Elezioni e disabilità: guida al voto

Elezioni e disabilità

Sono giorni importanti nel nostro paese, giorni pieni di riferimenti di natura politica, di liste e candidati, programmi elettorali, promesse di cambiamenti e di un futuro migliore. Se è vero che all’inizio della campagna elettorale alla disabilità è stata data poca attenzione, è da riconoscere che, forse anche grazie al manifesto pubblicato dalla Fish, ora che ci troviamo alle battute finali se ne sente parlare sempre più spesso. 

Con questo gesto la Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap ha voluto ricordare agli esponenti politici candidati alle elezioni del prossimo 4 marzo che i disabili italiani non possono più aspettare e che le politiche per la disabilità devono essere una priorità condivisa e non le ultime della lista. Leggendo attentamente i programmi proposti dai principali partiti in corsa (Movimento Cinque Stelle, PD, Liberi e Uguali, Centro Destra, Civica Popolare e +Europa), in linea generale tutti auspicano un cambiamento del sistema sanitario nazionale con un aumento delle risorse ed un superamento delle differenze fra Regioni e quindi fra nord e sud Italia. Mentre alcuni puntano sull’autonomia e l’inserimento delle persone disabili nel mondo del lavoro, altri danno la priorità all’assistenza sanitaria ed altri ancora propongono il riconoscimento della figura del caregiver familiare.

E allora, quale partito votare? Come farlo? Analizziamo insieme più da vicino le diverse posizioni politiche in materia di salute, disabilità e accessibilità.

Programmi politici (sanità, disabilità e accessibilità)

+Europa

  • Informatizzazione del SSN con l’obiettivo di rendere operativo e fruibile su tutto il territorio nazionale il Fascicolo Sanitario Elettronico, le ricette digitali e il sistema di fatturazione elettronica delle prestazioni farmaceutiche con la dematerializzazione di referti e cartelle cliniche;
  • Stanziamento progressivo della spesa sanitaria destinata a cronicità e disabilità;
  • Commissariamento in caso di scarsi servizi erogati, per il mancato rispetto dei tempi massima di attesa;
  • Informazione e accessibilità dei risultati per tutti.

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Liberi e Uguali

  • Estensione del Rei (Reddito di inclusione) affinché diventi uno strumento universale di contrasto alla povertà;
  • Adozione di un Piano Nazionale per la Non Autosufficienza incentrato sull’assistenza domiciliare e articolato in funzione del grado di bisogno;
  • Riallineamento della spesa sanitaria a livello di altri paesi dell’Europa occidentale garantendo investimenti pubblici per il rinnovamento di tecnologie ed edilizia sanitaria (5 miliardi in 5 anni);
  • Definizione di un piano sociosanitario di interventi a favore delle persone con disabilità che favorisca la vita indipendente delle persone con disabilità e che interessi l’inserimento lavorativo, l’accessibilità di luoghi pubblici e la mobilità territoriale;
  • Puntare sulla prevenzione ed evitare la malattia: ridurre i fattori di rischio legati all’ambiente di vita e di lavoro garantendo a tutti una concreta accessibilità alle analisi preventive;
  • Promozione del diritto alla salute delle donne;
  • Piano d’azione per la salute mentale;
  • Nuova politica del farmaco attraverso la promozione dell’uso di farmaci generici;
  • Superamento dell’attuale sistema dei ticket e abolizione dei superticket;
  • Informatizzazione del Sistema Sanitario Nazionale;
  • Forte rilancio del finanziamento della salute e dell’assistenza sanitaria;
  • Assunzione di 40mila medici e operatori sanitari, piano per la formazione di medici e pediatri;Porre un freno alla diffusione delle polizze sanitarie nei contratti integrativi;
  • Porre un freno alla diffusione delle polizze sanitarie nei contratti integrativi. 

