Cos’è il glaucoma, come occuparsi dei propri occhi

La dott.ssa Monica Luisa Marini, Direttrice sanitaria dell’Istituto Laser di Microchirurgia Oculare di Brescia, ci spiega cos’è il glaucoma, chi interessa e l’importanza di una diagnosi precoce in fase di prevenzione, dandoci delucidazioni su quali siano i danni che può subire il nervo ottico e le difficoltà che si possono incontrare se non si monitora l’ipertensione oculare. Ecco come occuparsi al meglio dei proprio occhi.

Cos’è il glaucoma

“Il glaucoma è una patologia a media incidenza sulla popolazione, interessa circa il 2% dei soggetti con età superiore ai 45 anni di età. Quando si parla di glaucoma si parla di una patologia che provoca l’aumento della pressione dell’occhio, così come se immaginaste l’aumento della pressione in un pneumatico. Il sistema occhio è isolato dal resto della circolazione corporea – spiega la Dott.ssa Marini – e non ha nulla a che vedere con la pressione sanguigna, si parla proprio di ipertensione oculare. Cosa provoca? Un danno al nervo ottico. Nervo che è da intendersi come prolungamento della sostanza cerebrale, pertanto come danno permanente una volta instaurato. Questo fa capire quando sia importante la diagnosi precoce.

Nel glaucoma rientrano forme diverse: dalle più semplici (glaucoma cronico semplice) alle più complicate (glaucomi pigmentari, glaucoma ad angolo chiuso) ed eccezionali forme di glaucoma congenito che interessano i bambini alla nascita. Sono infatti i segni iniziali – aggiunge – che permettono di evitare il danno definitivo del nervo ottico, che si traduce nella perdita del campo visivo, una riduzione periferica della capacità di vedere. Nella quotidianità: difficoltà alla guida e difficoltà della percezione dell’ambiente esterno nella sua totalità.”

Come si fa a prevenire il glaucoma

“Innanzitutto una visita in cui venga effettuata la misurazione della pressione dell’occhio per prenderne un parametro numerico. A questa semplice rilevazione – continua il Direttore Sanitario della ILMO – si associa poi l’esecuzione di un campo visivo che analizza la funzionalità della fibra del nervo ottico e fa una scansione in 3d della sua testa (un esame che disegna su un foglio l’aspetto anatomico del nervo, tanto da garantirci un’immagine confrontabile nel tempo).”

L’approccio chirurgico

“E’ un approccio complesso che si avvale di diverse tecniche: dal posizionamento di valvole di drenaggio a trattamenti laser che possono interessare l’iride o l’angolo di filtrazione dell’occhio. L’importante è che l’attenzione cada sullo “screening”, sulla verifica iniziale dell’ipertono oculare.

Ipertono oculare non significa malattia conclamata ed è molto importante rilevarlo. La malattia conclamata purtroppo avrà un danno non recuperabile una volta manifestata. Pertanto  – conclude – una visita precoce, il rilievo della tonometria iniziale, una curva tonometrica, un campo visivo di screening o una scansione del nervo, condotti sicuramente a tutti i soggetti superiori ai 50 anni di età, è una giusta indicazione di igiene sanitaria.”

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