Il Vangelo secondo Luca

Il Vangelo secondo LucaIl Progetto Casa Italia Paralimpica a Rio 2016″ è stato presentato questa mattina presso l’Aula Giovanni Paolo II della Sala Stampa della Santa Sede. La Conferenza Stampa di presentazione del Progetto è stata organizzata in vista dei prossimi Giochi Paralimpici, che si terranno dal 7 al 18 settembre 2016 nella metropoli brasiliana.
Il progetto, del quale il Presidente del Comitato Italiano Paralimpico Luca Pancalli è il fautore, ha l’obiettivo di lasciare un’eredità a sostegno della comunità brasiliana locale, fornendo per la prima volta un carattere solidaristico a quella che è la vetrina del Made in Italy delle Paralimpiadi. 

Numerose le autorità e le rappresentanze presenti, tra le quali risaltano l’Em.mo Card. Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura; Luca Pancalli, Presidente del Comitato Italiano Paralimpico; il Segretario del CIP nonché Capo Missione ai Giochi Paralimpici di Rio Marco Giunio de Sanctis; il Sotto-Segretario del Pontificio Consiglio della Cultura Mons. Melchor José Sánchez de Toca y Alameda e P. Leandro Lenin Silva Tavares, dell’Arcidiocesi di Rio de Janeiro. 

Il Cardinale Ravasi: “Paralimpiadi emblema dell’uomo e della donna”

“Un noto romanziere italiano, Ignazio Silone, in un suo libro scriveva: ‘ L’uomo non esiste veramente che nella lotta contro i propri limiti’. Riprendendo la frase di Silone, credo che lo sport rappresenti il tentativo dell’uomo di superare il finito, i confini, determinati limiti. In questa prospettiva le Paralimpiadi possono diventare l’emblema dell’uomo e della donna che vanno verso una dimensione trascendente, non umana e quindi forse quasi divina”.

Sentiamo le parole del Cardinale Ravasi circa l’importanza della collaborazione della Santa Sede con il CIP per la realizzazione del Progetto “Casa Italia Paralimpica a Rio 2016”.

Il Presidente del CIP Luca Pancalli: “Un’esperienza dalla dimensione umana”

“Questo progetto rappresenta senza dubbio uno dei più bei segnali che possono arrivare dal mondo sportivo. Grazie alla disponibilità di Sua Eminenza Ravasi che da subito si è mostrato entusiasta di quella che al tempo fu una mia idea estemporanea, i lavori per realizzare il Progetto di Casa Italia sono potuti iniziare. A differenza del passato questa Casa Italia sarà più attenta alla sostanza che alla forma: il nostro obiettivo è infatti quello di trasmettere dei valori lasciando alla città di Rio un segno tangibile del nostro passaggio. Tutto questo ha un carattere profondamente innovativo e rappresenta sicuramente un segnale importante: dare importanza non solo alle gare ed alle medaglie, ma anche e soprattutto alla dimensione umana di questa esperienza.

Al termine della Conferenza, il Presidente del CIP ha espresso ai microfoni di Ability Channel il proprio entusiasmo e la propria soddisfazione nel vedere il suo sogno di Casa Italia diventare realtà:

Il Capo Missione ai Giochi Marco Giunio De Sanctis

“Non parlando in questa veste, posso dire che questo progetto di Casa Italia affonda le proprie origini in rapporto lontano con la Santa Sede che risale all’evento ‘Believe to be Alive‘ che nel 2014 ha animato Via della Conciliazione a Roma con la festa degli sport paralimpici. E’ un lavoro lungo un anno quello che vi stiamo presentando oggi, un luogo che ospiterà gli atleti in maniera sobria, elegante e semplice al tempo stesso, il tutto all’insegna della condivisione.”

Ability Channel ha raccolto per te la testimonianza del Segretario De Sanctis in merito alla preparazione della squadra azzurra in vista delle prossime Paralimpiadi di Rio 2016:

Dulcis in fundo…lo Chef Rubio!

Il popolare Chef Rubio, presente nella giornata di oggi in veste di Cuoco Ufficiale di Casa Italia Paralimpica, presterà la propria opera a titolo del tutto gratuito così da garantire agli atleti e a tutto lo staff paralimpico delle serate all’insegna del gusto e dell’allegria…!

Noi di Ability Channel non possiamo che accogliere con gioia questa iniziativa che ha come obiettivo quello di lasciare un’impronta anche quando i riflettori saranno ormai spenti, un segno tangibile in un Paese che in questo momento sta vivendo un passaggio molto delicato per la propria dimensione democratica.

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