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Movimento 5 stelle 

• Aumento delle risorse per la sanità pubblica e differente gestione della spesa farmaceutica;
• Riduzione sostanziale delle liste di attesa per tutti gli esami medici;
• Informatizzazione del SSN, digitalizzazione delle ricette, creazione del Fascicolo Sanitario Elettronico;
• Introduzione dell’iva agevolata per prodotti neonatali, per l’infanzia e per la terza età;
• Eliminazione del ticket (senza che ciò gravi sulle tasche dei cittadini italiani);
• Politiche sui farmaci: spezzare l’interazione tra professionisti della salute e l’industria farmaceutica;
• Innalzamento dell’importo detraibile per l’assunzione di colf e badanti;
• Alimentazione :Programmi di educazione alimentare, etichettatura trasparente, pubblicizzare alimenti sani, diminuire consumo di bevande zuccherate;
• Infanzia: Investimento di 17 miliardi per applicare il modello francese: rimborsi per asili, pannolini e baby sitter;
• Politiche per contrastare la ludopatia.

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Partito Democratico

Salute

  • Aumento del Fondo Sanitario (5 miliardi in 5 anni)
  • Valorizzazione dei ricercatori del farmaco anche attraverso strumento di aiuto fiscale
  • Obbligatorietà dei vaccini
  • Valorizzazione dello sport e dell’educazione motoria a tutti i livelli a cominciare dalla scuola
  • Piano nazionale per le liste d’attesa, per sopperire al problema bisogna seguire l’esempio di regioni che in questi anni hanno rappresentato l’eccellenza in questo campo
  • Superamento delle differenze fra Regioni
  • Prevenzione: potenziamento e riorganizzazione della medicina territoriale
  • Farmaci: aumentare i fondi per i farmaci innovativi, revisione del sistema di governo del farmaco
  • Informatizzazione e digitalizzazione della sanità favorendo cure personali usando telemedicina e Fascicolo Sanitario Elettronico, consegna degli esami per via telematica, cartelle cliniche informatizzate e anagrafe dei vaccini.

Non autosufficienza 

  • Definizione delle condizioni e dei livelli di disabilità creando nuovi sistemi di valutazione. I nuovi indicatori serviranno anche per dare maggiore potere decisionale, direttamente o attraverso chi rappresenta, nell’elaborazione del proprio piano di assistenza, per costruire percorsi di vita autonoma e indipendente;
  • L’accesso all’indennità resta universale e dipenderà dalla gravità delle condizioni di non autosufficienza. Non viene più erogata solo in forma monetaria. Si può anche ricevere in forma di budget di cura vincolato nel suo utilizzo ma d’importo più elevato. Con il budget si possono acquistare servizi professionali accreditati o l’impiego regolare di assistenti familiari certificati.

Disabilità 

  • Sviluppo di un piano di accessibilità universale per garantire e migliorare la qualità della vita;
  • Autonomia: rafforzare i servizi per investire sull’autonomia delle persone disabili (borse di studio apposite, sgravi fiscali per le spese necessarie, supporto all’assistenza, accesso a tecnologie appropriate);
  • Lavoro: miglioramento dell’occupazione e dell’inserimento lavorativo delle persone disabili. Fornire ai giovani un impiego di qualità che aumenti l’indipendenza economica e tuteli il loro rischio povertà;
  • Scuola: con il sistema Buona Scuola, continuare a garantire l’inclusione degli alunni disabili migliorando la loro partecipazione scolastica e valorizzando così il loro potenziale;
  • Migliorare l’alternanza scuola-lavoro creando una rete di servizi fra imprese e giovani disabili che individuino le competenze e le abilità del singolo accompagnandolo nel proprio percorso di inserimento lavorativo. Investire anche nell’inclusione dei disabili nelle aule universitarie.

Pensioni 

  • Dare piena attuazione all’accordo tra governo e sindacati del 2016: rendere strutturali ed ampliare le platee degli strumenti di flessibilità in uscita, sia quelli a carico dello Stato per chi è in condizioni di bisogno (Ape sociale, precoci), sia quelli che comportano un costo per chi decide di andare in pensione prima (Ape volontaria, Opzione donna);
  • Introdurre una pensione contributiva di garanzia per i giovani con carriere discontinue e redditi bassi.

