A gennaio 2015 sono entrati in vigore i nuovi requisiti tecnici richiesti dall’Unione Europea per uniformare tutto il sistema ferroviario del territorio ai criteri di accessibilità, sicurezza e circolazione. Particolare attenzione è stata data al tema dell’accessibilità, riconoscendo l’importanza di garantire un servizio equo e soprattutto praticabile ai passeggeri disabili o con ridotta mobilità. I provvedimenti hanno per ora riguardato le nuove stazioni e i nuovi mezzi messi in circolazione ma spetta ad ogni stato membro redigere un piano nazionale di attuazione del regolamento e indicare le modalità di abbattimento progressivo delle barriere ancora presenti lungo le proprie linee ferroviarie. Tra i nuovi requisiti citiamo:
- per i non vedenti, la presenza di percorsi pedotattili a terra e informazioni in rilievo o in Braille;
- per gli ipovedenti, la maggiore illuminazione sui treni;
- per i passeggeri in carrozzina, le maggiori ampiezze di corridoi e posti a sedere;
- per i passeggeri con ridotta mobilità, la presenza di rampe o ascensori quando il tragitto per raggiungere il treno o la Sala blu richiede un cambio di livello;
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Il punto in Italia
La situazione italiana sembra rispettare in larga parte tutti i requisiti elencati dalla Commissione europea, fatta eccezione per le carrozze più vecchie. Secondo, infatti, le dichiarazioni di Marco Caposciutti, direttore tecnico di Trenitalia, i treni più giovani – quelli realizzati negli ultimi 10 anni – presentano corridoi più larghi, bagni accessibili e il 10% dei posti a sedere vicino alle porte è riservato ad anziani e disabili. Inoltre, in più di 260 stazioni sono garantiti un servizio di assistenza e la presenza di 14 Sale blu.
Il giudizio dei passeggeri
Tutto bello sulla carta finché non ci si scontra con la realtà. Secondo un sondaggio di Eurobarometro, il 34% degli intervistati ha dichiarato di non poter utilizzare il treno come mezzo di trasporto a causa della sua inaccessibilità. Questo vuol dire che circa il 19% della popolazione disabile europea non gode del servizio ferroviario. Non solo i passeggeri non trovano agevole muoversi sui binari e all’interno delle carrozze, ma il grado di soddisfazione scende vertiginosamente quando si chiede di dare un giudizio sull’assistenza personale e sulle informazioni date prima del viaggio (solo il 37% ne è contento). In generale neanche 4 persone disabili o con ridotta mobilità su 10 sono soddisfatte del servizio offerto dai propri sistemi ferroviari nazionali: il punteggio più alto è stato ottenuto dal Regno Unito (61%), seguito da Irlanda (56%) e Francia (52%). Purtroppo, l’Italia si attesta sotto la media europea insieme a Germania, Svezia e ai Paesi dell’Est.