Il terrorismo e i disabili: vittime o kamikaze

Terrorismo e disabilitàPrelevate per strada. Imbottite di esplosivo. Fatte esplodere con un comando a distanza. E’ stato il destino di due donne con la sindrome di down, che finite nelle mani dei terroristi islamici hanno provocato la morte di centinaia di innocenti in due differenti attentati in altrettanti mercati di Bagdad, in Iraq.

Sempre nella capitale irachena la stessa sorte è toccata ad un ragazzo di venti anni, questa volta in carrozzina, che si fa saltare in aria all’interno di una caserma uccidendo cinque militari.

Il governo di Bagdad, non disponendo di strutture specializzate per l’accoglienza , come contromisura ha ordinato alla polizia di far sgombrare le strade dai disabili mentali, e di farli rinchiudere all’interno degli ospedali. L’unico modo, a quanto pare, per salvarli da un destino da kamikaze e garantire al tempo stesso la sicurezza del paese.

Disabili usati come kamikaze

I disabili usati come bombe, come strumento di morte, di orrore e terrore, è un fatto di tale crudeltà che viene perpetrato da molti anni dal terrorismo islamico nei paesi arabi e mediorientali. Kamikaze involontari, mandati al macello da organizzazioni come Al Qaeda o dai miliziani dell’Isis (Stato islamico dell’Iraq e Levante) e del Fis algerino. Frammenti di storie allucinanti che potrebbero avere luogo in Iraq come in Libia, in Nigeria come in Afghanistan, nel Maghreb come nello Yemen, in Arabia Saudita come in Libano…

Disabili vittime del terrore

Ma le persone disabili, come troppo spesso nel corso dei secoli è accaduto, sono anche vittime inermi delle ideologie fondamentaliste.

In un ospedale di Mosul disabili cristiani sono stati sequestrati dagli uomini in nero dell’Isis e costretti a convertirsi all’Islam.

In Algeria le cronache riportano di massacri compiuti dai terroristi del FIS (ma anche dall’esercito regolare…) nei confronti della popolazione civile: un genocidio barbaro, folle e allucinante, che ha visto donne stuprate, anziani mutilati e disabili appesi alle porte delle loro abitazioni.

Nell’infinito conflitto arabo-israeliano 15 bambini disabili hanno trovato la morte durante un bombardamento da parte dell’aviazione dello stato ebraico. Errore umano o bambini disabili usati come scudo?

L’ultima frontiera del terrorismo islamico

Se è vero che l’attentatore suicida rimane un martire della Jihad, un privilegiato quindi, per i loro attentati i terroristi islamici hanno usato di tutto: cadaveri, asini, cani, mucche, tutti regolarmente imbottiti di esplosivo. Adesso è il turno dei disabili, involontari strumento di morte o vittime innocenti e indifese di barbare mattanze.

Il tutto in nome di Allah e, soprattutto, tranne rare eccezioni, nel silenzio e nell’indifferenza dell’opinione pubblica occidentale….perchè?

 

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