Psicologia e Spina Bifida, il ruolo dei genitori – Dott. Paolo Gelli

Il Dottor Paolo Gelli, Psicologo Clinico dell’età evolutiva che collabora con l’ASBIN – Associazione Spina Bifida Idrocefalo Niguarda – e segue i bambini ed i ragazzi con la Spina Bifida presso il Centro Spazio Vita, ci ha parlato del sostegno psicologico alle famiglie dei bambini con Spina bifida.

La famiglia

Quando ci si occupa di un bambino ci si deve occupare della mamma e del papà che spesso e volentieri in queste situazioni entrano in gioco, ogni tanto intervengono anche i nonni o i parenti, sicuramente ci si occupa delle scuole.
Il bambino è una piccola monade all’interno di un mondo e ovviamente noi dobbiamo, per far star bene il bambino, parlare con tutti.
Ci sono anche delle situazioni invece in cui sono i genitori che ci chiedono, quindi la fatica portata, segnalata e affrontata è la fatica di un genitore. Essere genitori di un bambino che noi vediamo sempre un po’ particolare rispetto agli altri, sempre in difetto rispetto a quello che sono gli altri, è molto complicato.

Le domande dei genitori più frequenti

In una prima fase della vita il discorso è molto fisico, le domande riguardano “Come fa, come farà mio figlio a camminare, a usare la carrozzina, riuscirà mai ad andare in bagno senza gli ausili…?”
Queste domande riguardano l’adattamento del genitore ad un’idea del bambino.

Il ruolo dei genitori di solito è quello di essere sempre due passi avanti al bambino, ma quando c’è una patologia cronica questo discorso è molto difficile. Personalmente io sono sempre focalizzato a mettere al centro il problema e in questo senso rischio di far sì che il problema, e quindi la patologia, diventi l’organizzatore della vita di mio figlio.
Allora noi, ascoltando i genitori, cerchiamo di far recuperare a loro la possibilità di essere anche due passi avanti o forse uno, di ipotizzare un futuro per il loro figlio senza focalizzarsi esclusivamente sui vissuti dolorosi inerenti al fatto di avere un figlio con un handicap.

Quando i bambini diventano più grandi, tutto il mondo del rapporto con la scuola, con i compagni, con le maestre, con tutto quello che è un luogo dove loro, i genitori, non possono più entrare e organizzare il controllo dei loro figli diventa l’elemento che portano qui come elemento di cui parlare.

I bambini…sono fantastici

I bambini sono fantastici, i bambini ci insegnano che loro quella cosa lì ce l’hanno e cercano di sviluppare, se sono aiutati da un ambiente sufficientemente buono, tutto quello che è la loro potenzialità.
Peccato che non ci sono bambini oggi perché noi ogni tanto occupiamo questo posto, tiriamo le macchinine da tutte le parti ed in quei momenti si vede negli occhi dei bambini la bellezza di essere bambini e di conquistare il mondo.
E’ difficile per i genitori vedere solo questo, loro vedono spesso e volentieri anche il problema.

Se noi riuscissimo a guardare le cose anche ogni tanto con gli occhi della speranza dei bambini impareremmo che c’è un modo, per andare avanti.

 

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