Boxe: gli amputati salgono sul ring

Boxe amputati

Pugili amputati sul ring di Sant’Antonio in Texas!

Il 23 maggio 2015, nell’American Mettle, al Blue Bonnet Palace, ci sarà un evento che avrà come protagonisti i pugili amputati provenienti da tutto il Mondo, organizzato dalla National Amputee Boxing Association, NABA, organizzazione no profit texana di militari e reduci di guerra feriti in azione, appassionati di boxe che stanno lavorando per far diventare la boxe uno sport paralimpico. Sarà il Siciliano Roberto Camelia, primo arbitro amputato nella storia della boxe italiana, ad arbitrare l’incontro, contattato da Raquel Quintero, l’organizzatrice della manifestazione. Roberto Camelia ha così commentato: “Questi atleti potranno dimostrare al mondo intero il loro coraggio e la voglia d’integrazione attraverso lo sport.”

Roberto Camelia, primo arbitro con protesi sul ring

Roberto CameliaRoberto Camelia, 38 anni, di Siracusa, arbitro dal 2010, mentre prestava soccorso ad un’automobilista uscito fuori strada, è stato anche lui falciato rimanendo amputato sotto il ginocchio sinistro, tutto questo accade nel gennaio 2013.

E’ un ex agonista di tennis ed ha il diploma di istruttore per ragazzi. Vorrebbe cimentarsi nell’arbitraggio degli sport da ring con un nuovo approccio alle discipline di kick boxing e muay thai, perchè dice che “Lo sport è un volano di aggregazione fantastico, all’interno si formano e temprano uomini nel rispetto delle regole e dell’avversario.”

Il 29 maggio 2013 ha ricevuto il Premio alla Memoria di Candido Cannavò, lo storico direttore della Gazzetta dello Sport che sognava di fare un giornale di “buone notizie”.

La sua frase storica: “Con la forza di volontà e il coraggio qualunque cosa può diventare possibile.”

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