Andrea Valente esordio a 16 anni, la novità Zanotti e il ritorno di Ugo Bregant

Andrea Valente , la sorpresa più grande quando arriva la convocazione per Sochi 2014. Sedici anni e tutta una carriera davanti.

La storia di Andrea Valente

Andrea ValenteNato a Torino, dall’età di nove anni Andrea Valente si avvicina allo sci, con la sua emiplegia alla parte destra che non lo ferma quando c’è da buttarsi in Super G, Slalom e Gigante . Nel 2011 il suo esordio nell’agonismo, a Sestriere, dove ai nostri microfoni dichiarava di essere agitato, teso, segno dell’importanza che aveva per lui quell’evento. Nel 2013 in Coppa Europa subisce un infortunio che lo porta ad uno stop forzato per la frattura di tibia e perone, ma nonostante la paura di compromettere la stagione a venire, riesce a riprendersi e a giugno, con la spinta della madre Giovanna Volpe, che simpaticamente ci piace soprannominare “Fox, ritorna in pista più grintoso che mai.
Ora, studente al liceo economico a Torino, tra un allenamento e un’uscita con gli amici è riuscito a raggiungere un grande obiettivo: partecipare alle prime Paralimpiadi della sua vita, che siamo sicuri saranno una grandissima esperienza per lui.

Marco Zanotti, una piacevole novità

Marco Zanotti, classe 1980, esordiente bergamasco a questa Paralimpiade che è ancora tutta da giocare. Operaio edile,viene amputato al piede destro per un infortunio sul lavoro a causa di una escavatrice. Il mezzo di contatto con lo sport è internet: scopre il mondo della Fisip e nel 2007 inizia a sciare,grazie al supporto dell’Inail. La sua prima gara a Ovindoli, dove si piazza primo in Supercombinata e secondo in Gigante. Attualmente gareggia nella Sbs Bergamo, è sposato e ha due figlie.

Ugo Bregant, il veterano

Ugo Bregant, di Gorizia, lo conosciamo già. All’età di 10 anni subisce un amputazione a livello transfemorale per un osteosarcoma; la sua carriera sciistica inizia nel fiore dei “teen years” quando, a 15 anni, la sua passione si può finalmente manifestare. Dopo la sua prima gara all’età di 32 anni, a Torino2006 ci disse che quello che provava mentre sciava era una sensazione di libertà, “lo sci è una danza”, come se a guidarlo fosse una musica, aggiungiamo noi. Già da allora voleva diventare maestro, per poter trasmettere anche ai nuovi avvenenti quella sua passione così radicata. Ce l’ha fatta e si è persino preso sei mesi di aspettativa dal suo lavoro in banca per allenarsi e allenare chi come lui sogna di arrivare alle gare di massimo livello. Anche in questa edizione ci dirà la sua.

Forza Andrea Valente! Forza ragazzi, sciogliete la neve al vostro passaggio !

 

 

 

 

 

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