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Centro Destra 

I principali partiti di centrodestra (Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia) si presenteranno come parte di un’unica coalizione senza nome che condivide alcuni punti:

  • Estensioni delle prestazioni sanitarie
  • Centralità rapporto medico-paziente nell’assistenza sanitaria
  • Aumento delle pensioni minime e pensioni alle mamme
  • Incentivi all’inserimento dei disabili nel mondo del lavoro
  • Raddoppio dell’assegno minimo per le pensioni di invalidità e sostegno alla disabilità
  • Maggiore libertà di scelta per le famiglie nell’assistenza sanitaria e aumento della competizione pubblico/privato
  • Azzeramento della povertà assoluta con un grande piano di sostegno ai cittadini italiani in condizione di
  • Estrema indigenza allo scopo di ridar loro dignità economica
  • Piano straordinario per la natalità: asili nidi gratis, assegni familiari in proporzione al numero dei figli, tutela del lavoro delle ragazze madri. 

Più nello specifico i diversi partiti propongono:

Fratelli d’Italia

♦Aiuto concreto per chi è impossibilitato a lavorare: bambini, disabili ultra 60enni senza reddito
♦ Raddoppio dell’assegno di invalidità
♦ Reale riconoscimento della figura del caregiver con tutele concrete in ambito normativo e lavorativo
♦ Incentivi per inserire i disabili nel mondo del lavoro.

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Lega Nord

♦ Incentivi per inserire i disabili nel mondo del lavoro
♦ Raddoppio dell’assegno di invalidità
♦ Istituzione di un Ministero della Disabilità

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Forza Italia

♦ Incentivi per inserire i disabili nel mondo del lavoro
♦ Raddoppio dell’assegno di invalidità.

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Noi con l’Italia

♦ Incentivi per inserire i disabili nel mondo del lavoro.
♦ Raddoppio dell’assegno di invalidità.

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Casa Pound

  • Piano nazionale di abbattimento delle barriere architettoniche e culturali 
  • Piena attuazione della Legge 104
  • Riconoscimento previdenziali ai fini pensionistici per chi assiste un familiare disabile

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Civica Popolare 

  • Servizio Sanitario Nazionale pubblico ed universale
  • Riprendere il modello d’eccellenza dell’Emilia-Romagna per le liste d’attesa
  • Riformare il titolo V della Costituzione per annullare le differenze regionali (istituzione di un nuovo commissionamento)
  • Revisione della normativa riguardante i ticket (a partire dall’abolizione del ticket da 10 euro)
  • Per ciò che riguarda i farmaci, proposta di un nuovo modello di governo e una riforma dei prezzi
  • Assistenza domiciliare efficace e capillare e proposta di un nuovo modello per organizzare i beni comuni
  • Investimenti sulla ricerca sanitaria
  • Bonus bebè raddoppiato (da 80 a 160 euro) ed ampliamento dell’accesso agli asili nidi gratuiti

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Come votare 

La normativa vigente riconosce il diritto di voto con l’assistenza di un altro elettore (della propria famiglia o un altro soggetto scelto come accompagnatore) ad alcune particolari categorie di cittadini:

  • ciechi
  • persone con amputazione delle mani
  • persone affette da paralisi
  • persone con gravi impedimenti.

Per poter esercitare il proprio diritto di voto la persona disabile deve presentare, insieme alla tessera elettorale, la documentazione sanitaria rilasciata gratuitamente dalla Usl competente che certifichi l’impossibilità della persona ad esercitare autonomamente il diritto di voto. E’ possibile inoltre richiedere preventivamente all’ufficio elettorale del proprio Comune l’annotazione permanente del diritto di voto assistito sulla propria tessera elettorale (timbro AVD), per evitare di dover richiedere l’apposito certificato medico ad ogni consultazione elettorale.

