di F.I.S.H onlus, la federazione italiana per il superamento dell’handicap, spiega le difficoltà che le persone con disabilità devono affrontare nel nostro paese rispetto a quanto accade in altri paesi europei.

DISCRIMINAZIONE DISABILI IN ITALIA: TAGLI ASSASSINI

“Si i dati parlano molto chiaro – dichiara Pietro Barbieri – purtroppo ed è una questione che noi non abbiamo mai affrontato. Abbiamo cercato di affrontarla all’inizio degli anni 90 e poi ce ne siamo più o meno dimenticati. Noi abbiamo una forte spesa previdenziale che assorbe quello che nei fatti negli altri paesi va per le politiche sociali. Infatti abbiamo pochissimi asili nido, poca tutela della maternità, abbiamo quasi per nulla la tutela della disoccupazione, cosa che in altri paesi esiste e non abbiamo quasi per nulla l’assistenza per gli anziani e i disabili”.

“Sono dati macroeconomici certificati che l’ISTAT ci dice. I tagli che si sono accaniti su di noi sono veramente assassini, questa è la verità. Ed è per questo che poi alla fine ci troviamo a gioire per la scomparsa di questo governo infausto che abbiamo avuto per questi tre anni”.

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DISCRIMINAZIONE DISABILI IN ITALIA: CONTROLLARE LE ATTIVITA’ DI GOVERNO

“Noi siamo quelli che vengono chiamati watchdog – afferma Pietro Barbieri – cioè siamo dei cani da guardia che stanno lì, che cercano di non abbaiare solo alla luna ma che cercano anche di fare delle proposte, di stare sempre sul pezzo. Questo è quello che facciamo con il Parlamento, con il Governo, con i vari ministeri, lo facciamo sulla scuola, sul lavoro, sulle politiche sociali, sulla sanità… Questo è il nostro lavoro, continuiamo a farlo, continueremo ad esserci, la disabilità non va sull’Aventino ne con questo come non è andata con il precedente governo”.

“Con questo governo, speriamo che quell’auspicato cambiamento ci sia. Un cambiamento che non vada a ridurci, sostanzialmente, a delle persone che devono tornare per strada a chiedere l’elemosina”.

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DISCRIMINAZIONE DISABILI IN ITALIA: LA POLITICA DEL MINISTRO SACCONI

“I tagli per le politiche sociali, il fondo per la non autosufficienza, tutta la questione dei falsi invalidi che si traduce in una eliminazione – prosegue Pietro Barbieri – questo è il tentativo che stava facendo Sacconi per l’erogazione delle indennità di accompagnamento…ridurrebbero le persone con disabilità senza concreta possibilità di fruire di qualche pezzettino di assistenza. Quindi se una famiglia non è in grado di mantenere la persona inevitabilmente siamo nella condizione di dover andare a chiedere l’elemosina. Il buon Sacconi preventiva che noi dovessimo andarle a chiedere alle Fondazioni bancarie attraverso un po di carità, qualche ente caritatevole che ci dava una mano… altri ovviamente potrebbero fare dei facili paralleli con quello che è accaduto negli Stati Uniti”.

“Stessa cosa è accaduta sul tema del lavoro dove si è fatto di tutto per falcidiare la 68, per fare in modo che anche quei pochi occupati occupabili fossero occupati… insomma ricacciati nel ghetto!”

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DISCRIMINAZIONE DISABILI IN ITALIA: GLI AUMENTI DEL MINISTRO MARONI

“Il fatto di non avere più, lo ribadisco perchè è molto importante, questo governo, con quello che ha fatto, i tagli come se fossero robbetta…siamo felici. Non avremmo detto ugualmente del precedente ministro del welfare del precedente governo Berlusconi, Maroni, il quale aumentò, portò il fondo per le politiche sociali alla sua massima espansione… per cui c’era un problema proprio con questo ministro che non ha voluto ne tutelare ne tanto meno immaginarsi una politica sociale degna di questo nome. Già questo è fonte di speranza, che non ci sia più”.

DISCRIMINAZIONE DISABILI IN ITALIA: IL FEDERALISMO IN ITALIA

“Il federalismo nel nostro paese, l’ho detto e lo ribadisco, è sempre esistito. Le persone con disabilità, che sono dei cittadini con particolari condizioni di svantaggio e di discriminazione, lo sanno bene. Se volevano andare a fare riabilitazione in maniera dignitosa e vivevano al sud o in alcune zone rurali del paese, dovevano prendere e andare nelle grandi città del centro-nord del paese. Questo è sempre stato il nostro federalismo e continia ad esserlo”.

“Ci sono diverse velocità, diversi motori nel garantire i diritti alle persone – conclude Pietro Barbieri – allora il punto è capire se si vuole ripartire per la prima volta non dalla distribuzione delle responsabilità, dei compiti e delle risorse, ma di ciò che sono i diritti dei cittadini sul territorio e quindi ricominciare da lì, calcolare come si garantiscono i diritti e quindi forse riusciremo ad avere attraverso i livelli essenziali di assistenza un federalismo vero, reale. Altrimenti non ci sarà mai”.

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