Il Ponte di Christo è accessibile a tutti?

Ponte di Christo

Il ponte di Christo sul Lago d’Iseo, un’opera d’arte da vivere in mille modi e situazioni, un cammino sulle acque che ti può far apprezzare la natura e la bellezza che ci circonda, che ci dà emozioni continue e che spesso noi non valorizziamo a sufficienza…

The floating piers

Ponte di Christo“Camminare sulle acque” dello splendido Lago d’Iseo è stato possibile grazie alla scenografica installazione dell’artista bulgaro-americano Christo, inaugurata lo scorso sabato 18 giugno e che terminerà il 3 luglio 2016. L’opera ha riscosso nella sua prima settimana un successo ben oltre le aspettative degli organizzatori, con più di 420.000 turisti accorsi da tutto il mondo per provare l’ebbrezza di camminare su questo percorso, apprezzandone al contempo i paesaggi suggestivi che lo circondano. La mutevolezza della cornice dell’opera rende ogni istante diverso dal  precedente, e regala ad ogni singola persona emozioni uniche ed indescrivibili.

A piedi scalzi

I brillanti colori del lago, i suoni, i movimenti ondosi, assieme alle condizioni atmosferiche, il vento, le nubi, un’alba soleggiata o la romantica luna piena del solstizio d’estate, sono parte integrante ed inscindibile di questa esperienza tutta da “vivere”, possibilmente a piedi scalzi, per poter sentire il “respiro” della passerella ad ogni passo.

Record di presenze

Ponte di ChristoOgni giorno che passa la passerella galleggiante di Christo sul lago d’Iseo stabilisce nuovi record di presenza, un flusso continuo di persone che sta superando anche le aspettative dell’artista e che sta usurando prima del previsto il tessuto giallo cangiante che la ricopre. Dal punto di vista delle visite quindi, l’opera ha centrato in pieno il proprio obiettivo, ma c’è chi sostiene che non si possa dire altrettanto per quanto riguarda le ricadute sul territorio. Come dichiarato dal Prefetto di Brescia, dopo 4 giorni dall’apertura di “Floating Piers” siamo già a 270.000 presenze, e di questo passo al termine dell’esposizione avremo superato il milione di visitatori. Ben al di là di ogni più rosea aspettativa, e c’è la concreta possibilità di chiudere l’accesso notturno in quanto l’opera già mostra segni di usura.

La ricaduta sul Sebino

La ricaduta sul Sebino che ci si attendeva non c’è stata. Nei paesi limitrofi a Sulzano, le lamentele dei commercianti si sono fatte sentire fanno sentire: a loro dire non solo non hanno aumentato il giro d’affari, ma addirittura ne lamentano una riduzione; e nei paesi più distanti sul lago quasi non se ne sente la presenza. La critica di Sgarbi non è rivolta all’opera in sè, ma all’incapacità delle amministrazioni, sia regionali che comunali, di creare una ricaduta sull’intero territorio lacustre. Ad esempio, nell’attesa del traghetto, si può ingannare il tempo visitando a Lovere l’Accademia Tadini, o la Basilica di S.Maria, a Pisogne la Pieve o la chiesa del Romanino. Tutte informazioni che è possibile dare immediatamente dopo aver prenotato on line la partenza dai porti del lago, valida anche per i treni e i bus navetta.

Christo batte Expo  

La media degli arrivi a Milano in occasione dell’esposizione mondiale è stata di 115mila unità. Sul Lago d’Iseo, soltanto nella giornata di mercoledì  23 giugno, la passerella di Christo è arrivata ad ospitare 120mila persone circa: un dato che dà l’idea del successo di pubblico che sta riscuotendo l’opera dell’artista bulgaro. Un afflusso travolgente ed inaspettato anche per la macchina organizzativa di Christo, che ha sempre stimato picchi massimi di 40mila persone al giorno.

Interventi di soccorso

Ci sono stati centinaia di interventi sul campo da parte delle squadre del 118 per prestare soccorso. Infatti il caldo, i temporali e l’enorme afflusso hanno creato non pochi problemi, e con il rischio chiusura passerella e conseguente sfollamento le cose si sono complicate.

Bimbi piccoli e disabili

Ponte di ChristoIl ponte B che porta all’isola di San Paolo è il più lungo ed è esposto per la maggior parte della giornata. Quindi spesso e volentieri è già dalla mattina in codice giallo: sole a picco, caldo torrido, non un filo di vento. Si annuncia per radio l’allerta per bimbi piccoli e disabili e dopo circa un quarto d’ora ci si deve fermare alla quarta boa, limite massimo oltre il quale, le categorie a rischio con l’allerta non transitano. Sono le persone addette alla sicurezza che fermano, ed è quello che è successo anche a me il primo giorno che ci sono andata seduta sulla mia carrozzina. Ovviamente ci sono rimasta male perché volevo arrivare a San Paolo e godermi il panorama, ma capisco anche che la sicurezza è fondamentale ed importantissima in un percorso come questo frequentato da migliaia di persone. Qualche genitore ragionevole ha fatto dietrofront insieme a me senza indugiare. Altri genitori, hanno sbottato! I codici allerta sono esposti ad ogni ingresso sul ponte. Stesso discorso per tutte le persone disabili, anziani o meno che siano, magari spinte da altre persone che possono fare più fatica, perché in realtà il ponte non è orizzontale e fermo, ma fatto da questi “quadrotti” che lo rendono bombato e non semplice da attraversare con carrozzine e passeggini, ed in più il movimento ondulatorio creato dall’acqua e da questa struttura, si sente parecchio stando seduti in carrozzina. L’aria di sfida che urla ad una sorta di discriminazione mi sembra esagerata, io credo che si cerchi di far capire che la sicurezza delle persone che accompagni è più importante dei selfie che puoi farti sull’isola giusto per dire che ci sei stato…

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