Precisione chirurgica – Elisabetta Mijno

Elisabetta Mijno, campionessa di arco paralimpico e chirurgo ortopedico presso l’ospedale di Parma, insieme alla sua compagna di nazionale Veronica Floreno racconta alcuni momenti importanti della sua vita. L’occasione è uno dei raduni che la nazionale di arco paralimpico svolge presso l’OIC di Padova.

Le mani di mia nonna

“Io da piccola dicevo sempre che avrei aggiustato le mani della mia nonna – racconta Elisabetta Mijno – che per me era sempre stata una figura molto importante…aveva un’artrire reumatoide deformante…queste mani tutte storte per me erano un dispiacere perchè sapevo quanto mia nonna tenesse alle sue mani…”

La professione medica

“E’ inutile dire che non è come essere un medico non in carrozzina, qualche paziente ti guarda e ti studia…qualcun’altro forse non ci fa neanche caso. I colleghi subito non capiscono ma poi se la fanno andar bene…”

Veronica Floreno compagna di nazionale

“Elisabetta è una donna molto determinata – sottolinea Veronica Floreno – ha un carattere molto forte, fa sempre quello che vuole e questa è la parte che mi piace di lei…”

“La crisi dei sette anni con la mia compagna di nazionale di sempre…ma superata alla grande – prosegue Elisabetta Mijno – ormai siamo a quota nove e aspettiamo quella dei quattordici… Dicembre 2007, primo raduno dopo il Campionato Italiano che all’epoca si faceva a Novara, non mi stava simpatica per niente…all’inizio…”

Elisabetta Mijno e il viaggio in camper

“La pasta con i ricci è un piatto tipico siciliano – continua Veronica Floreno – un piatto di cui una mia amica si è innamorata tantissimo, la mia amica è Elisabetta Mijno, detta Betta frinsula…”

“Abbiamo preso in affitto questo camper dopo che mi sono laureata – spiega Elisabetta Mijno – è stato il mio viaggio di laurea, io e Matteo siamo partiti da Bergamo e alla prima rotonda abbiamo scaraventato tutto per terra. Ovviamente era il primo viaggio in camper e non avevamo capito che bisognava legare tutto, mettere le cose dentro i mobili…siamo andati fino in Sicilia…”

Elisabetta Mijno e l’arco paralimpico

“Beh le differenze sono tante – ammette Veronica Floreno – come ho detto lei è sempre così determinata, anche nei periodi in cui non è in ottima forma fisicamente con la testa c’è sempre. Vince spesso con la testa e questo mi piace tanto…”

“Penso al mio tiro, mi vedo tirare – dichiara Elisabetta – penso alle mie emozioni…mi vedo sempre su un gradino del podio ancora prima di partire per la gara…forse è un pò presunziona però funziona… Il festeggiamento ufficile si tira su l’arco, si abbraccia l’allenatore, si salutano i compagni…poi c’è la serata, quando finisce la competizione, quando ci danno l’OK si inizia a far dei brindisi…una Riba, ecco Oscar ci ha insegnato la Riba e noi portiamo avanti l’insegnamento di Oscar! Il numero di quanti brindisi non bisogna per forza dichiararlo… L’importante è far dei brindisi!”

“Il momento più bello – conclude Veronica – è stato sicuramente alle Paralimpiadi, dove siamo state insieme e abbiamo vissuto delle emozioni uniche… Poi ci siamo divertite al primo mondiale, me lo ricordo sempre, l’ultima sera dove ci siamo un pò sbronzate…ecco…il momento in cui ci divertiamo di più è quando beviamo qualche goccino, dopo ogni allenamento serio, dopo ogni trasferta conclusa!”

Il sogno

“…Diventare un grande chirurgo…”

 

 

 

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