Per ottenere il timbro AVD è necessario presentare:

  1. la richiesta opportunamente compilata e firmata
  2. la tessera elettorale rilasciata dal Comune
  3. il documento d’identità
  4. il Certificato medico che attesti l’impossibilità di esercitare il proprio diritto di voto in maniera autonoma.

Nel caso di elettore non vedente è sufficiente che esibisca il libretto nominativo rilasciato dall’INPS. Chi invece necessita di essere accompagnato solo fino alla cabina elettorale ma è in grado di esercitare il voto autonomamente non deve presentare alcuna documentazione specifica.

Come anticipato, l’accompagnatore può essere un membro della stessa famiglia o qualcuno esterno ad essa volontariamente scelto come accompagnatore. La legge n.17 del 5 febbraio 2003 specifica che non è necessario che l’accompagnatore sia iscritto nelle liste elettorali dello stesso comune della persona che accompagna, ma può essere iscritto nelle liste elettorali di un qualsiasi comune italiano. Nessun elettore può ricoprire la funzione di accompagnatore di più di una persona disabile.

Accessibilità dei seggi elettorali

Secondo le disposizioni vigenti, gli arredi della sala di votazione delle sezioni elettorali devono essere predisposti in modo da permettere agli elettori con difficoltà di deambulazione di leggere il manifesto con la lista dei candidati, garantire la segretezza del voto, e consentire di svolgere le funzioni di componente di seggio o di rappresentante di lista. Deve essere prevista almeno una cabina che consenta un accesso agevole degli elettori ed un secondo piano di scrittura (anche ribaltabile) all’altezza di circa ottanta centimetri che garantisca la segretezza. I seggi devono essere raggiungibili anche dall’esterno tramite percorsi accessibili.

Voto a domicilio per disabili gravissimi

La legge 22 del 27 gennaio 2006, in seguito modificata dalla Legge n.46 del 7 maggio 2009 prevede la possibilità del voto a domicilio per alcune categorie di persone affette da disabilità gravi che impediscono l’allontanamento dalla propria abitazione poiché dipendenti in maniera continuativa e vitale da apparecchiature elettromedicali (il voto a domicilio quindi non può essere richiesto solo se non esiste alcun servizio di accompagnamento al seggio).

Il primo passo da fare è presentare alla Usl competente una richiesta di certificazione sanitaria che attesti la disabilità grave e che deve essere rilasciata in data non anteriore ai 45 giorni dalla data delle consultazioni elettorali.
In secondo luogo è necessario presentare la richiesta di votazione presso la propria dimora al sindaco del comune nelle cui liste elettorali si è iscritti indicando l’indirizzo completo. La domanda al sindaco deve essere presentata in un periodo compreso tra il quarantesimo e il ventesimo giorno antecedente la data della votazione.

E’ possibile votare a domicilio in occasione delle elezioni della Camera, del Senato, dei membri del Parlamento europeo e delle consultazioni referendarie disciplinate da normativa statale. Per ciò che riguarda le elezioni dei presidenti delle province e dei consigli provinciali, dei sindaci e dei consigli comunali, le norme sul voto a domicilio si applicano solo nel caso in cui l’avente diritto al voto domiciliare dimori rispettivamente nell’ambito del territorio, del comune o della provincia per cui è elettore.

Il voto viene raccolto, nelle ore in cui sono aperte le votazioni, dal presidente dell’ufficio elettorale di sezione nella cui circoscrizione dimora la persona disabile. Alla votazione sono presenti degli scrutatori del seggio e il segretario oltre ai rappresentanti di lista che ne facciano richiesta. Il presidente ha il dovere di assicurare la libertà e la segretezza del voto. A voto compiuto le schede sono custodite dal presidente ed immediatamente riportate presso l’ufficio elettorale di sezione per essere immesse nell’urna destinata alle votazioni.

E i caregiver familiari?

