Se Pogba aiutasse i paralimpici

Ho trascorso un’estate intera a caricare i programmi di gara dei nostri atleti paralimpici a Rio mentre su giornali e televisioni si continuava a parlare di Olimpiadi e calcio mercato. E tra una medaglia olimpica e l’altra riflettevo sui trasferimenti multimilionari di molti giocatori di calcio più o meno conosciuti. Un fenomeno economico che lievita anno dopo anno senza suscitare quell’indignazione, o quanto meno stupore, che sarebbe logico si manifestasse in tutti noi.

pogba01-copia

Il trasferimento record di Pogba

Pensavo al campione della Juventus Paul Pogba che ha lasciato la squadra di Torino per andare a Manchester per oltre 100 milioni di euro con il procuratore che si è messo in tasca una percentuale del 20% sul trasferimento. A noi, alla nostra gente, al nostro paese, di tangibile di questa e di molte altre operazioni non ne è venuto in tasca nulla.

Le Federazioni paralimpiche, tanto per fare un esempio a me caro, hanno budget minimi, per non dire ridicoli se confrontati con cifre come quelle di Pogba. Pensavo a quanta difficoltà esse incontrino ogni qual volta devono trovare le risorse economiche necessarie alla partecipazione a un mondiale o un europeo. Per non parlare poi del quasi nulla quando si parla di promozione e diffusione dello sport tra i disabili, un bacino potenziale di oltre un milione di persone.

Il 5% per i disabili

pogba02Forse, se ci fosse una Legge o una clausola che preveda una percentuale fissa sui trasferimenti dei calciatori in favore delle attività sportive delle persone disabili, ci sarebbero talmente tante risorse rispetto al passato da rendere questa società più giusta, unita e solidale.

Pensavo al 5%…Solo con il 5% sulla vendita di Pogba infatti si sarebbe quasi pareggiato il contributo che lo Stato Italiano versa annualmente al Comitato Paralimpico per tutte le sue attività. Proviamo ad immaginare con il 5% applicato a tutti i trasferimenti…

Una proposta in Parlamento

Oggi leggo con piacere una proposta depositata alla Camera da Giulio Marcon, deputato di Sinistra Italiana, non proprio il mio partito di riferimento: destinare il 5% dei proventi provenienti dai diritti tv del calcio professionistico al sociale e allo sport paralimpico. In altri paesi europei questo già avviene e, come sostiene il presidente dell’associazione italiana calciatori Damiano Tommasi, sarebbe un dovere da parte del calcio che conta.

Sono curioso di vedere se, come afferma il presidente dell’associazione allenatori Renzo Ulivieri, questo progetto troverà l’appoggio di chi gestisce il nostro calcio e il via libera nelle aule parlamentari.

Una volta c’era il totocalcio che di fatto finanziava tutto lo sport italiano…Forse ora con i diritti tv o i trasferimenti o, perché no, anche con i contratti dei calciatori si potrebbe dare con il minimo sacrificio un impulso incredibile al movimento paralimpico. Quando lo sport aiuta lo sport…un’utopia, credo.

 

ARTICOLI CORRELATI