Bambini e Spina Bifida: Cause, tipologie e approcci terapeutici – Dott.ssa Francesca Schioppa

Cos’è la Spina Bifida? Quali sono le tipologie esistenti? Quali gli approcci terapeutici disponibili? A queste domande ha risposto ai microfoni di Ability Channel la Dott.ssa Francesca Schioppa, Medico Pediatra del Centro Spina Bifida dell’Ospedale Niguarda di Milano. 

Cos’è la Spina Bifida

La Spina bifida è un difetto di chiusura congenito, che si verifica durante la gravidanza (generalmente quindi non è ereditario anche se ci sono anche delle forme che si trasmettono), del tubo neurale, la struttura embrionale dalla quale avranno origine il Sistema nervoso centrale e periferico.

Cause e tipologie

Le cause sono molteplici, tra le quali un deficit dell’acido folico o vitamina B9 che ha un ruolo fondamentale nel consentire la corretta formazione di questa struttura. Essendoci diverse forme, andando dalla Spina bifida occulta nella quale non si vede nessun tipo di deficit, alle forme più conclamate che sono quelle che compromettono a livello lombare, il bambino avrà grosse difficoltà nella deambulazione, potrà avere delle deformità scheletriche, andare incontro alla necessità del posizionamento della valvola. Questi sono i motivi per i quali questi bambini hanno una necessità di assistenza a 360°, la cosiddetta multi-professionalità.

Approcci terapeutici

Il primo approccio terapeutico è rappresentato dall’intervento del neurochirurgo che opera l’asportazione della massa e la chiusura del difetto. Generalmente una settimana, dieci giorni a volte un mese dopo fa un ulteriore intervento con apertura della scatola cranica e posizionamento della valvola. Poi il bambino rimane degente in patologia neonatale per circa un mese, periodo durante il quale vengono affrontate la guarigione della ferita e tutte le varie problematiche. Si valuta se il bambino urina e quanto, a volte può avere un blocco urinario; si valuta la crescita dell’idrocefalo, si valvola se funziona la valvola (se precedentemente posizionata). In seguito io e la Dottoressa Redaelli andiamo a prenderli in carico in neonatologia e incominciamo, se necessario, a mandare le nostre fisioterapiste per iniziare a mobilizzare il bambino una o due volte alla settimana, non di più. Perché questi bambini hanno anche il diritto di giocare, di andare a scuola, di vivere come gli altri bambini.

Promuoviamo anche molto lo sport di gruppo e tante attività come i laboratori d’arte, la pet therapy e tante altre.

L’apporto medico chirurgico può esservi anche nella sistemazione delle deformità scheletriche per consentire la stazione eretta. Inoltre, i nostri ortopedici operano in questo ospedale e quindi possiamo autonomamente cercare di gestire il più possibile tutte le problematiche che ci si presentano, di volta in volta.

 

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