Ad una manciata di giorni dalle elezioni il Comitato famiglie disabili ha rivolto un appello alle istituzioni per chiedere il voto a domicilio come per i loro familiari disabili. Infatti spesso chi si prende cura di un familiare con disabilità corre il rischio di non poter adempiere al proprio diritto e dovere di voto poiché impossibilitato ad allontanarsi da casa dove si trova il proprio congiunto non autosufficiente. Il Comitato ha lanciato anche una petizione su Change.org per chiedere che si intervenga quanto prima per garantire l’esercizio del diritto di voto anche a loro.
Al fine di una piena attuazione dell’art. 4 d.p.r. 361/1957 il Comitato chiede che le disposizioni di legge relative all’esercizio del diritto di voto presso i seggi elettorali siano adeguate in modo da prevedere spazi protetti con personale adeguatamente formato che prenda in affidamento temporaneo le persone con disabilità grave e gravissima (minorenni e non) nel tempo strettamente necessario alle operazioni di voto.

Lontani dal garantire una piena partecipazione politica

Le complicazioni relative alle modalità di voto per le persone con disabilità gravi sono uno scandalo. Molte sono costrette a seguire delle articolate procedure burocratiche con il risultato che spesso si nega loro l’espressione del voto. Perché non solo è necessario presentare la richiesta di votazione presso la propria dimora almeno venti gironi prima delle elezioni, ma esiste un vero e proprio vuoto legislativo: la norma infatti non entra nel merito delle situazioni in cui la persona disabile grave non sia in grado di firmare e quindi non è chiaro quale sia la procedura di raccolta della sua volontà.”

Questa la denuncia di Andrea Maestri, deputato candidato con Liberi e Uguali (LeU) al Senato in Umbria che nei giorni scorsi ha voluto ricordare ai suoi colleghi politici quanto sia importante tutelare il diritto al voto degli oltre 4 milioni di disabili in tutta Italia.
Come fare dunque nel caso in cui la persona non sia fisicamente in grado di esprimere il proprio voto? Di norma la volontà in questi casi è raccolta da un pubblico ufficiale (DPR 445/2000, art. 4) che annota le cause dell’impedimento fisico alla firma. La più recente normativa però non lo rammenta e soprattutto non obbliga i Comuni a svolgere anche queste pratiche a domicilio.

Questo grido di protesta ha trovato la condivisione del Presidente della Fish Vincenzo Falabella che parla di vera e propria discriminazione:

Siamo ancora lontani dalla piena applicazione dell’articolo 29 della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità che prevede la loro piena partecipazione alla vita politica non solo come elettori, ma anche come candidati in condizioni di pari opportunità con gli altri. Non è quindi solo un problema burocratico all’esercizio del voto assistito o a domicilio, ma proprio culturale che inizia già dall’accessibilità delle informazioni politiche, per finire con il limitato numero di persone con disabilità messe nella condizione di partecipare agli eventi in campagna elettorale perché inaccessibili”.

Disabilità intellettive 

Sebbene ufficialmente nel nostro paese anche le persone interdette legalmente abbiano il diritto al voto, in pratica chi ha una disabilità intellettiva viene quasi automaticamente escluso da tale diritto a causa della mancanza di modalità di supporto che aiutino la persona nell’esercitarlo (fornire informazioni accessibili sia sui programmi politici che sulle modalità di voto, garantire forme di supporto al voto anche in cabina, ecc.). Infatti se per le persone con disabilità motoria sono previste alcune misure a sostegno dell’esercizio di voto, per le persone con disabilità intellettiva la legge non prevede alcun tipo di supporto. A confermarlo le parole del presidente Anffas Roberto Speziale:

In Italia manca una chiara normativa che garantisca alle persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo i giusti sostegni nella presa di decisioni e l’assistenza in cabina elettorale per esercitare il diritto/dovere di voto in condizioni di parità con tutti gli altri cittadini/elettori.”

Le guide al voto 

Per fornire le informazioni fondamentali e sostenere le persone con disabilità intellettiva nell’atto del voto Anffas e AIPD hanno realizzato due diverse guide (la seconda più specificamente pensata per i soggetti con Sindrome di Down) così da garantire loro tutti gli strumenti necessari a raggiungere il maggior livello di consapevolezza possibile. Infatti secondo la normativa vigente non è possibile entrare in cabina elettorale per assistere una persona con disabilità intellettiva e per questo motivo è fondamentale che sia preparata per tempo in modo da poter esercitare il proprio diritto in maniera autonoma in sede di votazione.
Ad esempio, nella guida realizzata dall’AIPD (scritta in linguaggio semplificato) sono contenute le informazioni fondamentali suddivise per capitoli:

  • chi vota
  • perché si vota
  • come si vota
  • come utilizzare la scheda elettorale.

La guida rimanda inoltre al sito del governo dove è possibile consultare le liste di partiti e candidati con relativi simboli e spiega cosa accadrà nel seggio elettorale.

Guida Anffas
Guida AIPD

Alcuni candidati con disabilità

L’articolo 29 della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità nasce con l’intento di garantire che le persone con disabilità possano effettivamente e pienamente partecipare alla vita politica e pubblica al pari degli altri cittadini, direttamente o attraverso rappresentanti liberamente scelti, avendo il diritto la possibilità di votare ed essere elette. Seppur esiguo, esiste un gruppo di candidati con disabilità che si presenteranno alle prossime Elezioni Politiche del 4 marzo e che, almeno in parte, il sito superando.it ha riportato in ordine alfabetico:

  • Paolo Anibaldi, persona con disabilità motoria, medico chirurgo, direttore sanitario dell’ASL di Rieti
    (Partito Democratico; Lazio 2, Rieti, Uninominale Camera);
  • Ileana Argentin, persona con disabilità motoria, laureata in Scienze Politiche e Giurisprudenza, candidata per il suo terzo mandato da Deputata
    (Partito Democratico; Lazio 1, Roma – Quartiere Tuscolano, Uninominale Camera);
  • Marco Castaldo, persona con disabilità motoria, già dipendente di Ente Locale, informatico, libero professionista
    (Liberi e Uguali; Piemonte, Asti, Uninominale Camera);
  • Antonia Cordedda (detta Tonina), persona con disabilità visiva, consigliera nazionale dell’AICG (Associazione Italiana Ciechi di Guerra)
    (+Europa con Emma Bonino; Molise1, Isernia, Campobasso, Uninominale Camera);
  • Maria Rosaria Malapena, persona con disabilità motoria, tassista abilitata, attivista LGBT (lesbiche, gay, bisex, trans)
    (Potere al Popolo; Campania 1, Napoli 03, Plurinominale Camera);
  •  Lisa Noja, persona con disabilità motoria, avvocato, delegata del Sindaco di Milano per le politiche sull’accessibilità
    (Partito Democratico; Milano 3, Plurinominale Camera; Abbiategrasso-Legnano, Plurinominale Camera);
  • Giusy Versace, persona con disabilità motoria, atleta paralimpica e conduttrice televisiva
    (Forza Italia; Lombardia, Varese, Uninominale Camera);
  • Vincenzo Zoccano, persona con disabilità visiva, presidente del FID (Forum Italiano sulla Disabilità), consigliere nazionale dell’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), cariche da cui si è autosospeso
    (Movimento 5 Stelle; Friuli Venezia Giulia, Trieste, Uninominale Camera);
  • Antonio Guidi, persona con disabilità motoria (tetraparesi spastica), medico-chirurgio specializzato in neurologia e neurospichiatria infantile, membro dell’ufficio di presidenza di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale
    (Fratelli d’Italia; Umbria; Plurinominale Senato)
  • Serena Grasso, persona con disabilità motoria (tetraparesi spastica), referente di Casapound per la disabilità
    (Casapound; Puglia, Lecce, Uninominale Camera).

 

Dall’articolo 48 della Costituzione Italiana: 

“Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età. Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico.”

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